2. La bellezza del firmamento.
Keith osserva lo spazio dall'interno della nave, gli capita spesso perché ogni volta pensa alla prima e unica ragazza che abbia mai amato.
Michelle osservava spesso il cielo e aveva una grande conoscenza delle costellazioni.
Era in grado di passare tutta la notte ad osservarlo, in particolar modo la costellazione di Andromeda, la sua preferita.
"Quella è la costellazione di Andromeda, è la mia preferita." Dice Michelle indicando il cielo.
"Quale? Quella che pare un quadrato con tre corde?" Domanda Keith confuso.
"Quasi, quella è la costellazione di Pegaso. Quella di Andromeda è proprio accanto." Gli spiega la bionda prima di avvicinarsi di più a lui e attirarlo a sé, poi gli afferra la mano e gliela punta in cielo. "Se ti muovi un po' in questa direzione vedrai che c'è un'altra costellazione subito dopo. Ecco, questa è la costellazione di Andromeda." Continua senza accorgersi del rossore che si è formato sulle guance del suo amico a causa del gesto.
La ragazza, infatti, per poter avere una miglior prospettiva della visuale del ragazzo, ha avvicinato parecchio i loro visi tanto che le loro orecchie si toccano.
"Sono praticamente attaccate."
"Già." Concorda la ragazza. "Sembra quasi che siano innamorate, no?" Aggiunge con un sorriso e Keith annuisce. "Anche se la costellazione dell'amore è quella dell'Aquila."
"Qual è?"
Michelle sposta nuovamente la mano del ragazzo fino a soffermarsi su un'altra costellazione.
"Questa, la si può riconoscere grazie alla sua stella più luminosa Altair. E' dodicesima in quanto luminosità." Spiega al moro con emozione. "La stella dell'amore invece è Vega." Aggiunge spostando nuovamente la mano del ragazzo fino alla costellazione della Lira. "E' la quarta stella più lumino e fa parte della costellazione della Lira."
"Dove hai imparato tutte queste cose?" Le domanda Keith curioso mentre si gira leggermente verso di lei.
La bionda fa lo stesso e il cuore di Keith accelera nuovamente a causa dell'estrema vicinanza.
"Un po' dai libri e un po' da internet, mi ha sempre affascinato il cielo. E' grande e noi lo conosciamo così poco."
"Per questo ti trovi alla Galaxy Garrison?"
"Sì, voglio andare più in là di ciò che conosco. Voglio scoprire luoghi che nessuno ha ancora visto."
"E' un bel obiettivo."
"John! Finalmente sei arrivato!"
Keith e Michelle si girano verso Zari, la ragazza si trova insieme a Ray e Gary a qualche metro da loro.
Nessuno dei due si era accorto dell'arrivo dei tre.
"C'erano più persone del solito nella mia zona." Si scusa il moro prima che il suo sguardo cada su Keith. "Fai attenzione mentre torni in camera."
"Ma come, non viene con noi?" Domanda confusa Zari.
"E perché dovrebbe? E' troppo piccolo."
"La prima volta che Michelle è venuta con noi aveva sedici anni, proprio come lui adesso. Ne hai sedici adesso, giusto?" Domanda la castana per conferma e il ragazzo annuisce.
"In questo caso, se vuole può venire." Conclude Ray.
"E' gelosia quella che vedo?" Gary schernisce John che sta osservando con furia Michelle e Keith che parlano seduti ad un tavolo all'angolo del bar.
"Di un ragazzino di sedici anni? Neanche per sogno." Replica il moro prima di bere un altro sorso di birra.
"Se lo dici tu..." Replica Matthews prima di dare una pacca sulla spalla all'amico e allontanarsi.
John rimane ad osservare la ragazza che gli piace finché lei si alza per andare in bagno, così il moro decide di approfittarne.
"Ti stai divertendo?" Domanda il moro sedendosi vicino a Keith e facendo un sorriso falso.
Il più giovane dei due osserva l'altro con confusione, non è un segreto che a John non sia mai piaciuto e per questo non capisce perché stia parlando con lui di sua spontanea volontà.
"Sì, grazie." Decide di rispondere Kogane con sospetto.
"Vedo che non hai ancora toccato la tua birra." Dice Turner mentre osserva la bottiglia che il ragazzo si sta rigirando tra le mani. "Non so se Michelle ne sarà felice o meno."
"Che vuoi dire?"
"E' che Michelle ama la birra, quindi probabilmente sarà felice di bere anche la tua, ma dall'altra a lei non piacciono i ragazzi astemi. Basti solo pensare che il suo appuntamento idea consiste nel mangiare la pizza e versi delle birre. Ora torno a divertirmi, ma è stato bello parlare con te."
John si allontana dal tavolo lasciando Keith a osservare la bottiglia che ha in mano pensieroso.
"Scusa se ci ho messo tanto, ma c'era parecchia coda in bagno." Si dispiace Michelle raggiungendo nuovamente Keith che, per sua sorpresa, ha quasi completamente finito la bottiglia di birra che ha in mano.
"Non fa niente." Le dice il ragazzo cercando di bere nuovamente, ma la bionda gli toglie la bottiglia di mano. "Che fai?" Domanda confuso.
"Per oggi basta bere." Gli dice prima di terminare lei il contenuto.
"Ma tu hai bevuto di più."
"Sì, ma non è la prima volta e reggo bene l'alcool."
"Non serve che mi tratti come un bambino." Ribatte Keith leggermente arrabbiato. "Ho sedici anni!"
"Non importa quanti anni hai, bisogna sempre fare attenzione a quanto si beve." Replica la ragazza con serietà.
"Non sono ubriaco."
"No, ma sei brillo e quindi basta così."
"Sono abbastanza grande da capire quando devo fermarmi."
"Ah sì?" Replica la ragazza prima di prendere la bottiglietta d'acqua di un ragazzo e lanciare il contenuto sul viso di Keith. "Andiamo fuori." Ordina Michelle al suo amico prima di offrirgli la mano.
Il moro fa come gli è stato chiesto e i due escono dal locale.
"Sei più tranquillo adesso?" Domanda la bionda e il ragazzo annuisce. "Hai bevuto perché vuoi sembrare grande agli occhi degli altri?"
Ho bevuto perché John mi ha detto che ti piacciono i ragazzi che bevono. Vorrebbe risponderle Keith in modo che sappia la verità, ma così saprebbe anche che è innamorato di lei da quando l'ha vista per la prima volta.
Kogane annuisce nuovamente e la ragazza gli sorride leggermente.
"Keith, diventare grandi non significa bere all'impazzata, ma significa capire i propri limiti e rispettarli. Una persona matura sa quanto può bere e lo fa responsabilmente, chiaro?"
"Chiaro."
"Bene. Rimani qui, io vado a dire agli altri che ce ne andiamo."
Michelle rientra nella sua camera dopo aver fatto la doccia e per sua sorpresa trova un fiore ed un foglio sul suo comodino.
<<Purtroppo non posso portarti le stelle, ma spero che questo ti piaccia.
Keith.>>
La ragazza lascia la nota sul comodino e poi prende in mano il fiore, una stella di Betlemme.[1]
Michelle osserva con un sorriso il regalo di Keith e poi si avvicina allo specchio per infilarlo nei capelli.
La bionda esce dalla stanza e raggiunge i suoi amici.
"Mi piace quel fiore, ti dona molto." Si complimenta Zari e la ragazza la ringrazia.
I cinque amici cominciano a parlare a bassa voce della serata, da lontano Keith osserva la ragazza con un sorriso sulle labbra, felice che abbia apprezzato il suo regalo.
[1]:
Volevo dire una cosa, so che non sono vostra madre o altro, ma bevete con responsabilità.
Io amo alla follia la birra, ma bisogna limitarsi.
E se una persona cerca di farvi sentire inferiore solo perché non bevete ignoratela, ubriacarsi fino a sboccare non vi rende superiori a nessuno.
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