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Non Fare I Miei Stessi Errori

Non appena Draco lasciò la sua stanza, Hermione si sentì mancare l'aria. Non sapeva definire quello che era appena successo e non aveva assolutamente idea di quale sarebbe stata la sua prossima mossa, cosa che non era assolutamente da lei.
Non sapeva che farsene della pozione. Non la voleva. Lui sarebbe tornato a cercarla? Da come se ne era andato non si direbbe.

Era ancora interessata a scoprire cosa si celasse dietro l'insistenza di Draco per avere quella pozione, ma adesso non riusciva a pensare ad altro che non fosse quel bacio e la sua successiva reazione.
Si sentiva ancora avvampare dopo quello che era successo. Si recò in bagno decisa a farsi una doccia, notando allo specchio le sue guance ancora rosse.

Si spogliò lentamente, ripensando alle mani di Draco Malfoy che accarezzavano la sua schiena. Si sfilò le calze, ricordando la sensazione della sua mano fredda che risaliva lungo la sua coscia. Restò a guardarsi allo specchio: davvero gli piaceva?
Non aveva una scarsa stima di sé, tutt'altro, e parecchi ragazzi ad Hogwarts avevano dimostrato di essere interessati a lei, sebbene a lei non interessasse nessuno a parte Ron
-ma lui si era comportato male con lei, perciò perché sentirsi in colpa?-

Ma Malfoy?

Lui era tutt'altra storia. Aveva ai suoi piedi l'intera scuola, e l'aveva sempre odiata. Non l'aveva mai degnata di uno sguardo, perché all'improvviso era interessato a lei? Impossibile. Una sporca mezzosangue, questo era lei per lui.

-Non dimenticartelo, Hermione- si disse, costringendosi a ripercorrere mentalmente anni di insulti del serpeverde per distrarsi dal pensiero di quel bacio. Non doveva e non poteva illudersi: lui non si sarebbe mai interessato a lei. Non nel modo in cui lei avrebbe voluto.

Delle volte ci aveva pensato, ma aveva sempre represso ogni fantasia sul nascere. Era troppo orgogliosa per permettere a se stessa di ammettere di essere attratta dall'affascinante re delle serpi.

"Sporca mezzosangue" disse, a bassa voce, infilandosi sotto l'acqua bollente della doccia e scomparendo nel vapore.

Fu una doccia lunghissima. Quando finì era ormai buio. Decise di mettersi a dormire, sperando che riposando abbastanza sarebbe riuscita a recuperare la lucidità mentale che sembrava aver perso in quella giornata.

***

A notte fonda, nei corridoi, Draco Malfoy correva, il suo volto aveva un'espressione terrorizzata e impugnava strettamente la sua bacchetta.

Arrivò alla fine del corridoio e bussò alla porta dello studio del professor Piton. Per fortuna era sempre sveglio durante la notte.

Entrò senza dire una parola e andò a sedersi sul solito sgabello su cui svolgeva le lezioni di Occlumanzia, Piton si sedette di fronte a lui.

"Lui... È entrato nella mia testa, ci è riuscito, ne sono sicuro... Questa scuola è in pericolo, gli studenti devono essere rimandati a casa..e.."
Parlava con la voce tremante. Piton non lo aveva mai visto così.

"Calma, Malfoy" rispose lui, con la sua solita austerità. "Cosa ti fa pensare che non sia uno dei tuoi soliti incubi? È già successo"

"NO Severus, questa volta è diverso, non è lo stesso incubo, è come se lui mi avesse spiato, deve aver letto qualcosa nella mia mente" ansimò, ancora affannante per corsa. "Per questo ho visto quello che ho visto..."

"E che cosa avresti visto, esattamente?"

"Io..." Draco sospirò. Non riusciva a parlare.

"Legilimens" intonò Piton, puntando la bacchetta contro la sua tempia.

Draco non oppose resistenza lasciando che i suoi pensieri fluissero come immagini davanti ai suoi occhi.

La pozione.
Hermione, in aula. Il ricciolo ribelle che le cade davanti ai suoi occhi.

La sua voce.
"Dimmi la verità Malfoy".

Il bacio.
Le sue gambe intorno a lui.

Il suo sogno.
Lord Voldemort.
"Traditore del tuo sangue".
Il lampo di luce verde.

Poi l'incantesimo si interruppe e la voce di Piton gli fece aprire gli occhi.

