I'm Katherine Pierce. I'm survivor
Katherine si svegliò di colpo trovandosi di fronte a Kol.
Lo guardò, non le prestava la men che minima attenzione, guardava semplicemente fuori dal finestrino con un'espressione malinconica.
Anche lei fece lo stesso e, in quell'esatto momento si rese conto di essere su un treno in corsa.
Inizialmente ringhiò e fece per buttarsi su Kol, poi si rilassò e si sdraiò comodamente. Kai era riuscito a fuggire e di certo lei non si era mai aspettata che l'avrebbe seguita come un docile cagnolino. Nonostante questo non avrebbe fatto nulla contro Kol perché, anche se ci avesse provato, non sarebbe riuscito a fermare il Parker. Questo non spiegava comunque una cosa: perché non era fuggito? Perché riporla senza catene o inutile ingegni su quel treno e sedersi accanto a lei?
Lo guardò incuriosita e lui ricambiò lo sguardo senza battere ciglio. La guardò un po', la studiò con attenzione e Katherine rabbrividì sotto quello sguardo penetrante. Kol le incuteva timore; nonostante sapesse di essere ben più potente, non poteva che farsi piccola sotto al suo sguardo e la cosa le piaceva. Guardò quegli occhi magnetici e misteriosi e si morse il labbro immaginando ciò che quell'intrigante vampiro potesse farle, poi un viso si sovrappose a quello di Kol, uno sguardo altrettanto misterioso e attraente. Grugnì infastidita dalla visione di Kai: maledizione a quell'Eretico.
-Non assomigli per niente a Tatia-.
Katherine si irrigidì di colpo, odiava quando la confrontavano alle altre doppelaganger, sapeva si essere stata la più crudele, sapeva di essere quella che, pur di sopravvivere, si era fatta scappare la felicità... Ma non poteva fare altro. Avrebbe sempre preferito vivere una vita vuota che morire felice.
- Tu sei decisamente più attraente e interessante-.
Ecco. Adesso il diavolo era senza parole.
- Inutile dire che sei anche più attraente di Elena. Cioè quello è ovvio- poi continuò a guardare fuori.
- Perché non sei scappato? Perché rimanere qui con me- domandò tutto d'un fiato. Non poteva star zitta, doveva sempre sembrare un passo avanti.
- Forse è la volta buona che mi uccidano completamente. Tutto qui-.
Katherine si alzò dal suo posto e si sedette accanto a lui, lo sentì irrigidirsi, ma non si mosse.
- È per una donna vero?-
Non rispose.
- Lo avevo capito fin da subito che non eri il Kol Mikaelson di Mystic Falls-.
L'Originale si girò corrucciando le sopracciglia.
- Sono ancora spietato, manipolatore e doppiogiochista-.
- Non ho mai detto che non lo fossi più- mormorò avvicinandosi un po'.
- Ho solo detto che non sei più un sociopatico... E che hai scoperto la parte migliore di te. Perché se sei in grado di amare, significa anche che sei in grado di fare la cosa giusta...-
Si avvicinò un po' al suo orecchio e lo accarezzò col naso. Lui non si mosse.
Katherine si allontanò di colpo e si accucciò sul sedile:- Una parte di me ti invidia. Mi sono sempre chiesta come sia amare... Amare davvero-.
Ci fu un po' di silenzio.
- È orribile. L'amore ti fa sentire pieno, completo, come se il paradiso fosse in terra ma, quando ti strappano la persona che ami- disse tremando - ti senti un vuoto nel petto. Un vuoto che ti fa venire voglia di morire-.
Poi si alzò di fretta e uscì dalla cabina. Il Diavolo aveva un brutto presentimento e questo non era di certo un buon segno. Si alzò di corsa, lo seguì e fece bene: lo trovò con gli occhi violacei, i canini sguazzati e le mani chiuse a pugno. Doveva calmarlo o tutte le persone su quel treno sarebbero morte: non che gli importasse ma doveva passare inosservata.
Subito ci andò vicino ma lui sembrava non vederla.
- Mi sembra ancora di essere rinchiuso in quella casa. Mi sembra che sia tutto un sogno e non so cosa sia peggio: se il caso in cui tutto questo è un'illusione o il caso in cui tutto è vero, ma senza Davina-.
- Senti io non so cosa ha architettato Klaus per tenerti in vita, non so di cosa tu stia esattamente parlando ma... Ma io sono qui. Sono reale. Suppongo che Davina sia il nome della tua amata. Bene. Lei non c'è più o almeno da quel che ho capito è così, ma di certo non ritornerà se ucciderai tutti i passeggeri del binario. Quindi non ti resta che vivere, vivere cercando di dimenticarla o di riportarla indietro, ma comunque vivere e in modo sensato. Lei avrebbe voluto così-.
Katherine si stupì di sé stessa, di ciò che aveva appena detto. Lei non era mai stata quel genere di donna eppure non poteva che provare pena per quell'Originale. Lo compativa in parte, d'altronde anche lui era stato messo in disparte dai suoi fratelli... Anche lui era uno schifoso doppiogiochista che, pur di sopravvivere, era arrivato a tradire tutti.
Però non riusciva ancora a comprenderlo a pieno, lei non aveva mai provato l'amore... Almeno non come lo aveva provato lui. Lei non aveva mai messo nessuno davanti alla sua vita... Nessuno era mai stato così indispensabile da farle dire "senza di lui non potrei vivere" o almeno non da quando era vampira.
- Guardami- disse posando la mano sul suo viso.
Kol la fissò e per un momento lo vide più sereno.
- Questo è reale-
- Questo...- gli accarezzò i capelli -... È reale-.
Gli accarezzò le labbra.
- Io sono reale- disse improvvisamente malinconica non sapendo neanche lei il perché.
- Senza Davina non ha importanza. Nulla ha importanza. Io non sento nulla-.
Katherine si mordicchiò il labbro e si avvicinò pericolosamente, lo desiderava e vedeva che lui aveva bisogno di provare qualcosa.
La guardò un po' spaventato e lei lo baciò: prima un bacio morbido, poi sbarrò le labbra dell'Originale impossessandosi della sua bocca.
Lui si irrigidì, poi rispose per un attimo prima di staccarsi.
- Questo è reale- disse lei gentile e lui la guardò di sottecchi.
Ecco, era tornato il Kol misterioso e inquietante.
- Qual è il tuo scopo?-
Katherine sorrise, poi si avvicinò cominciandolo ad accarezzare: le braccia, il petto, il collo, i capelli.
- Perché cerchi me. Kai non ne sarebbe felice-.
Il Diavolo si irrigidì e si allontanò.
- Che vuoi dire? Io e Kai non stiamo insieme, a lui non deve importare cosa faccio con gli altri.
Kol sorrise diabolicamente.
- A lui non importa. Semplicemente non gli piacciono gli Originali e rimarrebbe molto deluso se tu venissi a letto con me, non gli importa un fico secco di chi ti scopi, sta tranquilla- e, detto questo si allontanò.
Però, prima di varcare la soglia, rise e si girò verso Katherine.
- Attenta a mostrare quanto in realtà ti sia piaciuta l'idea che Kai potesse essere geloso e quanto tu sia rimasta delusa nel sapere che non gli importa, senza la tua reputazione a precederti avrei di certo detto che provi qualcosa per lui... E per un essere potente e con tanti nemici come te, l'amore è pericoloso -.
Poi andò via, lasciando il Diavolo in uno stato di confusione.
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