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Cap 4

Violetta

-Zuccherino, stavi piangendo?-

Feci un passo indietro sorpresa.

Che ci faceva questo bel maschio puro muscoli alto quanto?

Uno e novanta, davanti alla mia porta?

"-Riprenditi Viò!-"

Non potevo crederci, che l'uomo che infestava piacevolmente i miei pensieri, era proprio qui, davanti a me, con quello sguardo così scuro e dominante, che mi sentivo sciogliere dentro.

-No io..

Stavo vedendo un film, e mi sono commossa.-

Dissi, cercando di essere convincente, mentre mi spostavo di lato, per farlo entrare.

Richiusi la porta, vedendolo li dentro in quel momento, e non so..

Ma, mi sentii le guance surriscaldarsi.

Vidi il suo sguardo incendiarmi, squadrandomi dalla testa hai piedi, facendomi sentire come neve al sole.

-Come hai fatto a salire? Non mi hanno comunicato niente.-

Chiesi sorpresa, mentre vedevo quel sorrisetto dannatamente sexy, aprirsi su quelle labbra da baciare.

"-Oddio, ma che stavo pensando!?-"

Cercai di scuotermi dai miei pensieri poco casti, cercando di rimanere naturale, e cercando soprattutto di non andare a fuoco, con tutto il rossore che si stava spargendo sul mio viso, sotto il suo sguardo consapevole e divertito.

-A me dicono tutto.-

Disse semplicemente, con quel sorrisetto da stronzo.

"-Che cavolo voleva dire?-"

Lo guardai incuriosita, non riuscendo a capire cosa volesse dire.

-Zuccherino, questo è il mio albergo.-

Lo guardai stupida.

"-Il suo albergo?!?-"

"-Perché cavolo non me lo aveva detto l'altra sera?-"

Beh, pensandoci bene, ma perché poi doveva dirmelo.

Oddio, quest'uomo mi rendeva confusionaria di pensieri.

-Oh..-

-Sei adorabile.-

Disse, vedendolo avvicinarsi a me di un passo, per poi allungare la mano verso il mio viso, lasciandomi una delicata carezza.

Vedendolo, sembrava non possederla, invece aveva un tocco delicato.

Sentii il mio cuore perdere un battito, per l'emozione di quel gesto.

-Grazie..-

Sussurrai, abbassando lo sguardo in imbarazzato.

-Occhi a me zuccherino.-

Disse, con quel tono di voce dominante, facendo scattare qualcosa in me, alzando immediatamente lo sguardo.

Dio, la sua voce era..

Non saprei definirla, scatenava emozioni dentro di me, che non avevo mai provato prima.

-Sono passato, per invitarti a cena.-

Secco.

Senza inflessioni, sembrava più un ordine che un invito, che mi venne da ridere, ma mi trattenni.

-Oh..

Davvero?-

Chiesi sorpresa, non avrei mai pensato che potessi piacere a un tipo di uomo così.

Non mi ero mai sentita bella abbastanza da poter piacere a uno uomo così.

Era sbagliato, perché ognuno di noi, eravamo belle e speciali a modo nostro, mia madre me lo diceva sempre.

Il fisico, era solo una parte che noi donne tendevamo a fissarci, perché l'uomo intelligenti passa oltre a qualche kilo di troppo.

Ma noi ragazze insicure siamo così.

Vidi il suo sguardo accendersi, non di desiderio sembrava più uno sguardo punitivo, come se avesse letto nei miei pensieri, e ciò era assurdo.

-Non mi piace, quello che la tua testolina, sta pensando in questo momento.

Sai, non vorrei che la nostra prima uscita, finisse con te, piegata sulle mie ginocchia, che ti impartisco una dannata punizione, anche se la cosa mi alletta molto.-

Aprii le labbra a mo di sorpresa, mentre il rossore illuminava il mio viso come un dannato luce a neon.

Avevo capito male giusto?

-Ma..

Ma come ti permetti!?-

Dissi, completamente scioccata per ciò che aveva detto, sotto il suo sguardo divertito.

-Oh mi permetto bambina..

E mi permetterai di farti tante altre cose più avanti nella nostra conoscenza.-

-E chi ti dice che io voglia conoscerti?-

Ero in completo imbarazzo e shock, mentre lui sorrideva divertito, per il teatrino che stavamo creando entrambi.

-Troppo irruento piccolina?-

Non riuscivo a spiccicare parola, ottimo!

-Scusami dolcezza, ma mi piace quel rossore che ti ricopre quel dolce visino, mi fa impazzire.-

Ok, adesso non sapevo se schiaffeggiarlo oppure baciarlo.

