Ritorno ad Hogwarts
"Quindi, qual è la prossima mossa?" chiese Draco ad Hermione la sera in cui rientrano a Shell cottage dopo aver saccheggiato la camera blindata di Bellatrix.
"Non lo so" mormorò la ragazza sul suo collo.
Il ragazzo poggiò il capo contro di lei, accarezzandole i capelli e cercando un contatto visivo. "Io credo che tu lo sappia, Hermione". La sua mano scese lungo la schiena di lei, stringendola a sè con più forza. "Non lasciarmi indietro, ti prego. Permettimi di dimostrarti che sono dalla tua parte".
Le parole sembrarono smuovere la grifondoro. "Harry ha avuto una visione" confessò, sentendosi enormemente il petto più leggero. "Il prossimo horcrux è un oggetto misterioso che si trova ad Hogwarts".
La presa di Draco vacillò per un momento. "Quando partirete?"
"All'alba".
"Verrò anch'io " affermò il giovane. Le sue mani scesero verso il basso, stringendola più forte. La sollevò, la schiena di lei urtò dolcemente la parete.
Hermione non ebbe il tempo di replicare, le parole che avrebbe voluto dire furono risucchiate dalle labbra di Draco.
"Non provare a impedirlo" mormorò il giovane. "Ho fatto la mia scelta" la baciò ancora.
***
Hogwarts, dieci giorni prima.
"Ginny" la chiamò Zabini. "Aspetta, fermati". Fece uno scatto in avanti, raggiungendo la ragazza che correva freneticamente lungo il corridoio del settimo piano.
"Oh.." la grifonodoro si arrestò di colpo, trascinandolo dietro un angolo nascosto e facendogli cenno di far silenzio.
Il giovane tentò di sbirciare nella direzione in cui lo sguardo della ragazza era puntato. Vide Alecto Carrow fare avanti e indietro ad uno specifico punto del corridoio.
Capì immediatamente cosa stava succedendo. "Ginny, cosa c'è nella stanza delle necessità? " la ragazza non rispose.
"O meglio" si corresse il giovane. "Chi c'è ?"
Dopo aver atteso diverse ore in silenzio furono costretti a lasciare il corridoio del settimo piano. I fratelli Carrow non avevano abbandonato il loro turno di guardia. Non c'era modo di accedere alla stanza senza farsi beccare.
"Mi spieghi cosa sta succedendo, Ginny? " insistè Blaiae quando furono finalmente in un posto in cui poter parlare liberamente. "Cos'altro devo fare per farti capire che ci sono dentro tanto quanto te?" sospirò. "Lasciati aiutare, non è una battaglia che puoi mandar avanti da sola".
Si fermò un momento. "In effetti, che fine ha fatto Paciock?"
La riposta alla sua domanda gli venne prima che la ragazza gli raccontasse ciò che era successo. "Si sta nascondendo nella stanza delle necessità, vero?" gli chiese.
"Si" affermò Ginny. "è stato espulso".
"Grandioso" rispose sarcasticamente Blaise.
"Oh no" si infuriò la rossa. "Sai cos'è davvero grandioso? che qualcuno di voi serpeverde abbia rivelato ai Carrow l'esistenza della stanza al settimo piano" il suo volto divenne rosso per la rabbia. "Così adesso non possiamo usarla liberamente per riorganizzare l'esercito di Silente".
Il serpeverde riflettè per qualche momento. Dev'essere stato qualcuno dell'ex squadra di inquisizione a parlare. Probabilmente Pansy, o Tiger e Goyle.
Si rivolse alla ragazza che aveva davanti. "Questo è il piano? Voglio farne parte anche io questa volta".
"Non c'è nessun piano lo capisci?" urlò la grifondoro con un tono di voce fin troppo elevato e con gli occhi che iniziavano a riempirsi di lacrime.
Il serpeverde capì la sua frustrazione, la rabbia. Ci era dentro insieme a lei, avrebbero trovato un modo. "Peccato non ci sia un'altra stanza segreta in cui potersi nascondere" affermò, mettendo in moto la sua mente per tentare di risolvere il problema. "Avete provato con la stramberga strillant.."
La ragazza lo interruppe. La sua espressione era improvvisamente cambiata, i suoi occhi brillavano e non per le lacrime.
"Zabini, ripeti quello che hai detto".
Il giovane sembrò perplesso, ma lo fece. "La stramberga.."
"No, prima".
"Peccato non ci sia un altra stanza segreta in cui....Oh".
La ragazza lo afferrò per un braccio, iniziando a correre verso le scale. "Andiamo " gli disse. "Abbiamo un sacco di lavoro da fare".
***
Non fu facile accedere alla camera dei segreti, ancor meno coprire l'inquietante scheletro del basilisco che fino a qualche anno fa abitava quel luogo. Successivamente dovettero distrarre i fratelli Carrow in modo che Neville e gli altri ragazzi potessero lasciare la stanza delle necessità.
Inutile dire che Blaise si beccò un'altra serie di punizioni e qualche maledizione cruciatus. Tuttavia ne era valsa la pena: l'esercito di Silente era nuovamente attivo e il loro nuovo nascondiglio sembrava "sicuro".
