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Guerra: Giorno Zero

"Non capisci, devo farlo. Devo ucciderti, o lui ucciderà me"

"Abbassa la bacchetta Draco, posso aiutarti"

"No, non puoi" interruppe una terza voce altamente familiare.
"Ma io si, mi dispiace Albus

Avada kedavra".

Tre ore prima.

Appena Hermione lesse il messaggio, nel caminetto della sala comune di Grifondoro apparve il volto di Tonks.
"Hermione, Ron, dovete venire immediatamente nello studio di Silente. Svelti"

Senza scambiarsi una parola i due grifondoro si catapultarono in corridoio. L'ansia cresceva nel petto di Hermione insieme alla sensazione che stesse per succedere qualcosa di terribile, a meno che non fosse già successo.
Ad ogni passo la sua mente elaborava decine di possibili scenari mentre le sue dita impugnavano saldamente la bacchetta, pronta ad attaccare se necessario.

Arrivati nell'ufficio di Silente si trovarono davanti diverse persone, tra queste vi erano Tonks, sua madre Andromeda, Remus Lupin, Bill Weasley e Fleur Delacour.

"Oh grazie al cielo" disse Tonks appena i due varcarono la soglia. "Harry non era con voi vero?"

"No" rispose Ron, guardandosi attorno confuso.

"Lo immaginavo" replicò Lupin, rivolgendosi a Nimphadora. "Sia lui che Silente sono spariti, saranno insieme"

"Se Harry è con Silente allora è al sicuro" questa volta a parlare fu Bill, ignorando Ron ed Hermione e rivolgendosi al resto delle persone nell'ufficio del preside. "Il nostro più grande problema adesso sono i mangiamorte".

Hermione finalmente parlò, rivolgendosi a Tonks. "Mangiamorte? Qualcuno può spiegarci cosa sta succendo?"

Tonks mise entrambe le mani sulle spalle della grifondoro, fissandola dritto negli occhi.

"Non è importante, Hermione. Noi siamo qui per portati via" e con un cenno del capo indicò sua madre Andromeda.

Hermione stava per replicare quando notò che sulle spalle della donna poggiava una civetta, la stessa civetta dorata che le aveva consegnato il messaggio pochi minuti prima. Più la fissava, più notava che vi era qualcosa di strano in lei, di diverso rispetto ad ogni altro gufo che aveva incontrato.
Una certezza si fece strada nella sua mente.
"Siete state voi a mandarlo?" chiese.

"È complicato, Hermione" fu la risposta di Tonks, il cui tono di voce appariva sempre più agitato. "Non posso spiegartelo, ma siamo venuti qui per portati al sicuro".

"Perché io? Ed Harry? E i mangiamorte?"

"Harry è con Silente ed al momento è più al sicuro di quanto potrebbe esserlo con noi. Tu sei la seconda persona più ricercata dai mangiamorte dopo di lui".

L'intera situazione iniziava rapidamente a prendere forma dentro la mente di Hermione, sebbene per ogni nuova informazione avrebbe avuto decine di domande.
"I mangiamorte stanno attaccando Hogwarts? Come è possibile?"

"Qualcuno li ha fatti entrare" rispose Bill.

"E chi?" chiese Ron, prima che Hermione ne avesse il tempo.

Sentì il cuore saltarle un battito, e poi riprendere a battere a ritmo accelerato.
-Fa che non sia lui. Fa che non sia lui-.

"Draco Malfoy".

***

L'armadio era pronto. Il passaggio era aperto. Pochi minuti e sarebbero entrati ad Hogwarts. Draco aspettava fuori dalla porta della stanza delle necessità, lottando contro un attacco di panico.
Non poteva perdere il controllo.
Non adesso.

Piton arrivò, percorrendo velocemente il corridoio. Quando fu davanti a lui rivolse lo sguardo alla porta della stanza.
"È tutto pronto?" chiese.

"Si"

"Bene, abbiamo poco tempo, deve essere fatto prima che ci vedano" disse, iniziando a incamminarsi senza assicurarsi che Draco lo stesse seguendo. "Vieni"

Esitante, il giovane prese a seguirlo.
Deglutì. "Dove stiamo andando?"

"Da Silente".

***

Harry e Silente si trovavano sulla torre di Astronomia, di ritorno dalla ricerca del medaglione.

"Ascoltami bene, Harry" iniziò il professore. "Qualsiasi cosa succeda qui stasera, devi promettermi che non interverrai"

"A cosa si riferisce professore?". Harry era confuso, spaventato e preoccupato al tempo stesso.

"Promettimelo".

Harry aprì bocca per chiedere spiegazioni quando udirono dei passi e delle voci avvicinarsi.

