22. Preparativi
Noreen non si era aspettata di avvertire quella sensazione di sollievo che si provava nel ritornare a casa o in un luogo dove ci si sentiva al sicuro; ma fu ciò che provò non appena i suoi occhi avvistarono Noosh. Era una giornata soleggiata e il freddo sembrava aver dato loro un momento di tregua, mentre sorvolavano a bassa quota il mare di Flut. Abbassò lo sguardo verso l'acqua e vide le schiene dei draghi d'acqua comparire a ritmo costante.
Marea aveva mantenuto la parola ed era partita insieme a loro con i suoi due figli e altri tre draghi come scorta. Sygal ed Eowra aprivano la strada, volando poco sopra. Con i draghi d'acqua al loro seguito, non temevano di essere attaccati da qualche mostro degli abissi.
Noreen sedeva sulle spalle di Sygal con la schiena dritta, in trepidante attesa di raggiungere l'isola. Sperava che i suoi compagni fossero tutti arrivati e stessero bene. Le due isole dei draghi non erano troppo distanti l'una dell'altra. Avevano percorso la distanza in una notte e sarebbero arrivati a Noosh per metà giornata. Sygal ed Eowra avevano volato veloci e i draghi d'acqua erano riusciti a tenere il ritmo muovendo le loro code sinuose e saltando ogni tanto fuori dall'acqua per prendere una boccata d'aria. Aveva intravisto Marea attaccata alla schiena di uno dei suoi draghi. Prima di partire, aveva pensato che avrebbe nuotato per conto suo, ma si era resa conto da sola che la sirena non sarebbe mai riuscita a tenere il ritmo dei draghi.
Non appena riuscì a scorgere i primi dettagli dell'isola, Noreen chiuse gli occhi e si concentrò sulle sue sensazioni. Cercò le menti familiari dei suoi amici e inspirò, chiudendo fuori da sé tutto ciò che la circondava: il vento che le scompigliava i capelli, il rumore ritmato delle ali di Sygal e del mare, l'acqua che si increspava ogni volta che i draghi d'acqua emergevano. Non ci volle molto prima che si scontrasse con la mente di Katla. La riconobbe all'istante e percepì le emozioni dell'amica mutare, non appena la sentì a sua volta. Le comunicò che stavano arrivando e ricevette in risposta esultanza. Si distaccò da lei e andò alla ricerca di altre menti. Si scontrò contro un muro blu e non riuscì a trattenere un sorriso. Urlò il nome di Pess e sentì il fratello risponderle. Percepì in maniera distinta le sue emozioni positive, più limpide di quando era in sembianza di drago. Riaprì gli occhi, stupita, perché non le era mai capitato di mettersi in contatto con una mente umana, aveva sempre e solo parlato nella mente dei suoi draghi. L'unica volta che aveva sperimentato qualcosa di simile era stato quando Kateur aveva chiamato aiuto ed era riuscita a sentirlo. Non si era più ripetuto e non aveva mai parlato con l'amico per venire a capo di quella questione.
Si separarono da Marea e dai suoi draghi non appena raggiunsero la costa. Sygal li guidò nella rientranza di mare dove si erano fatti il bagno da soli mesi prima. Tentò di non pensare a tutti i ricordi che riemersero nello scorgere la spiaggia rocciosa. Erano tornati lì spesso, quando le temperature ancora lo permettevano. Era diventato il loro posto speciale. Avevano deciso di lasciare Marea e i draghi lì perché l'acqua era tranquilla e calda e sarebbero stati protetti dall'irruenza del mare aperto.
Sygal ed Eowra atterrarono sulla spiaggia e girarono i colli sinuosi in direzione dei draghi d'acqua, che si avvicinarono facendo affiorare solo le teste.
«I nostri compagni sono già arrivati. Andiamo a parlare con loro e torniamo per aggiornarci» disse Noreen, rivolta a Marea.
La sirena, però, uscì dall'acqua e assunse sembianza umana. «Vengo con voi. Posso stare lontana dall'acqua per un paio d'ore».
Noreen assentì, facendole cenno di salire sulle spalle di Eowra. Pensò in fretta a dove trovare dei vestiti da prestarle. Dubitava che li avrebbe accettati, ma non poteva lasciarla nuda, soprattutto perché erano in pieno inverno e lì il clima non era mite come a Okhea.
I due draghi si risollevarono in volo e ci misero poco a raggiungere il villaggio. I loro compagni si erano già riuniti nello spazio davanti alla casa dove erano soliti incontrarsi. Pess o Katla dovevano averli avvisati. Katla saltellò sul posto allegra non appena li vide e Sygal ruggì in risposta. Noreen sorrise, dandogli una pacca il collo. Percepì una carezza mentale in risposta. Le piaceva quel modo di comunicare, era molto più intimo del semplice contatto fisico.
Balzò giù dalla schiena di Sygal e atterrò con l'agilità che aveva sviluppato nel corso dei mesi. Tirò in fretta fuori dalla borsa i vestiti per i due draghi, mentre mutavano. Non poté ignorare come cambiò il clima allegro nel momento in cui i suoi compagni si accorsero della presenza di Marea. Pess tornò a serrare le labbra e farsi guardingo, mentre Kateur e Katla, che stavano venendo loro incontro, si arrestarono.
