Capitolo 17 - Regina
Reynor si svegliò con il sole in faccia. Accanto a lei non era più Nenyan. Il letto era sfatto e sul divano erano dei vestiti. La ragazza si girò e notò, sul suo comodino, un biglietto. Ci pensò un po' su prima di mettersi seduta sul bordo del letto e prenderlo. Sul biglietto, in caratteri eleganti, era scritto:
Buongiorno Reynor.
Dato che so che non ti piacciono gli abiti femminili
per quel tuo "problema", mi sono preso la libertà
di prenderti un appuntamento con il sarto di corte.
Arriverà alle undici di mattina in camera. Intanto,
indossa i normali abiti da regina.
Nenyan.
P.S.: nonostante i tuoi nuovi abiti, dovrai
comunque indossare il mantello della
regina e una corona diversa da quella del re.
La tua corona puoi scegliere tu come farla,
ma TI PREGO falla diversa da quella di mio
nonno, che è uguale alla mia.
Reynor guardò l'orologio a pendolo che era accanto alla porta d'ingresso e che non aveva notato il giorno prima. Erano le undici meno dieci. Si alzò allora in tutta fretta e mise il corsetto, per poi indossare la lunga tunica rossa e il mantello rosso con bordi bianchi che erano sul divano. Ebbe appena il tempo di sistemare il letto prima che qualcuno bussasse alla porta.
<<Avanti.>> disse Reynor, sedendosi sul divano.
Nella stanza entrò un ragazzo sui venticinque anni, con occhi color nocciola e capelli neri che contornavano il volto dai lineamenti affilati.
<<Io sono il sarto di corte, Regina¹. Il mio nome è Sillian. Spero di non averla disturbata.>> disse il moro.
<<No, non mi hai disturbato. Prego, accomodati.>> rispose la ragazza, alzandosi mentre il ragazzo posava una valigetta sul tavolino e la apriva, prendendone un nastro da sarto e una matita.
<<Posso?>> chiese poi Sillian, ponendo le mani sul mantello che Reynor indossava.
<<Fai pure.>> rispose la castana, prima che il ragazzo le togliesse il mantello dalle spalle e lei lasciasse cadere la tunica. Sillian, vedendo il corsetto, chiese:
<<Regina, è sicura di voler tenere il corsetto così stretto? È nell'età della crescita, e un corsetto così stretto potrebbe compromettere la crescita del suo seno.>>
<<Tranquillo, se i vestiti dovessero rivelarsi troppo stretti ti informerò. Se però vuoi lavorare tenendo il corsetto meno stretto fai pure.>> replicò Reynor. Il moro allora allentò un po' la stretta del corsetto, iniziando a prendere le misure. Il ragazzo prese misure per più di un ora, annotando ogni volta la misura su un taccuino, prima di riporre il metro e il taccuino nella valigetta e trarne dei fogli, mentre Reynor si rivestiva. Appena la regina ebbe finito, Sillian le porse i fogli, dicendo:
<<Questi sono i modelli che avevo in mente di creare. Mi dica se in qualcuno il colore non le aggrada o se non le piace il modello.>>
La ragazza osservò tutti i fogli, poi disse:
<<Modelli perfetti in tutto, però ne vorrei uno in più.>>
<<Dica pure.>> rispose il moro, prendendo nuovamente il taccuino.
<<Vorrei un abito simile a un frack, ma di un altro colore, non nero. Fallo azzurro, o blu. Scegli tu il colore.>> spiegò la castana, mentre il ragazzo annotava tutto sul taccuino.
<<Sarà fatto, Regina.>> concluse infine Sillian, prendendo i foglie riponendo tutto nella valigetta, prima di inchinarsi a Reynor ed uscire. La castana allora si lasciò cadere sul divano e rimase a guardare il soffitto, lasciando che migliaia di pensieri le affollassero la mente, passando una volta per poi non fermarsi. Solo uno rimaneva costante: la sala privata che prima era di Nenyan. Si mise sulle spalle il mantello da regina e uscì dalla stanza, andando alla sala privata. Mentre camminava, iniziò a pensare che diventare regina a quindici anni era qualcosa di improponibilmente assurdo. Alla fine, però, i suoi pensieri vennero fermati dall'immagine della porta della sala privata. La aprì e vi entrò. Dalle pesanti tende entrava una fievole luce che illuminava ben poco la stanza. Nonostante l'oscurità, però, Reynor riconobbe l'arredamento della stanza ancora intatto al suo posto. Fece un sospiro di sollievo.
<<Sapevo che vi avrei trovata qui, Regina. Lei è troppo attaccata al passato, dovrebbe rilassarsi e pensare al presente. In ogni caso, ora non è il momento adatto per rilassarsi. Ora deve scegliere come fare la sua corona.>> disse il Sacerdote, avvicinandosi alla ragazza. Lei annuì e seguì l'uomo lungo un paio di corridoi, fino a trovarsi in una stanza con finestre strette e alte, dalle quali entrava la luce del sole. Reynor si guardò intorno e, vedendo delle corone sui piedistalli, capì di essere nella Sala delle Corone, dove erano tenute tutte le corone dei vari re e delle varie regine. Osservò ogni singola corona con sguardo attento e critico, e alla fine disse:
<<Non voglio una corona... voglio un diadema o, ancora meglio, un anello che faccia capire che sono la regina. Se preferite fare il diadema, voglio che vi siano incastonati un rubino, uno zaffiro, uno smeraldo e un diamante. Se invece potete fare l'anello, stupitemi.>>
<<Sarà fatto, Regina.>>
¹, Regina: è scritto per due motivi con la "R" maiuscola. La prima è il rispetto verso una persona così importante, mentre la seconda è il significato del nome Reynor, che in dèico antico significa "Regina" e perciò, essendo i testi a Jati scritti del in dèico antico, sul testo è riportata la parola Reynor.
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Ciao a tutti lettoriii. Innanzitutto ringrazio chi sta votando la mia storia, poi vi informo che la storia si sta avvicinando ad una fine. Scriverò al massimo altri cinque capitoli, eccetto qualche idea che mi potrebbe venire per qualche altro capitolo. In ogni caso, stavo pensando ad un sequel, quindi ditemi se l'idea vi piace nei commenti. ;)
Ora vi lascio, ciauu
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