Capitolo 13 - Abdicazione e tradizioni
Reynor si vestì come al solito, per poi andare a svegliare il principe. Quando aprì le tende, lo trovò pacificamente addormentato. Gli si avvicinò e lo scosse lievemente, svegliandolo. Nenyan aprì piano gli occhi, prima che Reynor andasse all'armadio e lo aprisse, traendone un completo nero.
<<So scegliere da solo i vestiti, Reynor...>> bofonchiò il moro, mettendosi a sedere.
<<Lo so, ma siamo in ritardo. La aspetto fuori dalla camera mentre si cambia.>> replicò la ragazza.
<<Fai come ti pare.>>
<<Sbaglio o mi sta invitando a rimanere qui mentre si cambia?>>
<<Sbagli. Ti ho detto di fare come ti pare, non mi interessa.>>
Reynor sospirò e uscì dalla stanza. Era passata una settimana dalla morte del re, e quella mattina ci sarebbe stato il funerale. Nenyan sembrava stranamente scosso dalla morte del padre. Secondo quanto Reynor sapeva, Nenyan non aveva mai avuto buoni rapporti con il padre.
<<Perché ti chiedi cose di cui non ti interessa assolutamente nulla?>> chiese una voce.
<<Chi sei?!>> sibilò Reynor, sussultando.
<<Nessuno...>> rispose la voce.
<<Chi sei?!>> ripeté la castana, senza ottenere risposta. Poco dopo Nenyan uscì dalla camera e si avviò lungo il corridoio, seguito da Reynor e diretto alla terrazza del Palazzo Reale. Quando vi giunsero, la trovarono piena. Vicino alla bara del re, che era sull'orlo della terrazza, erano Leyra e Marel. Reynor e Nenyan andarono lì, e il funerale iniziò. Dopo il discorso del Sacerdote, la regina pronunciò un memoriale, poco prima che il Sacerdote desse fuoco alla bara e la facesse cadere dalla terrazza. La bara cadde nel fiume che costeggiava il palazzo, ma il fuoco non si spense. Così finì il funerale, e tutti gli invitati lasciarono il castello, mentre il Sacerdote, Reynor, la regina e il principe tornavano ai loro alloggi.
Reynor e Nenyan stavano correndo lungo il corridoio che portava alla biblioteca del Palazzo. Erano stati convocati dalla regina, il che significava che era successo qualcosa di tremendo. Appena arrivarono alla biblioteca, spalancarono le porte e andarono diretti al tavolo dietro al quale era seduta Lirya, con accanto a lei l'Oracolo e il Sacerdote.
"Non si preannuncia nulla di buono" pensò Nenyan, guardando di sfuggita Reynor. La regina iniziò a scambiare sussurri con l'Oracolo e il Sacerdote, poi sospirò e disse:
<<Ho intenzione di abdicare.>>
<<Cosa?! Perché?! Sei una regina amata da tutto il popolo!>> esclamò Nenyan.
<<Ripeto: ho intenzione di abdicare. So che il popolo mi ama, ma il potere di una regina non è grande come quello di un re. Oltre a questo, ho un altro motivo per abdicare.>> rispose la donna, prima di fare un cenno all'Oracolo. La stanza si riempì di fumo e, mentre il fumo prendeva varie forme, l'Oracolo disse:
<<Volano carte, carte da gioco
In una tempesta potente a dir poco.
Le carte colpiscono i conti,
Distruggono i ponti,
Uccidono contesse,
Tagliano teste.
Nella tempesta colpito è il re,
Ma della carta traccia non c'è.
La regina il comando avrà,
E nessuno obietterà.
Un nuovo re ci sarà,
E la pace a Jati tornerà.>>
Detto ciò, tornò il silenzio, e il sacerdote spiegò ciò che era stato detto:
<<Le carte sono una chiara allusione a Heart Card che ha ucciso i conti, eliminando così i ponti, cioè i collegamenti, con gli esponenti delle altre città principali. I fatto di tagliare teste è un'esagerazione, ma in un caso una carta è stata trovata conficcata nel collo di una contessa. La tempesta è l'insieme degli omicidi, e il fatto che la carta non è presente nell'omicidio del re fa pensare che non sia stato ucciso da Heart Card. La regina al momento è al comando, ma serve un nuovo re. Per questo tu, Nenyan, dovrai scegliere la tua regina.>>
<<Speravo di avere altro tempo.>> disse il principe.
<<Lo hai. Hai una settimana a partire da oggi per trovare la tua regina.>> rispose Lirya, congendando Nenyan e Reynor. Subito dopo essere stati congedati, i due andarono alla sala privata del principe e Reynor preparò del tè, per poi sedersi accanto a Nenyan. Rimasero a lungo in silenzio, incapaci di parlare, finché Nenyan non chiese:
<<Reynor, vorrei conoscere i tuoi genitori.>>
<<C-COSA?! Perché me lo dici così all'improvviso?!>> esclamò Reynor.