"Mi dispiace figliolo" disse Albus, guardandolo con aria severa e dispiaciuta.
"Petrificus Totalus"

Harry rimase così, immobile, nascosto in un angolo buio e isolato della torre di astronomia.

Le due persone che avevano sentito arrivare erano il professor Piton e Draco Malfoy.

Dal suo nascondiglio, sebbene impossibilitato a muovere il collo, Harry vedeva chiaramente il volto del giovane serpeverde.
Era molto più pallido del solito, con gli occhi rossi di chi ha appena pianto incorniciati da profondissime occhiaie.

Draco sudava freddo mentre, con le mani tremanti, puntava la sua bacchetta contro Silente.

***

Nell'ufficio di Silente si discutevano imminenti strategie di attacco. Sapevano che i mangiamorte sarebbero arrivati dal corridoio del settimo piano. Li avrebbero colti di sorpresa sfruttando un passaggio segreto scoperto da Remus nel corso dei suoi anni ad Hogwarts e sconosciuto a tutti quanti gli altri.
Come facessero ad esserne certi, per Hermione era ancora un mistero. Tuttavia aveva cose più urgenti a cui pensare.

Senza farsi notare si avvicinò ad Andromeda.
"Chi è?" chiese alla donna, che non si era accorta di quanto la ragazza si fosse avvicinata.

La donna si guardò intorno, la civetta dorata ancora sulla sua spalla.
"Chi è chi?"

"L'animagus non registrato".

Non ebbe tempo di elaborare l'espressione sorpresa sul volto di Andromeda.

"Sono qui" esclamò Lupin. "Io e Bill andremo per primi. Al nostro segnale ci raggiungerete dalla scalinata principale. Hermione, tu resterai qui con Andromeda".

Hermione era pronta a protestare quando, voltandosi, si accorse che la civetta era volata via, uscendo dalla finestra.

"Non resterò qui, posso combattere" protestò infine, ma Bill e Remus erano già spariti.

***

"Non capisci? Devo farlo. Devo ucciderti, o lui ucciderà me". Draco urlava, con le lacrime agli occhi e la mano tremante.

Era troppo agitato per notare cioè che invece non sfuggì ad Harry: il movimento del professor Piton, che tirò fuori la sua bacchetta, il volto concentrato e ogni singolo muscolo in tensione, come se stesse aspettando un segnale per agire.

Il vecchio preside non sembrava affatto minacciato dal giovane. Sebbene fosse indebolito, disarmato e con una bacchetta puntata contro, il suo volto manteneva un'espressione rilassata, quasi serena.

"Abbassa la bacchetta Draco, io posso aiutarti".

"No, non puoi".

Le ginocchia di Draco tremarono al suono di quella voce tanto familiare quanto inaspettata e persino Piton non riuscì a trattenere il suo stupore, quasi saltando per lo spavento.

Quando la fonte di quella voce si materializzò davanti ai loro occhi le ginocchia del giovane cedettero definitivamente.
Davanti a lui vi era Narcissa Malfoy, tanto elegante quanto spaventosa mentre puntava la sua bacchetta contro il vecchio preside.

"Ma io si. Mi dispiace Albus
Avada Kedavra".

Quando l'incantesimo della donna colpì Silente il suo corpo si accasciò in terra, conservando anche nella morte l'espressione rilassata che aveva fino a pochi momenti prima.

Senza perdere neanche un secondo Narcissa si inginocchiò davanti a Draco, aiutandolo ad alzarsi.

"Guardami Draco" lo incitò. "Ho bisogno che tu occluda ogni emozione che stai provando adesso e che mi ascolti".

Draco fece tre profondi respiri e finalmente incrociò lo sguardo di sua madre.

Lei continuò. "Bellatrix e gli altri stanno per arrivare, perciò non ho molto tempo. Prendi la bacchetta di Silente. Quando saranno qui dirai di essere stato tu a disarmarlo e ucciderlo. Ci rivedremo a casa"

Dopodichè sparì attraverso la porta e quando Draco fece per inseguirla di lei non vi era più traccia.

Severus lo afferrò per un braccio e gli mise in mano un oggetto: la bacchetta di sambuco.
"Ricorda quello che ti ho insegnato" lo rimproverò.

Dal suo angolo nascosto Harry si rese conto di non essere più pietrificato. L'effetto dell' incantesimo era svanito quando il mago che lo aveva lanciato era morto.
La consapevolezza lo colpì in pieno petto.
Silente era morto.

Il dolore che provava si tramutò rapidamente in rabbia all'interno della sua gabbia toracica, alimentata da tutta l'adrenalina che aveva accumulato mentre si trovava pietrificato.

