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La pena

Eventi reali successivi: Beauvau segue Carlo VIII nel regno di Napoli per proseguire la guerra. Beatrice lo rivede prob. un'ultima volta nell'ottobre al campo militare di Toscana. I francesi vengono respinti dai napoletani e divengono nemici anche dei milanesi. Carlo VIII, fuggendo, lascia alcune truppe di presidio a Napoli. Beauvau, preposto alla principale fortezza di Castelnuovo, muore il 21 luglio 1495 durante una sortita sullo sperone del Molo grande, nel tentativo di respingere i napoletani che assediavano la torre della lanterna, ucciso prob. per stessa mano del marchese di Pescara Alfonso II d'Avalos. Nel frattempo in Lombardia Beatrice guida l'assedio della città di Novara, che è stata occupata dai francesi, ora suoi nemici.


Eventi immaginati:
un compagno di Beauvau, che ha servito da mezzano fra i due, comunica rancorosamente a Beatrice della morte di lui, e le restituisce il pegno d'amore che Beauvau s'era portato: la gorgierina in pizzo nero di Beatrice, che egli le aveva strappato dal collo durante il loro primo momento di passione nel sottopassaggio, e che sfoggiava sempre legata all'elsa della spada per vantarsi della conquista. Egli la stringeva tra le mani anche nel momento della morte, e perciò è intrisa del sangue delle sue piaghe.

***

Campo di Novara, agosto 1495

L'odore del sangue emanava ancora, dalla stoffa lacerata. E le pareva di vederlo quasi, trasudare dalle sue ferite. Dunque il suo ultimo pensiero era stato per lei? Respirava il suo odore mentre moriva? Così le avevano detto, ma non lo avrebbe mai creduto. Il loro non era mai stato amore, solo lussuria.

Sotto di lei il corsiero scalpitava irrequieto, percependo il suo tormento, ma ella non gli badò. Udì il marito con la mula appropinquarsi, ma non si voltò. Sul suo viso le prime goccerelle di pioggia caddero a rammentarle d'essere viva, e non si curò neppure di quelle. Nascose in grembo quel piccolo pegno della loro passione, che ancora stringeva tra le mani, e che non aveva più osato guardare. Nascose con esso la propria vergogna.

E quante volte, bambina, aveva ella giocato su quel molo, quante? Quante volte ridendo aveva socchiuso gli occhi, e goduto il tepore del sole partenopeo sulle guance, mentre il garrire dei gabbiani la cullava nel vento? Li chiudeva anche adesso, gli occhi, e udiva il sibilo dei mostri marini, e vedeva la spuma dell'onde incresparsi di sangue. Lì egli era morto, per causa di una guerra che ella aveva scatenato.

Il suo sguardo, fisso all'orizzonte, mirava i contorni del castello di Novara, ancora occupato dai loro nemici. E non era loro nemico egli pure? S'era concessa a un nemico. Ma non era pur tale, al tempo in cui s'erano fusi.

« Mio solo peccato, ti sei fatto ammazzare davvero alla fine » mormorò, senza distorre lo sguardo, senza versare una lacrima. Non provava dolore. Sapeva che andava a morire il giorno in cui gli aveva dato l'addio. Sapeva che andava a Napoli, terra maledetta, che non perdona. Terra di spettri e di cadaveri, dove l'amante di sua madre era morto assassinato, dov'era morto assassinato l'amante di sua zia. La stessa terra che s'era presa la sua infanzia, si prendeva adesso anche il suo amante.

***

Spazio autore:

Ricompaio dopo anni di silenzio con questa storia lampo, che ho deciso di pubblicare così perché quasi sicuramente non troverà spazio nel mio romanzo principale. In esso Beatrice dovrà mantenersi fedele al marito e all'onore, perciò Beauvau rimarrà per lei un piacere solamente sfiorato, e irrealizzato. Egli si accomiaterà da lei in Toscana con la promessa di possederla con la forza al proprio rientro da Napoli, intento che non potrà realizzare poiché la morte lo priverà del ritorno.

Come avrete capito, questo brevissimo racconto si inserisce nel contesto di una storia più vasta. Alcune delle scene accennate nella premessa sono già state scritte, o perlomeno abbozzate, e tutte lo saranno in futuro, ma non ho ancora intenzione di pubblicarle.

In particolare sono stata ispirata a scrivere questa scena dalla recente seconda visione della pellicola L'ultimo duello (2021), e precisamente dalla scena della violenza usata da Le Gris su Margherita. So che ha poco a che fare col tipo di passione che passa tra Beatrice e Beauvau, tuttavia ho sempre pensato che sarebbe iniziata un po' nella stessa maniera.

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