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Cap 8

Violetta

Non potevo ancora crederci, che era già passato un anno dal mio trasferimento qui a Miami, e sei mesi dal mio matrimonio.

Se ancora ci pensavo a quel bellissimo giorno, sentivo tutte le belle sensazioni e che mi stavano avvolgendo in quel momento.





Sei mesi prima..

-Vuoi tu, Violetta Vinci, prendere come tuo sposo Rafael Martinez, e amarlo e onorarlo, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, ogni giorno della tua vita, finché morte non vi separi?-

-Si..-

Dissi con voce tremante, colma d'emozione, mentre il mio sguardo era totalmente perso nel suo.

-E tu Rafael Martinez, vuoi prendere tu, la qui presente Violetta Vinci, e amarla e onorarla, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, ogni giorno della tua vita, finché morte non vi separi?-

-Si.-

Lo sentii dire, con un tono secco, facendomi ridacchiare internamente.

Avevo uno sguardo così acceso di desiderio e ricco di tante promesse..

Così intenso.

Così sicuro.

Non avrei mai pensato che sei mesi prima mi sarei trovata qui, in questo punto esatto.

E' stato un continuo susseguirsi di intense emozioni.

Il mio trasferimento, conoscere quest'uomo eccezionale, il mio innamorarmi, fidanzarmi e adesso sposarmi.

Era proprio vero, quando mia mamma mi diceva sempre "Mia cara, quello che non fai in un anno, lo fai in un ora."

Ed era così.

Perché quando l'amore arriva è inaspettato, è bellissimo, intenso.

E sei sicura, che sia lui, con cui vuoi condividere tutto il resto della tua vita insieme alla persona che hai scelto.

Perché credo, che noi eravamo destinati.

Ognuno di noi è destinato a qualcuno, anche se tempi indietro non ci avrei mai creduto a una cosa del genere.

Mi scoraggiavo perché ho conosciuto ragazzi, che volevano solo una cosa, già dal primo appuntamento.

Io lo so, forse sono all'antica su questo punto, ma per me, un atto del genere, non è solo un unione di corpi due corpi, ma è un unione di due corpi che si amano, e voglio unirsi nel modo più bello e intenso che esista al mondo.

E' un modo di trasmettersi tutto l'amore che proviamo l'uno per l'altro.

Questo è sempre stato il mio pensiero, perché ognuno al mondo è libero di pensare e agire come vuole, senza giudicare nessuno.

E ora eccomi qui, a sposarmi con l'uomo che ha rapito il mio cuore, da un solo sguardo.

Sentivo il mio stomaco pieno di farfalle, mentre il mio cuore batteva come le ali di un colibrì, emozionato.

-Adesso puoi baciare la sposa.-

Lo vidi circondarmi il viso delicatamente, con entrambe le sue mani calde e forti, mentre univamo le nostre labbra, in quel sigillo di amore puro e di un eterna promessa.










-Terra chiama Violetta!-

Mi riscossi dai miei pensieri, volgendo lo sguardo di fronte a me.

-Oddio tesoro scusami, mi sono persa un attimo.-

Dissi, ridacchiando imbarazzata, mentre la vedevo sorridere, come se sapesse, dove la mia mente era volata per un attimo.

Vidi il cameriere consegnarci le nostre ordinazioni, mentre vedevo la gente passeggiare di fronte, lungo la strada del lungo mare della bellissima e incantevole Miami Beach.

Ringraziammo il cameriere che ci aveva appena portato due deliziosi frappè, mentre tornavo con lo sguardo su Sophy.

-Dimmi, stavi pensando al giorno del tuo matrimonio?-

-Si, ancora non posso crederci, che sia passato un anno dal mio arrivo qui e a tutto il resto.

E' un'alternanza di forte emozioni, non so come spiegarmi.-

-Ti capisco, alle volte veniamo inondate da così tante emozioni, che non riusciamo a dargli voce.-

-Si è così.-

Sussurrai, sorridendole, mentre presi a sorseggiare il mio frappè.

-Allora, come vanno i lavori di ristrutturazione della casa?-

Chiesi, volgendo lo sguardo sul suo.

-Bene, abbiamo quasi finito, dopo un anno, che eravamo in mezzo hai lavori, finalmente, stanno terminando.

Non vedo l ora di mettere in atto, l'altro mio desiderio, ma prima non potevamo, immaginati un neonato in mezzo a tutta quella confusione, no, non era proprio possibile.-

-Hai ragione, è poi una gravidanza deve essere serena senza stress e soprattutto senza che esali tutte quelle polveri.

Per non parlare se ci fosse già stato il bambino.

Non gli avrebbe fatto di certo bene.-

-No infatti, anche se il desiderio di diventare mamma a ventotto anni, si è fatto molto forte.-

-Ti capisco, io sarei diventata mamma molto prima, se avessi avuto la possibilità.

Ma eccomi qui, sposata a ventinove anni, e pronta anzi super pronta per diventare mamma.-

Dissi, sorridendo.

-E' vero, alcune di noi, nascono già mammine.

