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Cap 1





Violetta

Finalmente avevo deciso di uscire quel pomeriggio per esplorare la mia nuova città, Miami Beach.

Non potevo ancora crederci, di aver fatto il grande salto di coraggio.

Avevo venduto tutto, e avevo deciso di partire, di cambiare completamente vita e soprattutto Stato.

Dall'Italia, mi ero trasferita in Florida.

La mia fortuna era stata che mi ero laureata qualche anno prima in lingue, prima che succedesse la catastrofe.

Avevo perso la mia famiglia, quasi un anno prima per un incidente stradale.

Mio fratello Lorenzo, e i miei genitori Massimo e Annalisa.

Ancora ora, stentavo a credere che fosse tutto vero.

E' un dolore straziante, che ti distrugge lentamente da dentro.

Così, avevo deciso di andarmene da Napoli, non potevo più restare lì, faceva troppo male, troppi ricordi.

Ero rimasta completamente sola, dato che la famiglia appartenente da entrambi i miei genitori, una volta venuti a mancare, si erano fatti letteralmente i fatti loro, abbandonandomi al mio dolore e a me stessa, infischiandosene letteralmente di me e della mia perdita.

Si erano fatti sotto, solamente per il testamento, che ovviamente non avendo recepito niente, se n'erano andati con l'amaro in bocca.

Che bella famiglia eh?

Per questo avevo deciso di andarmene un anno dopo, dalla loro scomparsa.

Era un dolore fisico, non potendoli vedere più e vivere in quella stessa casa e città, piena di loro, e dei loro ricordi, non riuscivo più andare avanti così.

So che li avevo lasciati lì, non potendo più andarli a trovare, ma mi stavo distruggendo giorno dopo giorno sempre di più, fino a che..

Non ho sognato mia madre.

Mi ricordo ancora quel sogno vivido nella mia testa di un mese fa.

"Devi riprenderti figlia mia..

Ti stai distruggendo..

Vola via da qui.."

E lo avevo letteralmente fatto.

Avevo venduto la nostra vecchia casa, e avevo fatto il grande salto, e adesso eccomi qua.

Certo ero terrorizzata, in un posto nuovo, non conoscevo nessuno, ma avevo bisogno di farlo, per il mio benessere e per la mia amata famiglia che non c'era più.

Stavano vedendo che mi stavo letteralmente distruggendo, e loro non avrebbero mai voluto questo.

E ora eccomi qui.

Non avevo ancora comprato una casa, stavo alloggiando in una camera d'albergo perché, avevo intenzione di guardarmi un po' intorno e poi avrei contattato un agenzia, non avrei mai comprato nulla a scatola chiusa.

E quindi oggi avevo deciso di uscire un po', dopo un viaggio stancante con l'atterraggio di ieri sera, avevo riposato un bel po', e ora eccomi qui, a esplorare questa magnifica e stupenda città.

Sole tutto l'anno, il sogno di tutti praticamente.

Sorrisi internamente, mentre vedevo lo scorrere della città, seduta su l'autobus, vedendo tutte quelle persone che correvano, passeggiavano, si dirigevano a fare un bel bagno, di tardo pomeriggio, mentre io stavo rientrando in albergo, dopo un pomeriggio pieno di giri, per conoscere un po' meglio la mia nuova città.

-Ultima fermata.-

Mi riscossi dai miei pensieri, udendo la voce dell'autista che stava comunicando l'ultima fermata della giornata.

Mi guardai intorno, non riconoscendo la strada, che avrei dovuto fare, per tornare indietro in l'albergo.

"-Merda!

Vuoi vedere che ho sbagliato autobus?-"

Sospirai, mentre gli ultimi passeggeri, si alzavano per scendere, facendo automaticamente la stessa identica cosa, non sapendo dove cavolo mi trovassi in quell'esatto momento.

Mi guardavo intorno, non riconoscendo niente.

