Capitolo 16 - Combatti ciò che temi
Nenyan era ancora esterrefatto per quello che aveva visto, e Reynor ne approfittò per squagliarsela. Uscì dalla sala del trono passando tra i cadaveri degli invitati, per poi avviarsi verso la sua camera. Quando vi giunse, vi entrò e chiuse la porta a chiave lasciandosi cadere sul letto. Rimase a guardare il soffitto a lungo, senza sapere cosa fare o cosa pensare, poi disse a sé stessa:
<<Regina... sono la nuova regina... questo significa che la mia copertura è saltata. Fantastico, ora sarò costantemente in pericolo. Chiunque proverà ad approfittarsi della mia debolezza...>>
Detto ciò, si girò su un fianco e vide su un comodino il piccolo scrigno che aveva trovato sul fondo del corridoio nell'ala del castello riservata al Sacerdote. Lo aprì e ne trasse la foto di Nenyan. La osservò per un po', poi sbuffò e disse:
<<Odio dirlo ma era vero. Heart Card, le mie paure, la mia identità, la mia famiglia... Nenyan è davvero la soluzione a tutti i miei problemi.>>
Mentre diceva queste parole, il suo cuore accelerò i battiti.
<<Regina, la prego di seguirmi...>> disse il Sacerdote, entrando nella stanza.
<<Non mi chiamare così, Marel. Almeno non ancora. Devo ancora abituarmi al fatto di essere la nuova regina.>> replicò la castana, seguendo il Sacerdote fuori dalla stanza e fino ad un'ala del castello che lei stessa non aveva mai visto. Le pareti erano coperte di arazzi che raffiguravano ogni specie di creatura: Elfi, cavalli bianchi, Dèi, cavalieri. Ce n'era perfino uno che raffigurava Korkoch¹. Il pavimento era coperto da parquet e al centro del corridoio era un lungo tappeto nero con cuori e picche come quelli delle carte da gioco allineati. Ogni tanto, in delle nicchie nelle pareti, si potevano vedere delle statue dei Grandi Eroi². Di colpo, il Sacerdote e la nuova regina girarono in un corridoio identico al precedente, ma con tappeto bianco con gli stessi disegni e un parete quasi totalmente fatta di specchi.
"Ora ho capito dove siamo!" pensò Reynor, ricordando di aver visto un corridoio totalmente fatto di specchi da un piccolo cortile interno del Palazzo. I due continuarono a camminare per poco, prima di trovarsi davanti ad una porta a doppia anta in bronzo adornato d'oro. Su consiglio del Sacerdote, la castana aprì la porta e si ritrovò in un'ampia stanza. Le pareti erano dipinte di blu e facevano contrasto con il pavimento rosso. Alla destra della stanza era un comò, accanto ad una porta finestra a doppia anta che dava sul balcone. Dalla parte opposta alla porta finestra, era un armadio largo due metri e mezzo e alto tre, con accanto una scrivania e una libreria. Accanto al letto coperto da coperte giallo chiaro e blu, che era dalla parte opposta della stanza rispetto all'entrata, erano due comodini e nel centro della stanza, attorno ad un basso tavolino in ebano, erano due poltrone e un divano sul quale era seduto Nenyan. Reynor rimase incantata a guardare quella stanza, mentre il Sacerdote chiudeva la porta e andava via.
<<Allora, Regina, le piace la sua nuova camera?>> chiese con un sorriso il neo re.
<<Non mi chiamare Regina!>> esclamò Reynor, riprendendosi.
<<Ok, Reynor.>>
<<Mh, va meglio.>> disse allora la castana, passando vicino al divano. Nenyan la prese per un polso e la tirò a sé, facendola sedere accanto a lui. Lei lo guardò storto ma lui la ignorò e la abbracciò.
<<Scusami per aver fatto saltare la tua copertura. Non sapevo chi altri chiamare e poi... ecco...>> sussurrò il moro.
<<Cosa?>>
<<Diciamo che sei speciale per me.>>
Reynor ringraziò gli Dèi che Nenyan la stesse abbracciando in quel momento e non la stesse vedendo mentre arrossiva. Rimasero abbracciati per un po', fino a quando Nenyan non sciolse l'abbraccio e disse che doveva uscire. Reynor allora lo salutò e si sdraiò sul divano, iniziando a darsi all'ozio.
Alle nove di sera Reynor rientrò in camera dopo aver cenato e trovò Nenyan sul letto. Uscì di nuovo dalla stanza, cercando di fare meno rumore possibile. Andò fino alla solita terrazza e rimase a guardare la luna.
<<Non posso andare a letto con Nenyan. Insomma, lui è... e io sono...>> sussurro tra sé e sé
<<Onirofobia³? O forse paura di andare a dormire con un ragazzo che conosce il tuo segreto?>> chiese una voce, mentre Cylen si avvicinava a Reynor, guardando anche lui la luna.
<<Hai colto in pieno il bersaglio...>> rispose la castana.
<<Nenyan te lo aveva detto... tu sei più forte e capace di lui. Perché sei spaventata allora?>>
<<Io non sono forte quanto voglio far credere. Ho milioni di paure...>>
<<Tutti hanno milioni di paure. Insomma, guarda me. Ho paura del buio, della morte, di essere tradito, di non essere all'altezza... eppure guardami. Sono l'assassino più temuto di tutta Jati e, colmo dei colmi, lavoro al buio.>>
<<Si, ma tu un'altra vita alle spalle...>>
<<Non importa quante volte qualcuno abbia vissuto Reynor! Ogni volta si hanno paure diverse! Combatti ciò che temi!>>
<<Ma...>>
<<Niente ma! Vai!>> ordinò Cylen. Reynor chiuse un attimo gli occhi e si ritrovò in camera. Provò di nuovo a uscire ma la porta era bloccata. Allora andò verso il letto e si tolse il frack, e il corsetto, mettendo la camicia da notte e prendendo un respiro profondo, per poi sdraiarsi sotto alle coperte. Chiuse gli occhi e si ripeté mentalmente:
"Combatti ciò che temi, combatti ciò che temi..."
Detto ciò, si girò, trovando il volto di Nenyan a pochi centimetri dal suo. Sussultò, prima di sussurrare:
<<Non posso combattere qualcosa che non temo...>>
<<Allora accettala.>> disse Nenyan, sorridendo prima di abbracciare la ragazza, che arrossì e si addormentò tra le sue braccia.
¹, Korkoch: Dio della Noia e della Disperazione. È rappresentato nella foto a inizio capitolo, per la quale ringrazio mio cugino.
², Grandi Eroi: i Grandi Eroi sono i salvatori di Jati in questo caso, tra i quali figura anche Marel, infatti nel corridoio è una sua statua.
³, Onirofobia: la fobia di sognare. Le persone affette da questa fobia hanno attacchi di panico implacabili nel sonno e non vogliono addormentarsi.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro