ALEX
Seduto sul divano a fissare la tv accesa senza prestargli troppo ascolto, sentivo l'irrefrenabile voglia di vedere Romy. Presi il cellulare e composi il suo numero, ormai lo conoscevo come le mie tasche. Un paio di squilli e la sua voce riempì il vuoto che mi portavo dentro da giorni.
"Pronto?" Sembrava quasi agitata ma forse era solo la mia impressione.
"Ciao Romy, disturbo?"
"No Alex, dimmi pure".
Mi alzai dal divano e andai fuori dal terrazzo, c'era così tanto sole questa mattina che sembrava quasi piena estate :"Mi piacerebbe uscire stasera, hai impegni?" Le chiesi.
"Non dovrei averne".
"Evvai".
Festeggiai nella mente:"Perfetto, allora ci vediamo stasera", sorrisi trovando difficile contenere la felicità.
"Siamo di buon umore eh, fratellone?" Quando entrai mi trovai Gaia davanti con un sorrisone e un raggio di sole ad illuminarle gli occhi.
"Romy ha appena accettato di uscire con me, stasera", le annunciai con grande gioia.
Ero davvero felice.
"E' fantastico". Mi abbracciò.
Ricambiai l'abbraccio poi Gaia si allontanò da me e la sua espressione sembrò cambiare.
"Sorellina, che hai?"
"Hai intenzione di chiederle nuovamente cosa prova per te?"
Non ci avevo proprio pensato o forse si, ma stavo evitando di darci troppo peso. L'idea che Romy non mi avesse ancora confessato i suoi sentimenti mi feriva ma avevo giurato di aspettarla, qualsiasi fosse stata la sua risposta.
"No, lascerò che sia lei ad aprirsi senza il bisogno di chiedere", risposi con un tono di voce che non riconoscevo nemmeno io:"Come mai questa domanda?"
"Per nessun motivo in particolare, sono curiosa di ciò che ti succede". Gaia sorrise dandomi un leggero pizzicotto sul braccio, io cominciai a solleticarle i fianchi per gioco. Era così bello vedere mia sorella ridere, era da tempo che non la vedevo così spensierata:"Okay basta, basta così Al".
Smisi di solleticarla e la sua espressione mi incitò a sapere come se la passava lei, se aveva qualche novità, se la sua mente era libera o se il suo cuore continuava a battere per lui.
"E tu dimmi, come stai?" Le chiesi.
Gaia respirò profondamente accarezzandosi il braccio con la mano:"Bene, credo".
Quel suo "credo" non mi piaceva affatto:"Se hai qualche problema sai che con me puoi parlarne".
"Non è niente, dico davvero". Mi diede una piccola pacca sulla spalla sorridendo, ma io la conoscevo.
Era pur sempre mia sorella, sapevo capire quando mentiva.
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