"Malfoy" disse, avvicinandosi a lui con aria quasi paterna, parlando con un tono meno freddo e distaccato del solito. "I tuoi pensieri sono al sicuro, almeno per ora. Lui non è entrato nella tua testa"

"Ma quel sogno? come è possibile, cosa significa? deve essere per forza così".

Piton lo interruppe prima che potesse continuare.

"In sogno ci appaiono le nostre paure. E quello era solo un sogno. Gli studenti di Hogwarts, almeno per ora, non sono in pericolo" Piton non fece il nome di Hermione, ma la situazione gli sembrava abbastanza chiara.

Nessuno meglio di lui poteva capire come si sentisse Draco in questo momento. Sebbene ancora non l' avesse ammesso a se stesso, era successo: si era innamorato di una mezzosangue anche lui. Hermione gli ricordava molto Lily, era sveglia, brillante, la più intelligente della scuola.

"Io... Non so cosa mi sia successo..." disse Draco, e si sentì crollare. Era stanco, stremato. Aveva temuto di aver messo Hermione in pericolo con i suoi pensieri.

"Malfoy, non so cosa ci sia fra te e la signorina Granger"
Draco stava per ribattere ma Piton lo interruppe con un gesto della mano.

"Non mi interessano i dettagli, ma qualunque cosa sia, meglio tenerla nascosta. Il signore Oscuro ha già i tuoi genitori, sarebbe una persona in più nel suo mirino" Abbassò lo sguardo, serrando la mandibola. "E lei è già abbastanza in pericolo così"

Draco sgranò gli occhi. "Come, perché in pericolo?" il cuore riprese a battergli nuovamente all'impazzata.
"Il Signore Oscuro ha in mente di prendere il ministero, e se lo farà procederà a schedare e rastrellare tutti i nati babbani" guardò fuori dalla finestra "e credo che a lei potrebbe riservare un trattamento particolarmente spiacevole, considerando che se non fosse stato per il suo aiuto Potter non sarebbe sopravvissuto in molte occasioni" al nome del grifindoro, un muscolo suo suo collo si tese.

"Io... Cosa posso fare?" chiese Draco.

"Nulla Malfoy, per adesso. Solo fare in modo che qualsiasi sentimento provi per lei non venga allo scoperto, almeno per ora, o lui non esiterà a usarla contro di te. E sarà più spietato che con i tuoi genitori, con lei" lo sguardo dell'uomo era di nuovo sul ragazzo, freddo e calcolatore. "Loro gli servono, loro sono un finanziamento per lui, lei è solo un ostacolo"

"Non c'è niente tra me e lei" disse Draco.

Piton inarcò un sopracciglio dubbioso, ma non rispose.

Draco capì che la conversazione era finita. "Grazie, Severus" disse dirigendosi verso la porta.

Piton aspetto che fosse uscito e si gettò sulla poltrona, esausto. - Non metterla in pericolo, non fare i miei stessi errori - pensò, sospirando.

Draco stava per tornarsene nel proprio dormitorio. Tuttavia, si sentiva ancora scosso da quella sensazione di angoscia, di preoccupazione, di paura.

Era stato solo un sogno. Allora perché si sentiva così? Lei stava bene. Non l'aveva messa in pericolo.

Senza rendersene conto, in quel flusso di pensieri, anziché percorrere la strada verso il suo dormitorio si diresse verso quello dei grifondoro.
Lei stava bene, vero, ma voleva esserne sicuro, doveva verificarlo con i propri occhi o quella sensazione non l'avrebbe mai abbandonato.
Entrò, arrivò davanti alla porta della sua camera. "Alohomora" disse, sottovoce. Ed eccola lì.

Era lei. Dormiva. Stava bene.

Si avvicinò ancora di più al letto,tanto da riuscire a sentire il suo profumo.

Per un attimo la sua mente si dimenticò del perché si trovava lì, e fu distratta verso altri pensieri dalla vista della spallina sottile della camicetta che era caduta lungo la sua spalla, lasciando intravedere la pelle bianca e liscia del suo seno.

Cazzo, è bellissima- pensò, rendendosi conto di quanto la nascondesse l'uniforme e di quanto sarebbe piacevolmente sprofondato in quella pelle liscia e morbida.

Sentì l'istinto di accarezzarla.

Avvicinò la mano al suo viso, scostando delicatamente una ciocca di capelli dalla sua guancia.

Poi, all'improvviso Hermione aprì gli occhi.

Merda.
Merda.
Merda.

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