Violetta

Osservai mio marito, sistemarsi il giubbotto antiproiettile, mentre si infilava la camicia sopra di esso, richiudendola accuratamente, sotto il mio sguardo teso e preoccupavo.

Sapevo che stasera sarebbe successo qualcosa.

Quel qualcosa che immagino, sia riferito a quel pomeriggio sulla spiaggia che mi aveva leggermente accennato.

Mi accomodai meglio sul divano della sala, sentendo i fastidi incessanti alla schiena, per non parlare dei miei bambini, muoversi più del solito.

Ero convinta che avvertivano la mia ansia.

Cercai di tranquillizzarmi, mentre vedevo alcuni degli uomini di mio marito sistemare le armi, in punti nascosti, mentre spostavo lo sguardo agitato da tutt'altra parte, vedendo Rafael, intimargli con lo sguardo, di farlo fuori.

-Voglio Lucas e Mason qui con mia moglie, mentre tutti gli altri vengono con me, deve sembrare una cena convincente.-

-Si, Signore, li chiamo subito e li faccio venire qui.-

Mi morsi nervosamente il labbro inferiore, mentre vedevo Rafael guardarsi la caviglia del pantalone, immaginando che li ci fosse qualche arma nascosta.

Mi agitai ancora di più.

Vidi Rafael spostare lo sguardo su di me, per poi avvicinarsi, fino allungarsi verso di me, posando le braccia hai lato della mia testa intrappolandomi con il suo corpo proteso sul mio, mentre mi guardava con quello sguardo ricco di puro desiderio e amore.

-Andrà tutto bene mia regina, tu resta qui, rilassati, e meno che te lo aspetti, sarò a casa da te.-

-Promesso?-

-Parola d'onore mi amor.

Nel nostro mondo la nostra parola equivale a qualcosa di sacro.-

Accennai un piccolo si, sorridendogli dolcemente, mentre allungavo le mani sul suo viso, mentre mi allungavo verso di lui, baciandolo con dolcezza.

-Torna da me, tutto intero.-

-Lo farò ragazzina.-

Disse, sorridendomi accattivante, prima di baciarmi un'ultima volta, per poi andarsene.

"-Dio, fa che torni tutto intero da noi.-"

Rafael

La cena stava andando avanti da più di un'ora, doveva sembrare tutto normale, con niente di sospetto, anche se avevo tutta l'adrenalina dell'attesa, che avvolgeva il mio intero corpo, ma sapevo mascherarlo bene.

Non vedevo l ora di mettere le mani su quel fottuto bastardo e farlo fuori una volta per tutte.

-A noi!-

Dissi, alzando il calice di vino rosso, alzandolo in alto, come per festeggiare il mio regno e i nostri guadagni.

Quando..

-Che gradevole festa, mi posso unire a voi, per un brindisi?-

Chiese con aria strafottente Patrick Kelly, convinto in tutto e per tutto, di stare per fottermi.

-Che cazzo ci fai tu qui?-

Dissi, alzandomi in piedi, facendo finta, che mi aveva letteralmente colto di sorpresa.

-Chiedilo al tuo fedele braccio destro e ad alcuni dei tuoi uomini, sono stati loro a invitarmi.-

Disse, ghignando soddisfatto.

"-Povero idiota.-"

Continuai con la mia farsa, indurendo il tono della voce, mentre il mio sguardo pieno d'ira, si spostava da Patrick a lungo la mia tavolata.

Vidi Tyron alzarsi in piedi insieme a una decina dei miei uomini, vedendoli estrarre la pistola puntandola su di me.

-E' ora di un nuovo re fratello mi dispiace, ma credo che tu non sia più adatto a questo ruolo.

Voglio il trono, voglio Miami e tutto il potere, e i soldi che ne viene.

I miei ragazzi sono d'accordo con me.-

I miei uomini, l'altri rimasti seduti con finto shock, estrassero a loro volta la pistola, puntandola contro di loro.

Alzai le mani in segno di resa, mentre vedevo Tyron avvicinarsi a me, sempre con la sua pistola puntata contro di me.

-Quindi è così?

Sei sicuro di volerlo fare Tyron?-

Chiesi con voce ambigua, mentre lo vedevo ghignare divertito.

