Francis
"Prendi bene la mira, poi un colpo secco e deciso."
"Non credo di poterlo fare..."
Un paio di occhi scuri lo scrutavano, accecati dall'ira. Poi le parole confermarono ciò che Francis aveva temuto:
"Se non sei in grado di uccidere uno stupido cervo, non sarai mai capace di governare su Akras, femminuccia."
Francis ascoltava suo padre con la frustrazione di chi aveva sentito ripetere quel ritornello milioni di volte. Decise che era meglio restare in silenzio.
Ma il vecchio Enrich, re di Akras e purtroppo per Francis anche lord suo padre, non aveva intenzione di rinunciare alla sua dose giornaliera di divertimento. Provava una sorta di sadico piacere nell'umiliare il suo primogenito, forse perché non era un re dedito ai piaceri frivoli della corte, o per il semplice fatto che il povero Francis era stato il primo dei fratelli, ma il più pavido e sciocco di tutti e tre.
La prima parola che pronunciò fu:" mamma" e non "padre", o anche "madre", cosa su cui avrebbe potuto chiudere un occhio.
Per questo, la prima cosa che fece il gran re fu quella di presentarsi in fretta e furia negli appartamenti della regina e schiaffeggiarla per aver messo al mondo un aborto con il cuore tenero, e poi abusare di lei affinché questa volta gli potesse dare il tanto agognato figlio maschio che avrebbe preso il suo posto.
I parti successivi della regina furono di due sole figlie femmine, ragion per cui re Enrich decise di prendere una concubina nel suo letto e mettere da parte la moglie per sempre.
Era più che legittimo per lui riversarsi sul figlio.
"Francis, a volte mi chiedo se quell'arnese che ti ritrovi in mezzo alle gambe non sia in realtà un buco come quello delle tue sorelle"
Francis strinse i pugni, ma non rispose nemmeno a questa provocazione. Sapeva che sarebbe stato punito in ogni caso.
Re Enrich sospirò, divertito, poi si voltò dicendo: "Questa sera ci sarà un gran ballo in onore delle nozze di tua sorella, cerca di non farle concorrenza con pizzi e merletti" . Si allontanò, ma il fragore della sua risata riecheggiava ancora nelle orecchie di Francis.
Riusciva ancora a scorgere la scura figura di suo padre in lontananza, ragion per cui si armò di arco e frecce e si mise in posizione.
"Prendi bene la mira... un colpo secco e deciso..."
Liberò l'indice dalla freccia e questa partì in un battito di ciglia.
Era stato un colpo perfetto, senza esitazioni, dritto al cuore.
Ma la sagoma di suo padre era troppo lontana.
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