<<Voglio solo conoscerli, calmati.>>
<<E perché.>>
<<Non lo so, voglio semplicemente conoscerli.>>
<<Allora no. Devi darmi un buon motivo.>> concluse la castana, alzandosi.
Nei quattro giorni seguenti Nenyan chiese incessantemente a Reynor di fargli conoscere i suoi genitori, ma la risposta fu sempre negativa. Alla fine il principe si arrese e la madre, vedendolo abbattuto, gli chiese cosa avesse. Quando lui le raccontò tutto, lei gli disse:
<<Reynor ha un giorno di congedo al mese per andare a visitare i suoi genitori. Quel giorno, guarda caso, è domani. Nessuno lo vede mai durante il suo giorno di congedo, quindi credo che esca dal palazzo all'alba o prima.>>
<Grazie!>> rispose Nenyan, uscendo dalla stanza.
Il mattino dopo il principe uscì dal palazzo poco prima dell'alba e, allo spuntar del sole, vide Reynor uscire dal Palazzo avvolto in una cappa nera. Lo seguì, avvolgendosi anche lui nella sua cappa blu per proteggersi dal freddo pungente. Inizialmente, Reynor camminò per le vie della città, infilandosi poi in una delle vie della parte periferica della città. Nenyan lo seguì lungo vie piene di mendicanti e spacciatori, senza contare i ladri, fino ad arrivare ad una piccola fioreria. La castana vi entrò, uscendone poco dopo con tre mazzetti di rose tra le mani. Un mazzo era di rose nere, uno di rose rosse e uno di rose bianche.
"Non venderà mica fiori per arrotondare?!" pensò Nenyan, scurendosi in volto. Vide poi Reynor tornare a camminare, stavolta verso le porte della città. La seguì e uscirono dalla città, entrando in un boschetto di querce. Si inoltrarono nel bosco fino ad un blocco di marmo alto sette metri, largo tre e profondo quattro. Su di esso erano tre lastre di marmo diverse su cui erano incisi tre nomi. I nomi erano Astan Umbran, Stayra Umbran e Kylyan Umbran. A Nenyan il cognome Umbran ricordava qualcosa, ma non sapeva cosa. Dopo qualche minuto vide Reynor posare i tre mazzi di rose ognuno davanti ad una lastra: quello bianco davanti a quella di Astan, quello rosso davanti a quella di Stayra e quello bianco di fronte a quella di Kylyan. Poco dopo, sentì la castana dire:
<<Spero che stiate bene, mamma e papà. Lo spero anche per te, Kylyan.>>
Allora Nenyan uscì allo scoperto e disse:
<<Quindi i tuoi genitori sono morti...>>
<<Si.>> fu la risposta.
<<Come?>>
<<Mio padre è stato ucciso da dei banditi mentre tornava a casa dopo un viaggio. Mia madre è morta con l'epidemia di Morte Rossa quando avevo nove anni. Subito dopo la sua morte, mio fratello venne rapito e schiavizzato, poi abusato e lasciato a morire come un cane lungo una strada. Aveva nove anni quando morì, e io avevo appena iniziato a lavorare a Palazzo. Venni a sapere della sua "liberazione" e della sua morte solo tre mesi dopo la sua morte.>> rispose Reynor, mentre la sua voce si spezzava sempre di più. Eppure, non una lacrima bagnò le sue guance.
<<Se vuoi piangere puoi farlo, Reynor.>>
<<Non voglio piangere.>>
<<Allora se DEVI farlo, fallo.>> ribatté Nenyan, abbracciando la ragazza. Dopo poco, una lacrima bagno una guancia della ragazza, seguita da un'altra e da altre ancora, prima che iniziasse a piangere scossa dai singhiozzi. Pianse ininterrottamente per quasi mezz'ora, prima di calmarsi e rimanere abbracciata al moro. Dopo un po', lei stessa sciolse l'abbraccio e disse a Nenyan di tornare a Palazzo con lei.
<<Tu vai intanto, io prima devo fare una cosa.>> rispose il principe, mentre Reynor si avviava nel bosco. Quando non la vide più, il moro si avvicinò al blocco di marmo e sussurrò qualcosa. Tre fantasmi apparvero davanti a lui. Uno era un uomo con occhi e capelli marroni dai lineamenti duri, uno una donna bionda con occhi ambra e lineamenti dolci e il terzo un bambino biondo con occhi marroni e lineamenti morbidi. L'uomo disse con voce severa:
<<Hai il mio permesso e la mia benedizione se accetterà.>>
La donna, poi, aggiunse sorridendo dolcemente:
<<Spero che vada tutto bene. Ti auguro ogni bene.>>
Infine, il bambino sorridendo spensieratamente e girando su se stesso disse:
<<Fai sorridere Reynor e dille che le vorrò sempre bene.>>
Dette queste parole, i fantasmi si dissolsero e Nenyan raggiunse Reynor con la luce del tramonto alle spalle.
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Ciao a tuttii.
Volevo dirvi che questo capitolo è un'eccezione per la lunghezza, dato che ho superato il mio limite normale di 1000-1150 parole. Detto ciò, vi saluto ;)
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