32. Le luci di Parigi
Pearl
Decido di uscire in balcone per prendere un po' d'aria e cercare di levarmi di dosso questa sensazione di frustrazione e disagio. Sto cercando di stringere i denti per il bene di Denis, ma non posso fare a meno di sentirmi in più e fuori luogo a questa festa. Sembrerebbe che Neymar, invece di pensare a festeggiare il suo compleanno, stia cercando in tutti i modi di farmi sentire in più, come quando l'ho visto flirtare con una ragazza con cui sembra avere fin troppa confidenza.
Sbuffo rumorosamente, abbastanza infastidita dalla situazione, poi mi poso con le braccia al parapetto del balcone, in modo da osservare la città illuminata che si distende davanti ai miei occhi. Parigi è davvero bellissima da lasciarti senza fiato e farti sentire le farfalle nello stomaco, infatti riesce a calmare il turbinio dei miei pensieri per qualche attimo, almeno finché una voce familiare parla alle mie spalle, facendosi sempre più vicina.
"Come mai sei qua?" mi domanda il brasiliano, prendendo posto accanto a me. Sembra essere sparita ogni traccia di astio dalla sua voce, perciò mi giro verso di lui per esaminarlo.
"Volevo prendere un po' d'aria fresca." rispondo educatamente, nonostante non si meriti questa gentilezza da parte mia dopo tutto quello che mi ha fatto. "E tu perché sei uscito?"
I suoi occhi verdi mi scrutano attenti per qualche secondo, poi sposta lo sguardo all'orizzonte, iniziando a osservare Parigi come stavo facendo io fino a poco fa "Perché ti ho vista uscire e pensavo stessi male."
Aggrotto immediatamente la fronte, confusa da questo suo cambio di atteggiamento. Prima mi ignorava e trattava come se fossi immondizia infetta e ora mi parla come se fosse naturale preoccuparsi per me. Mi devo essere senz'altro persa un passaggio.
"Beh, sto bene." taglio corto, ancora cercando di trovare una spiegazione nella mia mente "Denis si sta davvero divertendo e sembra andare davvero d'accordo con Davi." commento, lanciando uno sguardo all'interno e osservando mio figlio ridere con suo fratello.
"Mi fa piacere questo. Davi era entusiasta all'idea di conoscerlo, l'ha presa bene quando gli ho spiegato chi fosse." mi giro nuovamente verso il brasiliano che ora mi sta osservando "All'inizio pensavo che magari facesse delle domande perché ci sarebbe rimasto male, invece ha fatto delle domande per capire quando l'avrebbe potuto conoscere." sorride leggermente, con affetto, mentre il suo sguardo brilla, dimostrando così tutto l'affetto che prova per suo figlio.
Annuisco comprensiva, inumidendomi le labbra, poi restiamo in silenzio per qualche secondo, mentre cerco un modo gentile per chiedergli come mai mi sta parlando in questo modo dopo tutto ciò che è successo.
"Avanti Pearl, sento le rotelle del tuo cervello girare copiosamente." le sue parole mi strappano dai miei pensieri, facendomi capire che ha ben inteso che ho qualcosa che mi tormenta. "Chiedimi quello che devi direttamente."
"Perché sei qua?" ripeto la domanda di prima, ma con un significato un po' differente "A parlare con me intendo. Mi hai detto che ti facevo schifo e che mi invitavi solo ed esclusivamente per avere Denis alla festa, quindi perché ora ti stai comportando in modo gentile?"
L'attaccante sorride appena sentendo ciò che gli ho appena detto, poi si posa con un braccio al balcone, mentre indica l'interno del suo appartamento. "La vedi quella ragazza? Lei è Colette." punta l'indice sulla ragazza con la coda alta con cui stava parlando prima, e io annuisco "Lei mi ha fatto un bel discorso di rimprovero. Colette non ha mai approvato nessuna delle donne con cui sono uscito, ma appena le ho detto di te, appena ha capito che eri tu la Pearl di cui le ho parlato, mi ha ripreso e mi ha detto, in poche parole, che sono un coglione." ridacchia per le sue ultime parole, facendo spallucce subito dopo come a farmi capire che la spiegazione è semplicemente questa.
"Capisco... beh le sono grata per averti fatto capire che sei stato una merda, ma potevi arrivarci anche da solo." rispondo in modo nervoso perché mi dà fastidio che abbia aspettato questo per cercare di capire che non ho mai voluto né ferirlo né fargli male "Sono settimane che provo a parlarti e tu invece fai lo stronzo come se io fossi la persona più spregevole del mondo. Mi hai addirittura fatto una scenata quando mi hai visto con Philippe, pensando che ci andassi a letto insieme, e ora come se nulla fosse vieni a fare il ragazzo innamorato e preoccupato."
