Capitolo 8 - Farsi amico il nemico
Reynor era nella sua camera, seduto sul letto. Era preoccupato. Aveva deciso lui di attuare quel piano, ma era pur sempre in pericolo di vita. Sulle gambe incrociate aveva poggiato il pugnale di Heart Card. Lo stava spolverando con un panno, più che altro per passare il tempo. Non gli interessava di tenerlo pulito. La finestra della sua camera era aperta, mostrando così la città in quella notte estiva. Il castano sentì la porta aprirsi e poi richiudersi, cigolando leggermente. Non si girò nemmeno. Riconobbe il ragazzo appena entrato con la coda dell'occhio. Era Heart Card, e come sempre portava il cappuccio del giacchino calato sul viso.
<<Non serve che tu mi uccida per riavere il tuo pugnale, Heart Card. Basta che tu risponda ad una mia domanda.>> disse Reynor.
<<Come avevo sospettato, tentare di ucciderti è una sfida interessante. Vai con la domanda, ma non deve riguardare la mia vera identità.>> rispose Heart Card.
<<Non serve che ti chieda la tua vera identità, Cylen.>>
<<Sbagliato. Sei lontano dalla soluzione.>>
<<Dì quello che vuoi. Io voglio sapere solo una cosa: come hai fatto a vivere così a lungo? Trecentotrenta anni di vita sono impossibili da raggiungere.>>
<<Non ho vissuto a lungo, sono stato ibernato.>>
<<Un'ultima domanda... Perché uccidi i nobili?>>
<<Per tre motivi. Il primo è la vendetta. Il secondo è per sfizio. E il terzo è per eliminare ogni persona che voglia prendere le ricchezze che una volta erano di Ghyal. Ora rivoglio il mio pugnale.>>
<<Bene. Tieni.>> concluse Reynor, passando a Heart Card il pugnale in tutta calma. L'assassino prese l'arma e la guardò a lungo, poi si sedette sul letto accanto a Reynor.
<<Non chiami le guardie?>> chiese Heart Card.
<<No. Puoi rimanere quanto ti pare, tanto so che non mi ucciderai. Questo è anche il motivo per cui sono così calmo.>>
<<Come fai ad essere sicuro che non ti ucciderò?>>
<<Io non ho nulla a che fare con i tre motivi che mi hai detto per i quali uccidi. Inoltre, per te sono un gioco. Tu vuoi solo avvicinarti ad uccidermi, non uccidermi veramente, altrimenti il tuo gioco cesserebbe. Anche l'altra volta avresti potuto uccidermi, ma non l'hai fatto. Non hai nemmeno toccato le carte.>>
<<Furbo, intelligente, bravo, onesto e perspicace. Sei totalmente impossibile da fregare.>>
<<Fai come vuoi, io mi metto a dormire.>> disse Reynor, sdraiandosi e chiudendo gli occhi. Heart Card gli si sdraiò vicino e lo guardò a lungo prima di pronunciare il nome del castano. Reynor si girò verso di lui e, con sguardo assonnato e occhi semichiusi, gli chiese cosa volesse. Heart Card pensò un po' prima di sussurrare:
<<Buonanotte.>>
Reynor era seduto sul suo letto. Il piano la sera prima era andato bene. Anzi, era andato meglio di quanto pensasse. A mezzanotte in punto Heart Card entrò nella stanza. Esattamente come gli aveva lasciato scritto.
<<Devo starti proprio simpatico, eh?>> commentò il castano.
<<Non si era capito?>> rispose Heart Card con un lieve sorriso.
<<Credo di no.>> replicò sarcasticamente Reynor, prima di sentirsi afferrare per un polso e tirare in piedi. Heart Card condusse Reynor per vari corridoi fino alla torre più alta del castello. Una volta entrati nella stanza, l'assassino aprì la finestra e si sedette sul davanzale, invitando anche Reynor ad imitarlo. Il castano gli si sedette accanto, poi Heart Card si tolse uno dei guanti rossi che indossava e lanciò un incantesimo con il quale si aggrappò al tetto. Fatto ciò, con il braccio libero, strinse Reynor a sé per poi lanciarsi nel vuoto. I due fecero un giro della morte completo, ritrovandosi poi sul tetto della torre. Heart Card liberò Reynor, poi gli porse una spada. Il tetto della torre era circolare con un diametro di cinque metri. Non abbastanza per combattere. Reynor prese ugualmente la spada e Heart Card ne prese un'altra.
<<Via!>> esclamò l'assassino, attaccando Reynor. Il castano rispose, dando inizio ad un vero e proprio duello. Dopo un po', Reynor scivolò all'indietro mentre era a pochi centimetri dal bordo del tetto. Heart Card allora lanciò via la sua spada e prese Reynor al volo per un polso. Il castano disse:
<<Ho vinto.>>
Heart Card osservò la spada di Reynor, vedendo che era poggiata sul suo petto.
<<Oh, allora...>> rispose l'assassino, lasciandosi cadere con Reynor. Videro il terreno avvicinarsi ad una velocità incredibile. Heart Card rideva, ma Reynor urlava terrorizzato. All'ultimo momento, Heart Card usò un incantesimo e li teletrasportò nella camera di Reynor. Allora salutò il castano e andò via.
Era ormai una settimana che Reynor e Heart Card si incontravano, e il piano del castano andava a gonfie vele. L'unico problema era la stanchezza. Ogni giorno Reynor si doveva svegliare all'alba, e poi faceva da maggiordomo a Nenyan fino alle dieci di sera. A mezzanotte, incontrava Heart Card e andava chissà dove, per poi tornare in camera alle due di notte e addormentarsi. In quel momento erano le undici e cinquanta, e Reynor aveva la fronte poggiata sulle ginocchia, che aveva portato al petto. Stava pensando a come carpire qualche altra informazione a Heart Card, anche se ormai si erano presi entrambi in simpatia. Non si accorse di aver chiuso gli occhi. Semplicemente si addormentò. Appena Heart Card entrò nella stanza, poco dopo, trovò Reynor addormentato. L'assassino sorrise e prese una coperta, poggiandola sulle spalle del castano e dandogli la buonanotte, prima di uscire.
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Ciao.
Dato che ho pubblicato ora, ne approfitto per avvisarvi che domani pubblicherò il capitolo la sera, non so a che ora, perché vado al Romics. Detto ciò, vi lascio. Ciaoo.
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