Noreen si affrettò a introdurre l'estranea al suo gruppo. «Vi presento la Regina degli Abissi, Marea. Marea, loro sono la mia famiglia».
Marea in risposta, studiò con attenzione ogni singolo individuo che aveva di fronte e le labbra le si incurvarono di poco quando i suoi occhi verdi si posarono su Pess. «Lihrlief. Finalmente ho modo di conoscere colui per cui tutti si preoccupano» esordì.
Pess inarcò un sopracciglio e Noreen incrociò il suo sguardo, prima di girarsi verso Marea. Aveva già sentito quella parola. L'aveva pronunciata con disgusto Nehkys.
«Marea ha deciso di appoggiarci in guerra. Possiamo contare su di lei e sul suo popolo» disse, quando il silenzio divenne troppo teso.
La Regina degli Abissi incrociò le braccia al petto e avanzò di un passo verso di lei. «Avete l'attrezzatura adatta?».
Noreen esitò e Kateur intervenne al suo posto. «Mi sono procurato il necessario per chi combatterà non in sembianza di drago».
Noreen gli sorrise, grata, ma Marea parlò di nuovo. «Cosa mi dici delle selle?».
Kateur sollevò le sopracciglia e non ribatté, come se fosse sorpreso di non averci pensato lui stesso. Fu Katla a intervenire. «Non ho intenzione di diventare una bestia da soma».
Marea sollevò il mento con aria sprezzante. «Allora risparmiate tempo e vite e non andate in guerra. Come pensate di combattere su dei draghi in volo? Usando solo la forza delle vostre gambe? I draghi avranno altro a cui pensare che salvarvi la vita quando cadrete. Dovrete essere legati alle selle».
Katla fece per ribattere, ma Noreen intervenne. «Hai ragione. Puoi aiutarci a costruirle?».
Katla la guardò con un'espressione accigliata, ma decise di ignorarla.
Marea annuì sciogliendo l'espressione accigliata. «Posso mostrarvi una di quelle che usiamo noi, non dovrebbero esserci grosse differenze».
Noreen la ringraziò, ignorando la tentazione di chiederle di nuovo se avesse già affrontato delle battaglie. Fin da quando aveva accettato di affiancarli, le era parsa troppo preparata per non aver mai combattuto; ma sapere che avevano già delle selle costruite apposta non lasciava spazio a dubbi.
La voce di suo padre le distrasse dalle sue riflessioni. «Volete pranzare con noi?».
Marea lo analizzò a lungo, come a cercare di inquadrarlo. Pess aveva preso quel tratto da Viltor. Entrambi potevano apparire imperscrutabili se volevano, ma capitava spesso anche quando erano irritati o pensierosi.
Marea scosse la testa e si rivolse a lei, ignorando tutti gli altri. «Tornerò dai miei draghi. Vorrei parlare in privato con te, prima di stasera».
Noreen annuì, intimorita dal suo tono. Cercò comunque di mostrarsi sicura, per il bene del piano e dell'alleanza. Era chiaro che i suoi amici non si fidavano della Regina degli Abissi e che Marea non si era convinta che fossero i compagni adatti per andare in guerra.
«Vuoi che ti accompagni?» chiese, avvicinandosi di un passo a Sygal e preparandosi a mutarlo.
Marea scosse la testa. «Basterà Eowra».
Noreen assentì, mentre si concentrava sull'uomo per trasformarlo. Sperava che l'atmosfera tesa si alleggerisse senza più Marea presente, ma si sbagliava. Katla fu la prima a parlare. «Non ci credo che riesci a tollerarla! Hai visto come ha trattato Eowra?! Come se fosse uno dei suoi draghi. Non tratta nemmeno te come una pari!».
Noreen fece per ribattere, ma Kateur si intromise. «Katla, non sta simpatica a nessuno, ma dobbiamo andare in guerra con lei, non viverci per il resto dei nostri giorni».
Katla si girò a guardarlo con un'espressione irritata, ma Sygal intervenne. «Non è così male una volta che la si conosce».
«Tu cerchi sempre di vedere il meglio delle persone, non fai testo» rispose, puntandogli un dito contro con fare accusatorio.
Noreen alternò lo sguardo tra i due più volte, prima di guardare Pess, che era già concentrato su di lei e gli chiese aiuto in silenzio. Tra tutte le persone presenti, era il più rispettato. Nonostante non avesse più le sembianze di un anziano, aveva mantenuto quell'aurea saggia e autoritaria che spingeva chi gli stava intorno ad ascoltarlo.
Pess fece un passo in avanti, senza scogliere le braccia incrociate al petto. «È ora di pranzare e raccontarci come sono andati i nostri viaggi, quindi basta battibeccare».
Noreen gli sorrise, grata, e fu la prima a dirigersi verso la casa, seguita da Pess ed Ervyne.
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