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Angel & davil

- Katherine- sussurrò Kai dolorante rendendosi conto di essere sdraiato su un prato. Si girò di lato e vide la vampira distesa accanto a sé; si alzò lentamente e l'aiutò a fare lo stesso, poi ringhiò.
- Si può sapere dove siamo?-
La doppelganger lo guardò alzando un sopracciglio: e lei che diavolo doveva saperne?
In quello stesso istante, una ragazza con indosso un vestito bianco trasparente, attraversò gli alberi di fronte a loro.
Katherine notò il sorriso malizioso del ragazzo al suo fianco e sbuffò indignata.
- Io sono decisamente più bella- mormorò guardandosi le unghie.
Kai si girò alzando un sopracciglio un po' incredulo sul cosa dire.
- Sei gelosa per caso?- domandò ghignando.
Katerina allora alzò lo sguardo in segno di sfida e si avvicinò pericolosamente all'uomo.
- La mia non è gelosia ma possessione. Tu sei mio e solo mio, ma questo perché sei in mio possesso e per esserlo vuol dire che io sono superiore a te. Se fossi gelosa ti considererei un mio pari-.
Il Parker la guardò ancora ridacchiando, poi le domandò quanto sapesse della sua vita.
La vampira lo guardò, incapace di capire il perché di quella domanda, ma rispose che sapeva che prima di diventare un vampiro era uno stregone che era destinato a diventare il leader di una potente congrega. Gli disse che sapeva di quando era stato imprigionato e di come era riuscito a uscire.
- E dopo che mi sono trasformato?-
Katherine rifletté:- E dopo nulla... Sei diventato un vampiro come un altro e sei stato ucciso. Per questo non puoi nulla contro di me-.
Kai rise a quella risposta: Cade non le aveva detto che TIPO di stregone fosse. Non le aveva detto la sua abilità di assorbimagia. Credeva di trovarsi di fronte ad un normale neo-vampiro.
- Ehi- mormorò una voce proveniente dagli alberi. Entrambi i vampiri si girarono ma non videro nulla, poi un odore: sangue.

Katherine pose le sue mani sul corpo della strega e cominciò a pronunciare magie oscure per estrarre il veleno.
Praticare quella magia era estremamente faticoso, dopo non sarebbe riuscita ad obbligare nessun a far nulla almeno per un quarto d'ora: confidava però sul buon senso di Klaus, lei era la sua unica opzione di riportare indietro la sua famiglia.
Klaus intanto non sapeva se fidarsi o no, insomma voleva allontanarlo da sua figlia e adesso stava riportando indietro Freya magari condannando gli altri.
Non si sarebbe stupito se all'improvviso sarebbe corsa via per cercare Hope, magari per ucciderla e mostrargli la sua testa come trofeo.
D'altronde Klaus l'aveva rincorsa per cinquecento anni, le aveva ucciso la famiglia condannandola ad una vita piena di atrocità.
- Ti prego aiutami- sentì dire e vide Katherine sfinita ma ancora Freya addormentata.
- Devi fidarti. Non voglio ucciderli, anzi mi serve Kol-.
In un attimo l'Ibrido fu al suo fianco pronto a tenerla per avere risposte.
- Perché Kol?-
- Perché anche lui ci aiuterà-.
-Klaus?-
L'Ibrido guardò verso la voce e vide Freya alzarsi lentamente per poi guardare la Vampira.
- Chi è...-
- Non c'è tempo- mormorò Katherine che, tenendosi col corpo possente dell'Originale, estrasse dalle tasche un disco e lo porse alla strega.
- Questa è la chiave per un mondo parallelo dove è intrappolata una persona. Liberala-.
La bionda guardò intorno e vide le altre bare chiuse.
- Klaus moriranno senza un antidoto!-
- Per questo devi liberare quest'uomo. Lui li salverà-.
Freya guardò la tizia sconosciuta: non si fidava per niente di lei.
- Freya, lei è la nostra ultima possibilità- mormorò Klaus e lei lo guardò.
Con uno sguardo gli chiese se si fidasse e capì dal suo che non era così ma che non potevano fare altro.
- Ma questa è una magia potentissima non posso farcela senza una congrega-
- E allora la tua famiglia morirà-.