***
Dieci giorni dopo
I colori dell'alba, ammirati da Shell cottagge, creavano uno scenario pittoresco e semplicemente meraviglioso. Scenario del quale il giovane serpeverde avrebbe potuto godere per qualche misero secondo se non avesse dovuto contrastare l'ira di Ron Weasley.
"Hermione, non posso credere che hai deciso di portarlo con noi" sbottò furiosamente il rosso.
Harry alzò gli occhi al cielo, decisamente non dell'umore per una scenata del genere visto il sempre più imminente scontro con Voldemort. Il loro piano era uscito allo scoperto dopo la loro fuga dalla gringotts: adesso Voldemort sapeva che stavano cercando gli horcrux.
Non avevano tempo per litigare.
Draco si mise istintivamente davanti ad Hermione. "Non mi ha portato lei, Weasley. Ho scelto io di venire".
Il rosso lo guardò con gli occhi pieni di veleno, dopodichè si rivolse ai suoi amici. "Non mi fido ancora di lui".
"Credo sia un po' tardi per questo, non credi Ron?" domandò sarcasticamente Harry.
Si smaterializzarono nei pressi del villaggio di Hogsmeade, il quale nonostante fosse l'alba era avvolto nell'oscurità. Non ci misero molto a capirne il motivo: dissenatori.
Non avrebbero potuto lanciare un incanto patronus, altrimenti avrebbero rivelato la loro posizione. Fu così che procedettero silenziosamente nel buio e nel gelo.
Draco sentiva che, passo dopo passo, l'atmosfera diventava sempre più tetra e agghiacciante. I suoi piedi sempre più pesanti, lo sforzo di camminare sempre più estenuante, quasi intollerabile.
Forse avrebbe potuto fermarsi solo per un momento. Che sarebbe mai potuto succedere? riposare un attimo, chiudere gli occhi. Non aveva più voglia di andare avanti. Qual'era il punto di tutto ciò, in fondo? Perchè non lasciare andare?
Il buio agghiacciante fu spezzato da un fascio di luce accecante. Il giovane si sentì sollevare e trascinare, una piccola parte della sua mente continuava a ripetere che avrebbe dovuto restare sveglio, che aveva un compito da svolgere. Tuttavia quella voce veniva via via messa a tacere da qualcos'altro. Aveva solo voglia di dormire. L'ultima cosa che vide, prima di sprofondare nell'oscurità, fu una capra argentata.
Quando riaprì gli occhi davanti a lui trovo ben più persone di quelle che si sarebbe aspettato: oltre ad i membri del golden trio vi erano Neville Paciock, non proprio in splendida forma, ed un uomo robusto che non riconobbe ma che aveva qualcosa di estramemente familiare.
Sbattè le palpebre più volte. "Dove siamo?" chiese.
"Alla testa di porco" rispose dolcemente Hermione. "Sei svenuto per via dei dissenatori". Lo afferrò per un braccio, aiutandolo ad alzarsi. "Riesci a camminare? non abbiamo molto tempo. C'è un passaggio segreto" inidicò una piccola strettoia inizialmente coperta da un quadro.
"Si" concluse il giovane, rimettendosi in piedi e cercando di nascondere la debolezza che sentiva.
I quattro ragazzi si incamminarono, seguendo Paciock per lo stretto passaggio mentre raccontava quello che era il nuovo regime di Hogwarts.
"Perciò l'esercito di Silente esiste di nuovo?" chiese Harry, cercando di tenere il passo con tutte le nuove informazioni che stava apprendendo.
"Si" confermò Paciock. "Tuttavia abbiamo dovuto abbandonare la stanza delle necessità, i Carrow hanno praticamente blindato il settimo piano".
"Oh " il ragazzo che è sopravvissuto sembrò perplesso per un momento. "E dove vi riunite?"
"Lo vedrai, Zabini avuto un' idea geniale".
I quattro ragazzi risposero praticamente all'unisono: "Zabini?!"
Quando finalmente raggiunsero la fine del passaggio segreto ci volle qualche secondo per capire che si trattasse effettivamente della camera dei segreti. Vi erano diversi studenti al suo interno, appartenenti ad ogni casa. Alcuni di loro avevano fatto parte dell'esercito di silente in passato, ma vi erano anche delle facce totalmente nuove.
Ad accoglierli vi furono Ginny e Blaise. Si presero qualche minuto per abbracciarsi e salutarsi, ognuno con i rispettivi amici. Dopodichè tutti i presenti si riunirono per discutere la ragione principale della loro presenza lì: scoprire cos'era l'horcrux e trovarlo.
"Dev'essere un oggetto piccolo" disse Harry alla sala. "E probabilmente qualcosa riguardante corvonero".
Fu Luna Lovegood a parlare. "C'è il diadema perduto di corvonero".
"Ma lo dice il nome stesso " si intromise Cho Chang "è perduto".
La mente di Draco ebbe un flashback. Scattò in avanti verso la ragazza che aveva appena parlato. "Ne sei sicura?" chiese.
Tutti lo guardarono con aria confusa, si rivolse verso Harry ed Hermione. "Non chiedetemi perchè, ma credo di sapere dove si trova".
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