Era pronto ad uscire dal suo nascondiglio e ad affrontare i due maghi da solo, ma si trattenne quando il silenzio che inondava la stanza fu spezzato da una risata che gli fece gelare il sangue nelle vene.

Bellatrix Lestrange varcò la soglia dirigendosi dinanzi al corpo inerme di Silente. Una risata reggelante lasciò le sue labbra.

"Draco? Sei stato tu?" chiese rivolgendosi al giovane.

"Si" balbettò lui, sforzandosi di mantenere un tono di voce composto. "Questa è la sua bacchetta". Mostrò alla donna la bacchetta di sambuco.

Bellatrix battè le mani con fare teatrale. "Bene bene bene, il Signore Oscuro sarà molto fiero di te".

"Bella" si intromise Piton "dove sono Rowle, Yaxley e Greyback?"

La mente di Draco iniziò a recuperare lucidità. Dove erano tutti gli altri? Perché c'era solo Bellatrix?

"Oh abbiamo incontrato un piccolo inconviente lungo il tragitto, ma se ne stanno occupando" rispose con un ghigno.

Improvvisamente i suoni della battaglia che andava avanti non troppo lontano divennero chiari nelle orecchie di Draco.
Li stavano affrontando.
Hermione.

Per la mente di Harry affiorarono gli stessi pensieri. Saltò fuori dal suo nascondiglio e lanciò uno Stupeficium che colpì Bellatrix alla schiena.

Il corpo della donna cadde in terra e lui si catapultò nel corridoio intento ad aiutare i suoi amici nel combattimento.

Piton si avviava verso la porta per seguirlo, ma prima diede istruzioni al giovane serpeverde. "Draco, Bellatrix ha una passaporta con sé. Prendila e andate, vi porterà a Villa Malfoy"

"No".

Senza curarsi della risposta dell'uomo iniziò a correre verso la direzione in cui si era diretto Harry. Doveva vederla, almeno per un attimo. Doveva assicurarsi che stesse bene.

A quanto pare i mangiamorte erano arrivati ad Hogwarts con i rinforzi. Non solo Yaxley, Rowle e Greyback, ma all'appello erano presenti anche i fratelli Carrow.

Fu lì che vide Hermione: spalla a spalla con Ron mentre affrontavano Yaxley in due contro uno, avendo la meglio.

Lupin affrontava Rowle mentre Bill Weasley duellava con Greyback.

Nimphadora, la cugina che Draco non ha mai conosciuto, combatteva contro i fratelli Carrow fianco a fianco con Ginny Weasley.

Ginny fu lanciata all'indietro da una fattura di Alecto.
Mentre si trovava a terra il mangiamorte alzò la propria bacchetta.
"Avada..."

"Expelliarmus". La bacchetta volò via dalle sue mani e voltandosi scoprì che a lanciare l'incantesimo era stato Harry Potter.

Ormai disarmato il mangiamorte si guardò intorno in cerca di una via di fuga. Allora notò Draco.
"Malfoy, lo hai fatto? È morto?"

"Si".

Alla sua risposta tutti i duelli sembrarono fermarsi per un momento, accorgendosi solo ora della presenza del giovane serpeverde.

Gli occhi di tutti i presenti erano puntati su di lui.

Alecto lo raggiunse. Teneva una mano sulla sua spalla mentre con l'altra tirava fuori dalla tasca la passaporta che li avrebbe riportati al Manor.

Prima di attivarla urlò:
"Signore e signori, Albus Silente è morto".

Vi fu un trambusto generale alla notizia, i combattimenti ripresero.

Gli occhi di Hermione rimanevano fissi su di lui.

Mi dispiace avrebbe voluto dirle, mentre guardava quegli occhi marroni riempirsi di lacrime.

Colse un movimento alle spalle di lei.
Greyback stava per attaccarla.
-No. Non lei, non lei -.

Impugnò la sua bacchetta.
"Stupefi.."

Non vide mai se il suo incantesimo colpì il bersaglio.

La familiare sensazione di essere trasportato lo assalì.

Era tornato a casa.

Sorpresa. Ho deciso di caricare un capitolo anticipando la tabella di marcia perché quello precedente era troppo "statico". Spero che con questo sia sia recuperata un po' di azione.
Stiamo entrando nella parte più "drammatica" della storia purtroppo. La guerra è iniziata e i giorni trascorsi tra campo di quidditch e biblioteca sembreranno sempre più un ricordo lontano.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Avete indovinato chi è l'animagus?

Venerdì ci sarà un altro capitolo come promesso :)











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