-Oh si, non sai quanto.-

-E allora, fallo!-

Lo vidi spostare il grilletto pronto a spararmi, per poi girarlo a l'ultimo secondo sparando alla gamba di Patrick!

Scattai in avanti, sotto le urla sorprese di Patrick Kelly, mentre i miei uomini afferravano i bastardi che lo avevano accompagnato fuori dalla porta, facendo partire uno scontro a fuoco, mentre io afferravo la pistola da sotto al pantalone, puntandola contro di lui, ghignando sadicamente, avvicinandomi a un passo da lui.

-BASTARDO!

MI HAI MENTITO!-

-ED E' STATO UN IMMENSO PIACERE FARLO!-

Disse Tyron, mentre io lo guardavo soddisfatto, sentivo la voglia di far scorrere sangue dal suo corpo, avvolgere tutto il mio essere.

-Sai, pensavo fino a l'ultimo che fossi più intelligente, ma a quanto vedo, io non sbaglio mai, fottuto Irlandese del cazzo.

Sai adesso cosa succede?

Che mi divertirò a smembrarti tutto quanto.-

Dissi, prima di abbaiare l'ordine di prelevarlo e portarlo al fienile.

Uscimmo fuori dal mio ristorante, trovando la strada piena di corpi privi di vita, mentre davo l'ordine hai miei ragazzi, di far ripulire tutto, mentre andavo alla macchina seguito da Tyron, in direzione del mio luogo preferito, il fienile.

Arrivai al vecchio fienile, vedendo trascinare il pezzo di merda dentro, fino a portarlo al piano di sotto, dove avvenivano le mie punizioni di morte, seguendoli, con passo deciso, mentre sentivo l'eccitazione del sangue avvolgere tutto il mio essere.

Entrai dentro la stanza vuota di  pietra, mentre intimavo di spogliarlo e legarlo su la lunga tavola di legno, chiazzata di rosso, intimandolo di legarlo completamente nudo, mentre io mi dirigevo verso la parete afferrando tutto ciò di cui avevo bisogno.

Tornai verso il tavolo, trovando Patrick completamente immobilizzato, mentre cercava di muoversi, ma inutilmente, mentre vedevo i miei uomini spostarsi indietro, notando Tyron, accendersi una sigaretta, mettendosi seduto comodo sul divano in pelle accostato al muro, pronto a godersi la scena.

Ghignai divertito, mentre andavo di fronte alla sua faccia, afferrandogli i capelli, tirandogli la testa indietro fino a farlo urlare di dolore, mentre osservavo la paura sgorgargli da ogni poro della sua pelle, facendolo sudare come un fottuto maiale, sotto i miei occhi.

-FOTTUTO BASTARDO, LASCIAMI ANDAREEEEEEE!!!!!!-

-No, non credo proprio.

Non volevi per caso scoparti mia moglie contro la sua volontà, dopo averla rapita e poi che cosa, uccidermi?

Credo che il trattamento che ti riserverò, ripagherà una parte del dolore e della paura che hai infuso alla sua anima pura.-

Dissi, con voce pregna di odio, mentre scorrevo la mano hai lati della sua bocca, stringendoli dolorosamente, facendola aprire, per poi infilargli le tenaglie strappandogli la lingua, gettandola per terra.

-Così non mi disturberai con i tuoi urli da uomo senza palle, quale sei.-

Dissi, con voce gelida, mentre vedevo il sangue sgorgare fuori dalla sua bocca, mentre, mi dirigevo più avanti, afferrando una mazza di ferro, riscaldandola con la fiamma ossidrica, per poi avvicinarmi alle sue gambe divaricate e legate, infilzandogli con brutalità la sbarra di ferro su per il culo, rompendoglielo letteralmente e bruciandolo da dentro.

Sentii il suo corpo tendersi per il dolore, cercando di muoversi e urlare disperatamente, mentre presi a muovere il ferro incandescente infilato su per il suo culo merdoso.

-Che il divertimento abbia inizio.-

Continua

-2

Piaciuta la sorpresa?
Invece di lunedì, oraa!!!!!!
🤗💛😘

Ci siamo cuoricini, lunedì pubblico gli ultimi due capitoli finali.
Quest'avventura sta giungendo a termine🥺.

Buonanotte 🌙⭐️ a lunedì
cuoricini meravigliosi💛.

Vi adoro
💛💛💛💛💛