Anch'io sarei voluta diventare mamma molto, molto prima, ma il destino ha voluto che giustamente, incontrassi quello giusto, e ora pian piano, l'asse del mio desiderio si sta stabilizzando in ciò che ho sempre desiderato.-

-Ottimo!-

Dissi, alzando il bicchiere scontrandolo giocosamente con il suo.

-Vedi? Eravamo destinate anche a incontrarci, in amore è come in amicizia esistono le anime gemelle.-

Dissi, ridendo.

Ed era vero, eravamo diventate immediatamente amiche, era come se ci conoscessimo da sempre.

Ed era bellissima questa cosa, che potevi capirti anche solo con uno sguardo.

La vera amicizia, nasce quando meno te lo aspetti proprio come l'amore.

Spostai lo sguardo a due tavoli più in là, dove quattro uomini della sicurezza di Rafael ci stavano tenendo d'occhio come sempre.

Dovevo ancora abituarmi a tutto questo.

Era strano, perché non ero mai stata controllata a vista da nessuno, ma essendo uno importante, avevo capito che per sicurezza, non voleva che subissimo qualcosa.

-Lo so, anch'io tutt'ora che sono sposata da tre anni, mi devo ancora abituare a loro.

Tyron e Rafael, fanno un lavoro un po' particolare..-

-Si un imprenditore e il suo vice, per me è strano che hanno bisogno di tutti quest'uomini della sicurezza.-

Vidi il suo sguardo spostarsi dal mio, come se mi stesse nascondendo qualcosa.

Naah, ma che vado a pensare.

-Già. Hanno molti rivali nel loro ambiente e quindi per essere sicuri, hanno deciso di metterci qualcuno che ci sorvegli a distanza.

Lo so, è strano, lo era anche per me all'inizio, anzi tutt'ora mi fa ancora strano, ma pian piano, ci fai l'abitudine a loro e non ci pensi più.-

Accennai il piccolo si con la testa, riprendendo a sorseggiare il mio frappè al cioccolato, quando mi girai di scatto sentendo un esplosione improvvisa, provenire da un po' più in la dà noi, di fronte alla nostra strada.

Una macchina era appena saltata in aria.

-Oddio!-

Mi alzai di scatto insieme a Sophia, mentre guardavo sconvolte la macchina in fiamme.

-Aspetta ma quella è la macchina con cui siamo venute!-

Dissi allarmata, mentre osservavo la macchina in cui eravamo venute io e Sophy, andare in fiamme, di fianco alla seconda macchina, in cui erano venuti gli altri due uomini della sicurezza.

Vidi la gente allontanarsi dalla macchina in fiamme, mentre i quattro uomini della sicurezza, venivano verso di noi, facendoci allontanare da lì.

Ero in stato di shock.

Come cavolo era potuto accadere una cosa del genere?

Dio mio..

Vidi uno degli uomini di mio marito, afferrare il cellulare, chiamandolo immediatamente, mentre io e Sophy, venivamo spostate verso un vicolo, tenute sott'occhio da due di loro, mentre l'altro era a telefono e il quarto, era andato verso alla macchina per capire cosa fosse successo.

Lanciai uno sguardo a Sophia, che aveva il mio stesso sguardo, sotto shock.

-Signore, ce stato un problema.-

-La macchina con cui siamo venuti con le vostre mogli è saltata in aria, le ragazze stanno bene, erano ben lontane dall'esplosione.-

-Si, Signore, credo proprio che sia per quello.-

-Ne siamo più che convinti, comunque uno dei nostri sta controllando, dopo vado a dare un'occhiata anch'io, ma ne siamo certi.-

-Si, non si preoccupi.-

Non so cosa gli aveva risposto, ma vidi lo sguardo risoluto dell'uomo, mentre sussurrava qualcosa a i due che ci stavano tenendo d'occhio, per poi vederlo allontanarsi, in direzione della macchina in fiamme, raggiungendo il quarto uomo.

Ero sconvolta, come era possibile, che una macchina, saltasse in aria, così, di punto in bianco?

Mi appoggiai con la schiena al muro, mentre cercavo di calmare il respiro, che fino a quel momento, non mi ero accorta, che stava accelerando troppo, per lo spavento.

Dovevo calmarmi, stavo andando iperventilazione.

Dio, sentivo il respiro aumentare invece che diminuire, ero in panico.

-Viò?

Dio, aiutatela!-

La sentii urlare allarmata, mentre veniva di corsa di fianco a me e poi..

Il buio.

Continua

Buongiorno cuoricini, come state?💛😘
Spero con tutto il cuore che state non bene ma alla grande!💛

Ho pubblicato ora, a posta di stasera perché non voglio rischiare che sparisce la linea come è successo ieri sera.
Qui c'è un maltempo che la linea da un po' di problemi.

Spero che da voi il tempo è migliore di qua e che state tutti bene💛.

Ci becchiamo al prossimo aggiornamento, lunedì!

Un abbraccio buona giornata
Vi adoro
💛💛💛💛💛

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