In lontananza i due vampiri videro la giovane di prima con le braccia tagliate: il suo viso era delicato e invitante, i capelli lisci e bruni le ricadevano morbidamente sulle spalle mentre gli occhi erano di un azzurro elettrico.
Improvvisamente Katherine si sentì affamata, quel sangue aveva un profumo spettacolare, meraviglioso.
Il suo volto da vampiro riemerse e si girò a guardare il suo compagno... Cosa? Voleva dire il suo compagno di VIAGGIO... Anche lui sembrava pensare la stessa cosa.
Ringhiò e si scagliò verso la preda: sarebbe stata sua.


Katherine guardava Freya con una punta di noia sul viso. Erano lì da all'incirca mezz'ora e lei era perfettamente tornata in forze; aveva preso delle buste di sangue e si era preparata psicologicamente a rivederlo.
Non lo avrebbe mai ammesso ma ne sentiva la mancanza, erano giorni che le tornavano in mente i loro baci e le mani di lui sul suo corpo.
Improvvisamente Freya si zittì e al centro della stanza apparve una luce bianca.
Klaus prontamente spostò la sorella e guardò lo spettacolo.
Dalla luce apparve una sedia a cui era legato un uomo sui vent'anni.
- Kai- urlò Katherine prendendo le borse di sangue. Lo liberò, cominciò a farlo bere e pian piano le vene grigie andarono via.
- Si può sapere chi è?- chiese l'Ibrido.
Kai tossì ed aprì gli occhi ritrovandosi davanti un meraviglioso angelo della morte dagli occhi scuri e i capelli mossi.
- Katherine-
- Ciao, mi sei mancato- gli sorrise.


Afferrò prontamente la ragazza e cominciò a correre.
Dopo qualche minuto di corsa sfrenata si sedette su una roccia spostando i capelli della vittima da un lato.
Mostrò i denti pronta ad azzannarla assaporando già il sapore del suo sangue.
- Aspetta- disse calma e Katherine si ritrasse guardandole il volto.
Come faceva ad essere così serena?
- Se mi ucciderai non avrai più modo di tornare indietro. La tua anima si macchierà-.
La Pierce sbuffò roteando gli occhi.
- Ho già ucciso molta gente, la tua morte non sarà molto toccante-
- Beh ma io non sono una persona qualunque-
Si girò stupita e guardò quegli occhioni azzurri, sembravano privi di anima, le ricordavano qualcuno.
- Che vorresti dire?-
- Non ti sei chiesta dove ci troviamo?-
Katherine sembrò riflettere, si guardò intorno notando solo alberi e alberi, però sembravano familiari. Fino a quel momento non si era accorta di nulla, il sangue le aveva offuscato la mente.
- Sembra la foresta di Mistic Falls-.
Anche la ragazza si guardò intorno, sorrise tranquilla.
- Quindi è questo il posto che ha significato di più per te e per il tuo amico-.
- Vuoi dire che non siamo davvero qui?-
La bruna scosse la testa.
- Siamo in una prigione. La prigione personale di Cade. Per quelli come me-
Tu Tum.
Tu Tum.
Katherine si leccò le labbra, quel sangue sembrava delizioso.
- Katerina!-
La vampira si ridestò di colpo.
- Come diavolo fai a sapere...-
- Te l'ho detto. Non sono una persona qualunque e Cade tenta di uccidere me e le altre da tanto tempo-.
- E cosa sei?-
- Noi siamo i Puri- disse tranquilla ma Katherine non capì.
- Siamo le creature più pure dell'Universo...- poi la guardò come se le stesse facendo la più grande rivelazione della sua vita.
- Credo che sulla Terra ci chiamino Angeli-.

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