STORIA DI UN RAGNO
Come al solito mi sveglio, mi chiedo se ne valga la pena continuare in questo modo, a sopravvivere in questo mondo colorato di grigio dove tutto per me non ha senso.
"TU NON HAI SENSO"
Ho solo vaghi ricordi di quando riuscivo a provare emozioni, di quel bel mondo colorato da tutti quei bei colori, ricordo ancora quando il mio cuore traboccava di cose come felicità e voglia di vivere, a stento mi ricordo dei battiti del mio cuore di cui ora ne rimangono solo briciole.
"SOLO BRICIOLE"
In tutti questi anni sono stato tradito, ferito, abbandonato, ma come può provare qualcosa uno come me?
"MOSTRO"
Incontrai una ragazza tempo fa, come era bella, sembrava un angelo, e lo era davvero!
"NON LA MERITA"
Un cuore d'oro lei aveva, e la sua vita era perfetta!
"NON COME LA TUA"
Altruista e gentile lei era, una creatura perfetta e tutt'ora mi meraviglio della sua scelta.
"NON LA MERITA"
Tutti i ragazzi che guardano malevoli, ma lei, lei...
Lei emanava luce propria, mentre io richiamavo l'ombra
"VILE CREATURA"
Già...sono crudele ed egoista a volerla tutta per me.
Solo un egoista ragno che spera che la dolce farfalla abbocchi nella sua celata ragnatela.
"EGOISTA"
E proprio come il più vile dei ragni, poi acchiappai la mia preda e alla fine la radiosa farfalla era MIA, SOLO MIA!
Una splendida creatura, preda della più vile ed egoista delle creature dell'ombra.
Le settimane passano e ben presto la farfalla cambiava, perdeva i suoi colori, perdeva la sua lucentezza.
"VUOI VERAMENTE RIDURLA COME TE?"
Certo che no, ed è per questo che se la amo la devo lasciare andare, devo dire addio a quella radiosa creatura, devo chiudere quello squarcio su un mondo differente dal mio.
"RINTANATI NELLE OMBRE"
Questo è l'unico modo per salvarla, e, quando la liberai la farfalla mi guardò perplessa, con gli occhi lucidi dalle lacrime, mi chiedo il motivo della sua tristezza, infondo ero solo il suo carceriere, le arrecavo solo danno, perché soffre così?
"FUGGI VIA"
E così feci, corsi più forte che potevo, mentre cadeva acqua dal celo, fredda e veloce cadeva su quel mondo crudele, mentre io continuavo a fuggire, come al solito fuggire da me, dai problemi, ma soprattutto non volendo più provare quella sensazione al petto, quel cappio che si stringeva sul mio collo, che pero non mi uccideva ma che comunque mi faceva soffrire, con quelle aguzze spine.
Poi un suono più forte attirò la mia attenzione, due barlumi erano a pochissimi passi da me e fu in quel momento che spiccai il volo librandomi in cielo, fu così che per un attimo, avevo creduto che tutto questo fosse un incubo e che tra non molto mi sarei svegliato.
Ma non fu così, caddi,come corpo morto cadde e nel freddo asfalto la triste vita di un mostruosoragno senza cuore ebbe fine, in quella strada gelata, in quella sera, quellostesso giorno in cui tutto ebbe inizio e dove ora tutto ebbe fine.
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