Era stronzo, ma non so perché mi faceva impazzire.

Lo vidi allungare di nuovo la sua mano tatuata e dannatamente sexy, sul mio viso, accarezzandolo in quel modo così speciale, che sembrava un netto contrasto con tutto il suo essere e il suo modo di parlare scurrile.

Sentivo il mio cuoricino battere come le ali di un colibrì.

Ed era dannatamente piacevole, sentendo quel calore partire dalla bocca dello stomaco, trasformandosi in uno sciame di farfalle impazzite.

-Allora zuccherino, ti va di uscire a cena con me?-

Lo sentii dire, con quello sguardo e quella voce seduttrice, mentre mi sentivo sciogliere dentro.

-Oh..

Va bene, puoi darmi il tempo di cambiarmi?-

-Certamente bambolina, ti aspetto di sotto.-

Disse, accarezzandomi di nuovo, ma questa volta, la pelle delicata del collo, facendomi scorrere brividi di piacere, mentre lo vedevo allontanarsi, fino a uscire fuori dalla mia porta della mia camera, chiudendosela alle spalle.

Ero completamente spacciata.

Quell'uomo aveva un ascendente su di me, che non sapevo decifrare.

Mi diressi verso l'armadio ancora completamente scioccata per ciò che era appena successo, mentre mi sentivo come se stessi volando da tre metri da terra.

Lo so, potevo sembrare ridicola, ma Rafael aveva un ascendente su di me, così piacevole e caldo, che mi faceva sentire bellissima.

Non mi ero mai sentita così corteggiata.

Ed era bellissimo.

Oltre che era arrivato in un momento in cui, mi stavo struggendo di dolore, pensando alla mia famiglia, che avevo perso.

Sospirai pensando a quello, mentre sceglievo un abito da mettere per la cena di stasera.

Non avevo mai pensato che, il mio arrivo a Miami avesse avuto un risvolto piacevolissimo, in questo modo.

Stentavo ancora a crederci.

Afferrai il vestito scelto, poggiandolo sul letto, mentre andavo in bagno, per farmi una doccia veloce, per poi acconciarmi capelli e trucco.

Non volevo farlo aspettare troppo, quindi cercai di fare più veloce possibile.

Trenta minuti esatti, stavo uscendo dalla porta della mia camera, chiudendola alle mie spalle, mentre mi avviavo lungo il corridoio elegante dell'hotel Amar verso l'ascensore dove mi avrebbe condotto al piano di sotto, nella hall dell'hotel.

Due minuti dopo stavo uscendo dall'ascensore, dirigendomi verso la hall, trovandolo che mi stava aspettando, appoggiato con noncuranza, al bancone della receptionist, sembrava un Dio Greco, in quella sua posa così sicura di se e dominante, mentre notavo gli sguardi di alcune donne, che lo stavano mangiando con gli occhi.

Capibile.

Anche se, sentivo la morsa della gelosia, invadermi.

Ed era assurdo, dato che non era il mio uomo.

Era solo un invito a cena.

Sospirai, cercando di non soffermarmi troppo, mentre arrivavo di fronte a lui, vedendolo raddrizzarsi, mentre il suo sguardo mi stava letteralmente mangiando.

Sentii le mie guance imporporarsi di nuovo di rosso, mentre lo vedevo squadrami con desiderio, facendomi sentire bellissima e desiderata e al contempo completamente imbarazzata da quello sguardo così intenso.

Nessuno mi aveva mai guardata così.

-Dio piccola..

Sei bellissima.-

Lo sentii dire, con quella voce sensuale, mentre si avvicinava a me, continuando a squadrarmi, sentendo il mio corpo sciogliersi, sotto quello sguardo così dominante e intenso.

Lo vidi afferrare la mia piccola mano, nella sua calda e forte, abbassandosi verso di essa, lasciandomi un bacia mano, facendo balzare il mio cuore alle stelle.

Dio mio, se è un sogno non svegliatemi.

Lo vidi intimarmi di uscire dall'hotel, per dirigerci fuori verso la sua macchina, per poi dirigerci verso il luogo destinato della cena.

Continua

Scherzetto!😜🤣
Ecco un altro capitolo, ora veramente ci becchiamo alla prossima!
Pubblico settimana prossima, se posso faccio prima, ma non prometto niente.
Cuoricini grazie di cuore per le visualizzazioni, i commenti meravigliosi e le stelline!😍
Vi adoro
💛💛💛💛💛

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