Lo osservo mentre sbuffa nervosamente, ma mantenendo lo sguardo sul mio "Mi dispiace, hai ragione. Cosa vuoi che dica? Che sono un cazzone e con te ho sbagliato? Ecco, lo ammetto. Ho esagerato quando ho scoperto di Denis, ma un minuto prima mi trovavo così bene con te, e il minuto dopo ho sentito crollare ogni sicurezza. Non lo so, Pearl. Mi rendi più fragile..." sussurra le ultime parole come se avesse paura di farle sentire persino a se stesso "possiamo rimediare, ovviamente se vuoi."
"Davvero?" sono alquanto sbalordita da tutto ciò, non mi aspettavo niente di simile fino a cinque minuti fa.
"Davvero... se vuoi possiamo andarci piano." spiega dolcemente, sembra una persona totalmente diversa da quella che si è dimostrata negli ultimi giorni "Possiamo vederci domani con Denis e Davi. Mangiamo qualcosa fuori e vediamo di parlare civilmente, come non ho fatto ultimamente. Ovviamente se sei d'accordo, capirei se volessi tempo per pensare o se mi dicessi di no."
Vorrei fare esattamente così, dirgli di no per le parole avvelenate che ha usato e per avermi fatta piangere e stare male, ma mentre i suoi occhi verdi mi guardano, non riesco a non pensare che sembri maledettamente sincero e pentito. "Va bene, ma un pranzo così, non pensare che sia un appuntamento, Neymar. Io e te non stiamo più insieme."
Lui alza le mani in segno di resa, indietreggiando di qualche passo e annuendo come se avesse capito e fosse d'accordo con me. "Certo, lo capisco. Voglio solo provare a scusarmi per il mio comportamento e per essere stato stronzo. Senza secondi fini, sei pur sempre la madre di mio figlio."
"Beh" schiocco la lingua sul palato, annuendo con espressione piuttosto infastidita "sempre meglio che ti sia accorto di questo ora piuttosto che mai."
"Probabilmente non finirai mai di dirmelo, ma non importa, me lo merito senza dubbi." ridacchia come se si fosse già arreso a questo suo destino "Perciò, domani passo a prenderti a casa con Davi, sarà entusiasta di passare a prendere il suo fratellino..."
Alzo gli occhi al cielo davanti a ciò che ha detto, sapendo bene il perché. "Stai cercando di corrompermi così perché sapevi che avrei detto che ci saremo visti lì."
Lui scoppia a ridere, dandomi così conferma che avevo ragione. "Ok, mi hai scoperto, e ti sto corrompendo? Dai sarebbe carino andare tutti insieme, sarebbe un modo per passare più tempo con Denis."
"Eh, va bene." acconsento, sbuffando rumorosamente "E ora torniamo dentro, ho detto a Kylian che uscivo solo per qualche minuto."
Arriccia le labbra con fare pensieroso, mentre mi segue per rientrare nell'appartamento "Sono felice che andate d'accordo. Kiki ha un cuore d'oro, penso sia una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto." spiega dolcemente "Ora, ti lascio andare. Sappi che sei davvero bella stanotte."
Il suo complimento improvviso mi fa perdere un battito, ma comunque decido di non darglielo a vedere. Non si merita di vedere che effetto mi fa, penserebbe che può trattarmi come vuole e che io sarei sempre pronta a perdonarlo immediatamente qualunque cosa facesse. Non funziona così. "Non mi incanti, Neymar." gli faccio un occhiolino falso e poi lo lascio a ridere nello stipite della porta, mentre io torno da Kylian.
Mi accomodo accanto al francese che, immediatamente, lancia uno sguardo prima a me e poi a Neymar, come se stesse studiando la situazione. "Okay, che diavolo è appena successo?"
Scrollo le spalle davanti alla sua domanda, non sapendo nemmeno io cosa rispondere. "È venuto a parlarmi e a scusarsi per tutto perché pare che Colette l'abbia fatto ragionare. Domani pranziamo fuori con i bimbi."
Spalanca la bocca e sgrana gli occhi "Così?" chiede incredulo "All'improvviso?"
"Così pare." Kylian annuisce comprensivo e decide di non ribattere, spostando l'attenzione sui bambini che stanno facendo una gara canora con il karaoke.
Picchietto il piede a terra, come per scaricare i pensieri e la tensione, poi anche io inizio a osservare i bambini che ridono e cantano divertiti, mentre cerco di non chiedermi se sia stato sbagliato accettare l'invito del brasiliano così velocemente, senza farlo sudare un po'... ma in fin dei conti è una cosa che faccio solo per il bene di Denis, non è un appuntamento a fini romantici.
Assolutamente no, ci vuole ben altro per rientrare nelle mie grazie dopo l'odio che mi ha vomitato addosso ultimamente, ci vorrà molto di più di un sorriso e un invito così.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro