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Cap 19

Violetta

Eravamo appena arrivati a casa, mi diressi verso la cucina per bere un bicchiere d'acqua mentre Rafael si era diretto al piano di sopra.

Mi passai una mano fra i capelli spostandoli un po, era stata una serata un po' opprimente, sotto quegli sguardi invidiosi e accusatori.

Certe donne erano anche peggio degli uomini.

Non si facevano scrupoli nemmeno davanti a una propria moglie, facendo capire l'interesse e l'invidia nei confronti di tuo marito.

Che poi, non avevano niente da lamentarsi, avevano una bella vita, anche se la maggior parte di loro, si erano sposate per convenienza e non per amore.

Continuai a bere un sorso d'acqua, mentre ripensavo a tutta la serata.

Quelle donne, erano solo donne infelici e avide che volevano sempre qualcosa di più e qualcosa che non gli sarebbe appartenuto mai.

E non si facevano di certo problemi a fartelo capire.

Finii di bere l'acqua, posando il bicchiere nel lavandino, mentre mi dirigevo verso le scale che mi avrebbero condotta al piano di sopra.

Quegli sguardi, mi mettevano sempre a disagio, per non parlare di alcuni uomini.

Il modo in cui guardavano me e Sophia, e le altre donne sposate..

Erano veramente disgustosi.

Però di certo Rafael non poteva non invitarli, erano uomini importanti e con molti soldi, almeno li spendevano per una buona causa.

Continuai a salire le scale lentamente, mentre mi dirigevo verso la camera, trovando mio marito, che stava chiudendo in quel momento il cassetto del comodino, posando poi il cellulare sul ripiano di essa.

Entrai chiudendo la porta, dirigendomi direttamente in bagno, avevo bisogno di una doccia e di rilassarmi, volevo togliermi assolutamente quella serata di dosso.





Rafael

Mi diressi diretto al piano di sopra, mentre la mia splendida moglie, si andava a prendere un bicchiere d'acqua.

Entrai velocemente, togliendomi la pistola che nascondevo sempre alla caviglia, depositandola nello scompartimento segreto che tenevo nel mio cassetto nel comodino, depositandola li.

Mi tolsi il portafoglio, per poi chiudere il cassetto proprio mentre Violetta stava entrando.

Giusto in tempo cazzo!

Misi il mio cellulare in silenzioso, mentre la osservavo dirigersi in bagno, assorta nei suoi pensieri, qualcosa la stava turbando.

E la cosa non mi piaceva per niente.

Posai il cellulare sul ripiano del comodino, dirigendomi verso il bagno trovandola intenta a spogliarsi, facendo lo stesso io, a mia volta.

La vidi aprire la porta della doccia ed entrare, in quelle sue movenze naturali e sexy, che tanto mi facevano perdere il controllo di me stesso.

Ero un uomo, abituato a mantenere sempre il controllo e non far mai trasparire le proprie emozioni, ma con la mia donna era assolutamente difficile.

Dio, era una Dea scesa in terra, per sedurmi costantemente, anche senza, che lei lo volesse.

Ed è questo che mi faceva impazzire di lei.

Era una donna che non si era gettata fra le mie braccia, avida del mio corpo e dei miei soldi, come tante donne che avevo tenuto prima di conoscere lei, solo per puro sfogo sessuale, da una nottata e via.

No lei, era una che ti prendeva, testa, cuore e anima.

E aveva quel modo innocente di sedurti, che nemmeno se ne rendeva conto.

E questo mi mandava fuori di testa, dalla voglia di essere costantemente dentro di lei.

Presi a spogliarmi velocemente, raggiungendo quella deliziosa Dea della sensualità dentro la doccia, richiudendomi la porta a vetri alle mie spalle.

Mi avvicinai a lei, intenta a sciacquarsi il bagnoschiuma di dosso, mentre mi beavo di quella sensuale vista, prendendomi a insaponarmi a mia volta.

La vidi aprire quegli occhi da cerbiatta che mi facevano andare in estasi, vedendola arrossire timidamente mentre si spostava per farmi sciacquare a mia volta.

La vidi avviarsi verso la porta d'uscita della doccia, mentre io mi infilavo sotto il getto dell'acqua calda, mentre i miei occhi, seguivano ogni suo movimento, sentendo il cazzo duro dolermi per l'eccitazione.

-Io non lo farei se fossi in te zuccherino.-

Dissi, con voce suadente e dominante.

La vidi voltarsi verso di me, mentre squadrava tutto il mio possente corpo muscoloso sotto il getto d'acqua, mentre la vedevo scendere con lo sguardo, verso la mia evidente erezione, facendomi sorridere maliziosamente.

-Vedi l'effetto che mi fai costantemente bambina?

Non posso fermarlo e nemmeno lo voglio.

Vieni qui.-

Dissi infine, a mo di comando, vedendola avvicinarsi a me, con quelle curve seducenti e quel ventre arrotondato, dove crescevano i nostri cuccioli.

L'afferrai per i fianchi, sbattendola delicatamente contro il mio corpo duro, abbassandomi verso il suo ventre, lasciandoci un bacio su entrambi i lati, prima di tirarmi su e far mie quelle sensuali labbra, dal sapore di fragola.

La strinsi possessivamente a me, mentre divoravo la sua bocca, come un affamato che non mangiava e non beveva da giorni, seducendo e sottomettendo la sua lingua dolce alla mia, mentre mi spingevo verso la parete della doccia, per poi invertire le posizioni, facendola appoggiare di schiena contro di essa, mentre scendevo a lambirle sensualmente la pelle bagnata e delicata del collo, sotto i suoi sospiri di piacere.

-Tu sei mia bambina, non dimenticarlo mai.-

Dissi, intuendo i suoi pensieri di tutta la serata.

L'avevo notato anch'io gli sguardi lascivi di quegli uomini e quello, di quelle puttane che mi volevano.

Non sapendo che non avrei mai potuto tradire mia moglie, con un essere inferiore come loro.

Loro erano puttane avide di soldi e potere.

Lei era una regina, che ambiva non al potere o a i soldi, ma al mio amore.

Una donna con la D maiuscola.

La mia donna sarebbe sempre stata al di sopra di tutte, insostituibile.

Lei aveva la mia anima e il mio cuore in mano, cosa che quelle puttane non avrebbero mai avuto.

La sentii stringermi, circondandomi il corpo con le sue elisi braccia, mentre premevo il mio corpo possente sul suo, facendola sentire quando la desiderasse e quanto fosse mia.

Presi a strusciare sensualmente la mia grossa erezione fra le pieghe bagnate della sua passerina stretta e dolce, mentre scesi con le labbra, verso i suoi seni grossi e pieni, baciandone e succhiando prima un capezzolo e poi l'altro mentre la mia donna mi stringeva a se.

-Così morbide bambina, mm.. E buone..

Quanto cazzo sei buona ragazzina, uhm!?-

Dissi, con voce roca dettata dall'eccitazione, mentre l'afferravo un seno nella mia mano, massaggiandolo sensualmente, mentre stuzzicavo l'altro con la lingua, sotto i suoi sospiri di puro piacere.

Mi spostai, sentendo il cazzo completamente pregno del suo miele delizioso, intimandola di girarsi verso la parete.

La vidi eseguire il mio comando, mentre posava le mani sulla parete della doccia, mentre le allargavo le gambe con la mia gamba, facendola piega di più, mettendosi a novanta.

-Dio, sei perfetta ragazzina.-

Ero estasiato dalla vista della mia donna così sottomessa e pronta al mio dominio.

Feci scorrere la mia mano fra le sue cosce frementi, toccando la sua figa bagnata, coccolando quel tenero bottoncino del piacere, sentendolo duro e pronto.

Desideroso di venire.

-Mm..-

La sentii gemere di puro piacere, mentre sentivo il suo corpo tremare di desiderio per l'attesa.

Presi un po' di quel miele spargendolo sulla seconda entrata, per poi afferrarmi l'uccello indirizzandolo nel suo culetto sexy, iniziandomi a spingere delicatamente dentro di lei.

Presi a riempirla completamente di me fino infondo, mentre afferravo quei suoi sensuali fianchi, iniziando ad affondare dentro di lei.

-Rafael..-

La sentii gemere di puro piacere, mentre chiudevo gli occhi, beandomi del suo calore stretto intorno al mio cazzo duro, che affondava con più forza e vigore dentro di lei, mentre facevo scorrere una mano lungo la sua natica morbida, aprendo gli occhi, iniziandola a schiaffeggiarla non con troppa forza, facendola gridare di puro piacere e sorpresa.

Continuavo ad affondare in lei, alterando affondo e schiaffo sul suo delizioso culo, vedendolo arrossarsi sotto i miei colpi misurati, mentre sentivo le palle sollevarsi pronte a esplodere dentro di lei.

Accarezzai e strizzai quel culo sexy, mentre presi ad affondare sempre più velocemente, mentre feci scorrere la mano fra le sue cosce frementi, toccando quel punto magico che si trovava nella sua deliziosa passerina, il bottoncino del suo piacere, prendendolo a stuzzicare e massaggiare sempre con più vigore fino a che non la sentii gridare di puro piacere, raggiungendo il suo orgasmo.

Continuai a muovere le dita sul suo clitoride, mentre presi ad affondare nel suo culetto sempre più forte e veloce, raggiungendo finalmente a mia volta il mio agognato orgasmo.

Spostai la mano dal suo monte di venere, mentre presi a sfilarmi da lei, senza darle il tempo di riprendersi, presi e affondai di nuovo dentro la sua figa stretta, riempendola fino in fondo.

