Figlio di Apollo
Mi stavo già dimenticando di aggiornare Yeah
Okay erano tutti scettici. Molto scettici. Di solito la gente non va in piscina in pieno inverno. Ma non si sa esattamente come, Will li aveva convinti.
Effettivamente faceva un caldo terribile, quasi non si respirava.
Naomi e Thomas guardarono Dylan di due anni mentre dormiva all'ombra. Un Alex di quattordici anni che affogava Matthew, di soli otto anni. Will stava sul lettino ad abbronzarsi e non in acqua, dove tutti i bambini di sei anni dovrebbero stare.
La risata di Matthew risuonò per tutta la piscina. Naomi sorrise guardando il suo piccolo bimbo felice, ma poi si rese conto che Alex era scomparso. Svegliò Thomas, che si era appisolato, e corse in acqua dal secondogenito. «Dov'è Alexander?» chiese preoccupata. Matthew indicò lo scivolo e la donna si tranquillizzò: Alex aveva solo fatto un altro dei suoi maledetti scherzi. Si sedette a bordo piscina e guardò mentre il primogenito scivolava.
Era uno scivolo molto alto e che ruotava su se stesso; Alex però era quasi steso e nelle prime curve batté più volte braccia e gambe. Cercò di fermarsi, preso dal panico e dal dolore, ma l'unico risultato fu quello di bloccare la gamba nello scivolo, a tre centimetri dall'acqua.
Il bagnino era solo un ragazzo, non sapeva come liberare il fratello di Will. E la sua gamba si stava piegando in un'angolatura anormale.
Alex urlò dal panico, attirando l'attenzione di Will. Il biondino scese di corsa dal lettino e si tuffò in acqua senza preoccuparsi della cuffia.
«Alex guardami!» disse con la sua vocina da bimbo «Adesso ti aiuto, ma tu devi resistere, okay?».
Naomi fu sul punto di andare da lui e dirgli di tornare all'asciutto per aspettare che arrivasse il dottore, ma ci mise troppo tempo a causa della distanza e gli altri presenti non volevano immischiarsi; semplicemente stavano lì a guardare curiosamente ostacolando il passaggio ai due genitori.
Will mosse lentamente la gamba ferita e riuscì a disincastrarla con un solo urletto di dolore. Ma ormai era piegata in modo sbagliato. Cominciò a battere con forza le gambe per non affogare e guardò suo fratello «Questo farà male» lo avvisò, poi mosse la gamba nella posizione giusta.
Tornarono a casa nel silenzio più totale. Il dottore aveva dato ad Alex il semplice consiglio non stendersi mentre faceva gli scivoli, beccandosi un'occhiata assassina dal suddetto ragazzo.
«Va in camera tua» disse Thomas a Will. Lui non rispose, semplicemente corse nella sua stanza.
Aveva fatto l'ultima cosa che doveva fare. Gli avrebbero impedito di tornare al Campo? Alex e Matthew avrebbero sicuramente fatto delle domande a cui Thomas e Naomi non sapevano rispondere. Nessuno sapeva cosa fosse Will.
Già si erano fatti qualche domanda un paio di volte, notando che in sei anni non si era mai ammalato. Il lato positivo dell'essere figli di Apollo...
Gli avevano chiesto dove andasse ogni estate, ma Naomi aveva detto che andava a un campo estivo per nascondere la verità sul ragazzo. Anche perché lei la verità non la sapeva.
E Alex aveva già capito che Will non era un Solace a tutti gli effetti, ma non aveva mai detto o fatto niente per non farlo sentire suo fratello.
I Solace avevano i capelli rossi o castani da generazioni e generazioni, gli occhi da sempre verdi o marroni. Ma i capelli biondi e gli occhi blu non si erano mai visti in quella famiglia e neanche in quella di Naomi.
Infatti Dylan aveva gli occhi marroni, un marrone chiaro, e i capelli erano castani.
Alex aveva i capelli rossi e gli occhi verdi, come Rachel Dare.
E Matthew aveva gli occhi verdi e i capelli castani.
La madre di Naomi si aspettava che Will avesse i capelli rossi e gli occhi castani visto come stavano andando le cose, ma era rimasta perplessa quando spuntò un bimbo biondo.
Qualcuno bussò alla porta della sua stanza. «Avanti» La zazzera rossa di Alex si affacciò leggermente dalla porta. Il fratello maggiore entrò e si sedette accanto a Will sul suo letto. «Grazie».
Il bimbo sorrise, ma Alex continuò «Caspio Will, hai sei anni! Come hai fatto?». Il biondino scrollò le spalle, non stupendosi quando Alex disse "caspio". E già... Suo fratello era un fanboy...
«Talento naturale, credo...»
Alex alzò un sopracciglio «Hai sei anni, Will. Sul serio, come hai fatto?»
Il biondino non resistette più ed esplose: gli raccontò di Apollo, del Campo Mezzosangue e di come avesse sentito dentro di sé tutto quello che doveva fare con suo fratello. Gli raccontò anche la verità sulla sua nascita.
«Apollo» ad Alex brillavano gli occhi. «Il dio di... Un sacco di roba» poi sorrise e commentò «Figo». Will arricciò le labbra «Si. Credo...».
Non poteva immaginare cosa sarebbe successo...
Guerra, morte, sangue...
Non immaginava la vita di un semidio.
«Be' allora... Nessuno potrà mai dire che sei un figlio di papà, no?» Will scoppiò a ridere. I Solace erano messi a dir poco bene economicamente e a scuola di Alex spesso venivano definiti tutti e quattro dei "figli di papà". A Diana, la migliore amica di Alex, piaceva tantissimo prenderli in giro su questo.
«Quindi mi vuoi ancora bene?» Alex rimase colpito da quella domanda.
Il padre di Will aveva fatto del male a sua madre. Ricordava quando, a otto anni, aveva abbracciato la mamma
Dopo che ne aveva parlato a scuola lei gli aveva confessato che una volta aveva fatto una cosa molto brutta, ma non ricordava che lei non aveva colpe. Alex non immaginava che suo fratello fosse il frutto di una cosa così orribile.
«Certo che si!» esclamò come se fosse ovvio.
Will non sorrise «Ma il mio papà e la tua mamma...». Il fratellone avrebbe voluto stringerlo così tanto da soffocarlo.
Si sentiva in colpa?
«Non importa, Will. Tu sei mio fratello, chiaro? Non importa cos'è tuo padre, se un mostro o un dio; non importa cos'è successo alla mamma; non importa se non sei un figlio di Thomas Solace. Tu sei mio fratello».
Will lo strinse con le sue braccine piccoline e Alex poté sentir piangere. Lo strinse più forte.
E così da quel giorno, la sua vita cambiò drasticamente: decise di raccontare tutto alla sua famiglia. Per Alex, meritavano di sapere la verità. Non seppero però tutta la verità.
Dopo quello che aveva fatto in piscina, Naomi e Thomas gli dimostravano un po' più affetto rispetto a prima. Il fratello maggiore ogni tanto lo infastidiva in modo divertente, come fanno solo i fratelli maggiori.
Ma Matthew... Matthew lo guardava in cagnesco ogni volta che lo vedeva, gli faceva i dispetti, quasi non gli parlava. Spesso lo piacchiava... E quando parlarono seriamente, quando uno aveva dieci anni e l'altro dodici, Will si sentì sbattere in faccia tutto quello che in cuor suo negava. Il suo rapporto con Matthew, qualunque cosa ci fosse stata prima di quel giorno in piscina, non era mai esistita.
E lì capì cosa doveva fare.
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