"-Certo, che non riconoscevo niente, ero arrivata ieri e ancora mi dovevo ambientare, già è tanto se mi ricordavo la strada per tornare al mio albergo.-"

Presi a incamminarmi lungo il marciapiede, con la vista mare al tramonto che mi faceva compagnia, oltre alle milioni di persone che camminavano per strada, mentre io cercavo di capire dove cavolo mi trovassi, per chiamare un taxi e farmi venire a prendere.

"-Iniziamo bene, Violetta..-"

Pensai sarcasticamente nella mia testa, mentre sbuffavo infastidita dalla cosa.

Ma come cavolo era possibile che avevo sbagliato autobus, ma si può!?

Ok, Ok calma, niente panico Violetta, fermati in qualche locale, fatti dire dove ti trovi esattamente e così chiami un benedetto taxi per tornare finalmente indietro.

Sospirai, cercando di tranquillizzarmi della cosa, ma mi stavano assalendo milioni di emozioni, tutti scoraggianti.

No, no.

A tutto ce una soluzione.

Presi ad allungare il passo, guardando qualche locale, che stava iniziando aprire per fare nottate folli, mentre mi guardavo intorno incuriosita, dal posto meraviglioso in cui avevo deciso di vivere per sempre.

E la cosa stava funzionando, mi stavo riuscendo a calmare almeno un po'.

Continuai a camminare, mentre notavo più avanti un enorme locale, che sembrava più una villa che un locale, ma si vedeva che era un locale notturno.

Continuai a camminare, dirigendomi con passo spedito lì, mentre vedevo alcune macchine, parcheggiarsi nell'enorme cancello, per dare inizio alla loro serata.

Non so perché mi stavo dirigendo lì, ma sentivo che dovevo farlo, che era giusto.

Lo so, è assurda come cosa, ma era così che mi sentivo.

Continuai a camminare, fino a trovarmi di fronte a l'entrata di questo meraviglioso posto di nome "La Movida".

Mi incamminai oltre il cancello, passando sulla strada asfaltata, per poi incamminarmi verso l'enorme prato curatissimo, con tanto di piscina e luci, mentre mi dirigevo verso l'enormi porte del locale, per trovare qualcuno a cui chiedere delle informazioni indicative del posto in cui mi trovavo.

Rimasi incantata per la bellezza e l'eleganza della facciata del locale, mentre continuavo a incamminarmi, verso l'entrata, mentre notavo alcuni sguardi curiosi, che mi stavano fissando in modo strano.

Non capivo sinceramente il perché.

Forse perché si notava che non ero di lì, ma ero una faccia nuova?

Anche perché, sennò, non trovavo nessunissimo motivo.

Sospirai ignorandoli, per non agitarmi inutilmente e farmi strani film mentali, mentre varcavo la porta d'entrata, sotto lo sguardo scioccato della guardia vicino alla porta.

"-Ma che avevano tutti!?-"

Entrai dentro il locale, ignorando quello sguardo strano su di me, proseguendo la mia marcia, per trovare qualcuno al bar, che potesse dirmi esattamente dove mi trovavo.

Come superai l'entrata, capii per quale motivo mi stavano guardando con fare scioccato.

Era un locale..

Oddio..

Sentii il mio viso andare in fiamme, mentre nella mia testa, urlavo un "ritirataaaaa!!!!!"

Feci un passo indietro quando una voce delicata, insieme a un'altra più rude, mi riscossero dai miei pensieri.

-Ehi, che ci fai qui?-

Volsi lo sguardo verso la ragazza, che mi guardava incuriosita, circondata da un enorme braccio di puro muscoli al suo fianco.

-Fiorellino, questo non è un posto adatto per una ragazza come te.-

Stavo superando tutte le sfumature di rosso, mentre il locale stava iniziando il via alla serata, sotto lo sguardo imbarazzato della sua ragazza presumo, che cercava di non guardarsi intorno.

-Io..-

Non riuscii a completare la frase che..

-Che succede?-

Continua

Cuoricini meravigliosi benvenuti a questa nuova avventura, spero con tutto il mio cuore che vi piacerà🤗.

Ci becchiamo al prossimo aggiornamento, non so quando ma non sarà troppo in là😘.

Vi adoro
💛💛💛💛💛

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