-Oddio amore!-

-Non ho ancora finito con te, zuccherino..-

Dissi, con voce roca e dominante, mentre presi ad affondare con affondi forti e profondi dentro la sua deliziosa passerina, scopandola con forza e vigore, mentre circondavo la sua vita, posando entrambe le mani sul suo ventre gonfio, in modo protettivo, mentre affondavo con forza dentro di lei, attirando il suo corpo verso di me, tirandola leggermente su, mentre affondavo senza sosta nel suo corpo.

-Dio Rafael.. Sto andando a fuoco..-

Era completamente persa nel piacere che gli stavo donando, mentre la belva dentro di me, sfogava tutto il suo desiderio e dominio sulla sua donna.

Sentivo il rumore dei nostri sessi bagnati e uniti e le pelli sbattere, creando un delizioso suono erotico, facendomi ruggire di puro piacere primordiale, continuando ad affondare ancora e ancora, fino a che non avvertii la sua passerina contrarsi spasmodicamente intorno a me.

-Vieni piccolina, vieni per me..

Ora.-

Impartii quell'ordine scatenando l'effetto desiderato sul corpo della mia donna, mentre continuavo ad affondare in lei, con sempre più forza e vigore, sentendola raggiungere il suo secondo orgasmo della serata, riversando tutto il suo miele intorno a me, mentre si contraeva intorno al mio uccello, che continuava a scoparla, fino a raggiungere il mio apice, riversando tutto il mio seme bollente profondamente dentro di lei, sentendomi stringere come in una morsa, mungendomi fino a l'ultima goccia della mia essenza, attirandola dentro di se.

Sentii il suo corpo abbandonarsi completamente contro di me, avvertendo le sue gambe farsi molli.

La tenni stretta a me, per non farla cadere, mentre mi sfilavo delicatamente dal suo corpo, ben sfruttato da me.

A quel pensiero, ghignai soddisfatto, mentre la voltavo fra le mia braccia, per poi tirarla su a mo di sposa uscendo dalla doccia.

La poggiai contro il mobile del bagno, mentre afferravo due grossi asciugamani per asciugarci.

Le passai delicatamente la spugna morbida dell'asciugamano, asciugandola con cura, mentre trovavo le tracce della mia essenza fra le sue cosce, facendomi ringhiare di puro desiderio, come un uomo delle caverne.

Sapevo di esserlo, ero molto possessivo e bisognoso di marchiare il suo corpo al mio passeggio, era una cosa primordiale, che veniva da dentro, non si poteva spiegare, ma solo sentire.

La finii di asciugare accuratamente, mentre si sosteneva contro il mobile, mentre notavo i segni della mia bocca sulla sua pelle, il marchio del mio passaggio.

Sorrisi maliziosamente a quella vista, della sua pelle delicata del suo collo, mentre gettavo l'asciugamano nel porta biancheria, per poi asciugarmi a mia volta, facendo poi la stessa cosa.

Tornai da lei, sollevandola a mo di sposa, mentre la vedevo accoccolarsi fra le mie forti e possenti braccia, come una bambina.

La mia bellissima bambina, d'amare, proteggere e dominare sessualmente.

Mia.





Ci mettemmo a letto, mentre l'attiravo verso le mie forti braccia, accarezzando pigramente tutto il suo corpo nudo e morbido, mentre le posavo un bacio teneramente sulla fronte, sentendola sospirare di piacere, mentre si stringeva a me.

-Non mi piacciono quelle persone..-

La sentii dire all'improvviso, capendo immediatamente.

-Nemmeno a me piccola, però devi sapere che mai nessuno ti porterà via da me e mai nessuna mi porterà via, ci apparteniamo l'un l'altra, anima e corpo.-

-Lo so, ti amo Rafael.-

-E io amo te e nostri piccoli, mia ragione di vita.-

La vidi alzare il viso verso il mio, notando quello sguardo da cerbiatta farsi lucido per l'emozione, mentre si avvicinava alle mie labbra, lasciandomi un dolcissimo bacio.

Le afferrai il retro della testa, trattenendola sulla mia bocca, intensificando quel bacio delicato, volendone di più, mentre gli trasmettevo quanto l'amassi e mi appartenesse e io appartenessi a lei.

Mai nessuno, ci avrebbe separati.

Mai.

A costo di scendere a l'inferno e risalire e uccidere chiunque durante il mio passaggio, per ritornare da lei.

Lei era mia, e nessuno avrebbe osato sostenere il contrario.

Che ci provassero pure, mi sarei divertito a squartarli vivi, io stesso.

Ciò che mio, è intoccabile e questo lo sanno.

E che ci provassero pure a separarci, andranno incontro a una fine lenta e dolorosa, parola di Rafael Martinez, il boss di Miami.

Continua

Aggiornamento anticipato!
Buona Domenica cuoricini bellissimi!
💛💛💛💛💛

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