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Sfuriata

«Hai curato un ragazzo?!» chiese stupito Thomas, mentre si sistemava sul prato del parco e addentava il suo panino.
Will annuí «Era in missione per il Campo. Cercava Percy Jackson...»

Ormai pronunciava quel nome come se fosse il nome di un morto. Lui e Percy non si erano praticamente mai parlati, solo una volta durante la guerra contro Crono. Ma si sentiva la sua mancanza al campo. Le tubature non si rompevano da troppo tempo...
E poi c'era Annabeth. Will teneva troppo a lei e lo distruggeva vederla in quello stato.

Ma il fatto che fosse arrivato Jason proprio qualche giorno dopo la scomparsa di Percy non poteva essere una coincidenza. La prospettiva di una nuova guerra lo terrorizzava.

Thomas lo riscosse dai suoi pensieri «Cosa frulla in quella testolina?»
«Stavo pensando... Sono contento che passiamo un po' di tempo insieme, sai? Con questa nuova guerra... Almeno potrò dire di averlo fatto».

L'uomo si morse il labbro. «A proposito della guerra, Will... Da Washington a New York é molta strada. Se tu rimanessi qui saresti al sicuro».
Will non poteva credere alle sue orecchie. Cominciò a ridere così tanto che presto ebbe i crampi alla pancia, poi quando si fu calmato guardò stralunato suo padre.
«Pensi che abbandonerei i miei amici? Stai scherzando spero! Io sarò tra quei semidei con la spada in mano che combatteranno contro tutto e tutti. Il Campo Mezzosangue é la mia casa, l'ho già detto e lo ripeterò fino alla fine. Ho fatto un sogno, un sogno che me lo mostra tutto completamente raso al suolo. Non mi arrenderò senza combattere. Quindi, Thomas, non rimarrò qui con le mani in mano neanche se me lo dovesse chiedere Apollo in persona».

L'uomo rimase shockato dalle sue parole. Si aspettava un "No" sospirato come se Will lo volesse ma sapeva di non poterlo fare. Non quello.

{«Se tu fossi rimasto, la guerra non sarebbe finita. É grazie a te e Nico che Ottaviano é morto» Jason gli sorrise leggermente. Will non sorrideva «Ho ucciso un ragazzo, Jason. E nonostante io abbia fermato la guerra, me ne pento. Io rivedo il suo viso ogni volta che perdo un paziente. Sono un dottore: avrei dovuto salvarlo indipendentemente». Jason si sentì in colpa}

Thomas arricciò le labbra imbarazzato. «Ti senti più a casa a New York che a casa tua» notò. Will sospirò «Non voglio ricominciare».
«E io si. Dei, Will! Sei sparito per cinque anni e ti sei presentato alla nostra porta neanche ventiquattr'ore complete fa!».
Il semidio si morse il labbro «Si, be', ho avuto mio padre al mio fianco».
Thomas gli strinse la mano «Adesso puoi contare sul tuo secondo padre. Tuo padre mortale».

Will rimase a bocca leggermente aperta. «Vorrei ricominciare Will. Ricominciare da capo. Recuperare» confessò l'uomo.
Il ragazzo boccheggiò senza sapere cosa dire. All'inizio Thomas lo prese per un buon segno, poi Will scattò in piedi rosso in viso.

«Recuperare? Recuperare? Stai scherzando spero! Non ho intenzione di recuperare, non con voi! Mi avete trattato uno schifo per dieci anni, mettendomi in croce per qualunque cosa. Mi avete reso la vita un inferno. E adesso parli di recuperare? Tu che sei stato il primo? Tu che chiudevi gli occhi quando Matthew mi picchiava? Tu che mi hai abbandonato al Campo Mezzosangue per poi riprendermi come dono per i tuoi figli? Come oggetto? Come pacco regalo? Te lo sogni! Mio padre é stato più padre di te in venti secondi che tu in dieci anni. Secondo te perché sono fuggito? Perché mi sono fatto Washington - New York di corsa? Perché ne avevo voglia? E io che speravo di potermi godere un po' di tempo di relax prima della guerra. Ma no! Tu te ne esci che vuoi costruire un legame, che vuoi che io abbandoni la mia vera famiglia, che lasci che mio padre venga distrutto! Sai che ti dico? Sei un illuso. Dieci anni non si dimenticano, non adesso almeno. Ne riparleremo quando e se avrò vent'anni».
Prese un profondo respiro, poi sussurrò.
«Tu non sei mio padre. E mai lo sarai. Non ho intenzione di recuperare niente. Io torno a casa a piedi, poi dritto al Campo Mezzosangue».

{«Lo so» Will lo interruppe prima che potesse dire qualcosa. «Ho esagerato. Mi sono arrabbiato per niente». Jason scosse la testa «Hai decisamente esagerato, ma in quel momento hai fatto bene. Recuperare era una cosa assurda». Il biondino sorrise leggermente.}

Lasciò lì Thomas e camminò fino a casa Solace cercando di sbollire la rabbia. Ma come poteva anche solo pensare una cosa del genere dopo tutto quello che era successo? Era la giornata delle domande stupide a quanto pareva. Forse aveva esagerato, ma non aveva resistito. Thomas gli stava vicino perché aveva dimostrato il suo valore non una volta sul campo di battaglia, ma ben due volte curando quel ragazzo. Si ritrovò a paragonare Thomas ad Ares: entrambi si avvicinavano ai figli solo quando avevano mostrato il loro valore.

Alex era un agente di polizia.
Matthew faceva già qualche lavoretto qua e là.
Dylan era capace di tenere testa a tutti i bulli della scuola senza prenderle.

Solace si accontentava di poco. Ma quando sei nato fuori dal matrimonio "poco" non basta. Non basta essere il miglior medico del campo a tredici anni. Non basta aver superato un dottore nel suo stesso ospedale. No. Lui ha dovuto perdere la sua famiglia, i suoi amici, combattere, soffrire per meritare le attenzioni del signor Solace.

Apollo non era come Thomas e Ares. Lui era più vicino ai suoi figli quasi al livello di Poseidone. Gli dava la forza di andare avanti quando perdevano un paziente. Li aiutava con la mira quando la freccia andava storta. Gli regalava corde nuove per tutti gli strumenti a corde. Dava la ricarica con la sua luce, come faceva l'acqua per Percy Jackson. Le loro ferite non si curavano. Non avevano bisogno di lui per curarsi.

Quando la guerra contro Crono fu vinta, Apollo regalò alla Cabina 7 tutto quello che corrispondeva ai talenti dei ragazzi.
Austin Lake ottenne un sassofono.
Kayla Knowles aveva ottenuto un arco.
Will aveva ricevuto uno stetoscopio nuovo. Ma tanti di quei semidei gli avevano fatto i complimenti per l'ottimo lavoro durante la guerra che il dio aveva deciso di regalargli arco e faretra più un nascondiglio per il pugnale.

Considerando che altri quattro semidei avevano ricevuto dei doni in più, tutti e cinque avevano capito che Apollo si stava semplicemente scusando per tutti gli incubi che ricevevano.

La rabbia gli offuscò i sensi e non se ne accorse. Non si accorse della manticora dietro di lui finché l'estremità del suo pungiglione non gli comparve davanti attraversandogli il polmone destro.

MUAHAHAHHAHA SONO CATTIVA

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