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Sembra quasi che si aspettassero diventassi cattivo.

- Si può sapere chi è questo tizio?- domandò un uomo da dietro la porta.
Kai poteva sentire l'irritazione nella sua voce e rise di fronte a quell'atteggiamento di superiorità ma non si mosse dalla sedia.
- Non lo so, è entrato lì e si è seduto al tuo posto e non si è mosso per alcuna ragione al mondo. Vuole parlare con te-.
- Mi sa che lo ucciderò subito dopo aver saputo che cosa vuole- poi sbarrò la porta.
Kai continuò a masticare le patatine come se fosse al cinema poi, vedendo la faccia stupefatta di Marcel, sorrise e offrì una deliziosa chips.
- Chi diavolo sei?- chiese mostrando i suoi tratti da vampiro.
Malachai sbuffò e si alzò curiosando in giro.
- Brutta giornata eh? Datti una calmata che hai un ego grande quanto una casa, cerca di sgonfiarti o esploderai-.
- Ma come osi? Ma almeno sai con chi stai parlando?-
- Con Marcel Gerard. Discepolo di Niklaus Mikaelson, nuova specie di ibrido immortale e... Uh una coccinella- disse entusiasta di vedere l'essere muoversi sul tavolo.
Marcel ringhiò schiacciando l'insetto.
- Mi sembri solo un povero pazzo quindi ora ti ucciderò- e poi lo afferrò per il collo e lo sbatté al muro.
Kai rise e pensò che quello era proprio un grande pallone gonfiato.
- Come fai ad essere così tranquillo dopo esserti fatto scappare Klaus?- 
Marcel aumentò la presa:- E tu cosa ne sai?-
- Ne so più di quanto immagini-.
L'uomo si irrigidì di colpo e mostrò la sua paura.
Ecco, allora non si credeva così potente come cercava di dimostrare.
- E adesso che ho attirato la tua attenzione- mormorò alzando la mano.
- Credo sia il momento di mettersi comodi a parlare-.
Detto questo Marcel volò via da lui verso la sedia che spaccò con forza.
- Scusa troppa energia-.
- Non sei l'essere più potente del mondo... Anzi si, ma solo di questo mondo e ciò non ti rende intoccabile ma semplicemente ricercato dai più forti-.
- Non so chi o cosa tu sia ma sei di certo pazzo. Nessuno potrà farmi male-.
- Ah si?-
Alzò le mani e lo fece soffocare.
- Credimi quando ti dico che contro me non puoi nulla. Potrei succhiarti via così tanta magia da farti essiccare in modo così permanente da non poterti risvegliare neanche con trenta sacche di sangue- mormorò estasiato dalla sua stessa idea.
Poi lo lasciò respirare.

- O Dio- mormorò Katherine vedendo Kai con la ragazza fra le braccia.
- Sarai condannato- mormorò.
Il Parker allora lasciò l'angelo e sorrise alla vampira con ancora le labbra sporche di sangue.
- Si- mormorò avvicinandosi.
Katherine allora indietreggiò di qualche passo.
- Io non voglio essere legata all'Inferno. Voglio andare via da quel posto infernale-.
Kai si leccò il labbro e chiuse gli occhi di fronte al sapore delizioso di quel succo lasciando la doppelganger a sbavare.
- Fa caldo qui- mormorò togliendosi la maglia mettendo in mostra i muscoli.
- Cosa stai cercando di fare? Sedurmi per farmi bere quel sangue? Credimi non funzionerà- disse girando gli occhi.
Kai intanto si tolse le scarpe e le sistemò di lato, poi cominciò ad armeggiare sulla cintura.
- Credi che mi importi se ne berrai o meno? Anzi ho più sangue per me- affermò ridendo mentre abbassava la zip, poi un odore.
Si fermò di botto e si girò ad annusare in giro. Fu allora che una nube nera gli indicò un cammino da percorrere. Non esitò un attimo: lo percorse.
- Dove vai? Io voglio tornare indietro- disse Katherine sicura mentre lui continuava a camminare.

- Adesso che ho ottenuto la tua attenzione- disse mollando la presa e girandosi - parliamo di affari-.
Marcel ringhiò ma non si mosse, era da tanto che non affrontava qualcuno di davvero pericoloso, ma sapeva agire bene quando c'era bisogno.
- Ricordi Klaus? Beh la donna che l'ha preso vuole acquistare ancora più potere e ciò significa... Che fra non molto verrà da te-.
Il vampiro scuro di carnagione si alzò di scatto.
- Se Klaus verrà a cercarmi sarò ben pronto ad attenderlo- ringhiò.
Kai sbuffò e roteò gli occhi, poi si girò a fissarlo.
- Ma allora sei proprio stupido. Non è Klaus che verrà, cioè anche lui, ma lui è al suo servizio... È lei che devi temere-.
- Ma lei chi?-
Il Parker si fermò a riflettere.
- Incredibilmente sexy, dal corpo bollente, occhi marroni freddi e calcolatori, capelli corvini, labbra sottili e lingua... O la lingua...- mormorò chiudendo gli occhi al ricordo.
- Okay, okay. Capisco che eravate intimi, ma chi è lei?-

- Spiegami perché siamo in una squallida caverna-.
Kai guardò il sentiero ancora fisso sul terreno.
- Sta piovendo. Domani andrò a cercare le altre donne che si trovano in questo posto-.
Vide Katherine rabbrividire contro la parete su cui era raggomitolata.
- Tu non capisci, sono ANGELI. Hai già ucciso una di loro, perché vuoi peggiorare la tua situazione. Il Signore del Paradiso sembra essere crudele più di Cade, perché vuoi scatenare la sua ira- domandò impaurita.
Kai la guardò, poi scoppiò a ridere.
- Che importa se uccidi un uomo o cento? Se ne uccidi cento sei condannato all'Inferno, se ne uccidi uno lo sei ugualmente. Quindi sono condannato, tanto vale morire con la pancia piena. Sinceramente ti immaginavo diversa, invece sei come tutte le donne: spaventata-.
Lei abbassò il capo e mise le mani in una pianta, a quel contatto cominciò ad uscire fumo ma la donna non si mosse.
- Cosa è importante per te nella vita-.
Egli non subito rispose, corrucciò le sopracciglia e rifletté un attimo.
- Il potere ovviamente-.
- Per me è importante la mia VITA! Sopravvivere è il mio obiettivo. La sopravvivenza è stata il mio unico scopo per oltre 500 anni, fino alla mia morte. Non ho mai avuto un barlume di felicità, forse un po' con Stefan- sbuffò - e anche con quell'idiota di Damon, ma sono stati attimi... Poi nulla, attimi con mia figlia, attimo con Elijah, con i Salvatore... Non ho mai raggiunto la felicità per più di qualche attimo e guarda com'è finita! Imprigionata all'Inferno. Io non ci sto, io voglio fuggire, voglio tornare sulla Terra-.
- Perché credi di non aver mai ricevuto una frustata?- domandò Kai continuando a guardare il fumo.
- Perché Cade ti ha preso con sé. Perché l'uomo più potente dell'Inferno ti ha salvata. Senza il potere, non si può sopravvivere o meglio, se non si ha il potere, non si può cercare la felicità-.
Di scatto si trovò Katherine sopra di sé e la pelle che bruciava. Urlò come un pazzo ma la donna continuava a trascinargli qualcosa sulla faccia mentre Kai era bloccato al suolo dal suo corpo.
- Azzardati di nuovo a dire che sono solo una donna spaventata e giuro che ti staccò le palle e te le faccio ingoiare- minacciò.

- Io e i miei vampiri ti aiuteremo, a patto che mi consegni gli Originali-.
- Puoi averli tutti, anzi sarei felice se uccidessi quello stronzo di Elijah davanti a me-
- Ti ha fatto qualcosa?- domandò curioso Marcel.
- No... Non a me direttamente-.
- Invece a me, ha fatto in modo che non potessi più riportare Davina in vita. La mia bambina- sputò rabbioso.
Kai attese, non disse nulla per paura di poterlo offendere o ferire o qualsiasi altra cosa. Era ancora un sociopatico, non gli fregava un fico secco se aveva perso una persona a lui cara, ma aveva imparato a tenere a freno la lingua quando serviva.
- Qual è il piano per ucciderla?-
- Io non voglio ucciderla. Voglio fermarla, fermare il suo potere, distruggerlo o passarlo a me.
Purtroppo non esiste nessuno in grado di distruggere l'Inferno-.
- E allora come...-
- Nessuno sulla Terra. Ma c'è una persona, una persona che Katherine vuole uccidere e che mi odia, odia me e lei... Ma che forse vorrà aiutarci-.
- E chi è?- chiese curioso il vampiro originale.
- Dio-.

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