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Capitolo VIII

Dopo una notte intera i compagni raggiunsero finalmente il centro di NewOrleans.
Alfred fu costretto a nascondersi nel lago per un po' di tempo, per non far allarmare gli esseri umani.
Quella notte Francis ed Arthur avevano parlato veramente molto. Prima sembrava si odiassero ma qualcosa diceva a Feliks che sarebbe scoppiata una scintilla tra loro due.

«Allora è costui il Principe Yao che dovrei baciare?» Disse Francis scettico, non gli piaceva per niente ma pur di tornare umano avrebbe fatto qualsiasi cosa. Infatti si trovavano vicino al municipio e si poteva notare un Yao alla ricerca da giorni del suo principe.

«Sì è lui. Ma non ti preoccupare si vede che ti piacciono anche gli uomini.» Esclamò Arthur ridacchiando. Infatti pensava che Francis giorni prima gli aveva chiesto di baciarlo non solo perché credeva che solamente un principe potesse liberarlo  dalla maledizione subita.

Intanto nell'appartamento dello stregone

«Ne sei sicuro Gilbird?» Chiese Gilbert al suo fidato pennuto.
L'uccellino rispose con tanti "pio pio" che il suo padrone adorava tanto ascoltare.

«Co-cosa succ-succede?» Domandò Romano impaurito, come al suo solito.

«A quanto pare il ranocchio e compagnia bella sono tornati in città. Senti Romano! Tu vuoi essere un ricco principe vero?!»

«Beh, sì. Lo vorrei eccome.»

«Hai fatto la proposta di matrimonio a Yao Wang?!»

«Certo che no! È un uomo!» Rispose lui disgustato.

«Sarà pure un ragazzino stravagante, ma è ricco ed ha il potere, è lui la persona ideale per te.»

«Okay Gilbert. Ma ti ricordo comunque che non c'è più sangue del principe. Come credi che mi possa ritrasformare in lui?»

«Semplice, l'altro giorno il mio Gilbird è riuscito a prendere un po' di sangue. Il necessario per fare la proposto a quel viziato e sposarsi con lui. Ti prometto Romano che a quel punto avrai veramente tutto il potere che ti serve!» Ovviamente Gilbert mentiva, appena Romano sarebbe diventato un uomo di tanta fama e potere, lui ne avrebbe approfittato per comandarlo e divenire padrone del mondo intero. Niente avrebbe potuto distruggere il suo  magnifico piano.

Alla fine Romano si decise, Gilbird si trasformò in legno cosicché l'uomo potesse riprendere le sembianze di Francis grazie al ciondolo.

«Allora io vado.» Disse Romano con ormai le altre sembianze. Gilbert lo accompagnò alla porta per poi chiuderla immediatamente e iniziare a ridere in modo inquietante appena sentì i passi dell'altro allontanarsi.

Romano finalmente raggiunse il gazebo del grande giardino di casa Braginski, dove doveva trovarsi con Yao e fargli quella fatidica domanda. Finalmente lo noto seduto a un tavolo e, prendendo coraggio, si avvicinò a lui.

«S-salve Yao, ti disturbo?»

«Ohh, principe Francis quale onore! Cosa succede?»

«Ecco... volevo chiederti...»

«Sì?»

«Ho notato che siamo veramente in sintonia e sembra quasi che... che il nostro amore sia unico e diverso dagli altri!»

«Così mi fa emozionare principe!!» Disse Yao ormai fuori di se.

«Ecco... caro, vorreste sposarmi?»

A quel punto Yao si mise a sclerare in silenzio. Era veramente emozionato e non credeva a ciò che le sue orecchie sentirono in quel momento.

«Ahhhhh!!! Non ci credo!! Sì! Sì! Voglio sposarti Principe Francis!»

«Perfetto...» rispose Romano poco convinto da quello che aveva appena fatto.

«Ho un idea!» Esclamò Yao.

«Quale amore?»

«Organizziamo questo matrimonio per il martedì grasso! Io sarò praticamente un principe e così sarà ancora più romantico! Non vedo l'ora di dirlo a mio padre!»

«Ahh, perfetto amore mio.»

I ranocchi avrebbero chiesto subito Yao di quel bacio, purtroppo non ne ebbero mai l'occasione visto che il ragazzo non stava mai un momento solo. Quindi Arthur decise di seguire la parola data e andare a cercare il fratello del coccodrillo.

«Com'è questo Matthew?» Chiese lui poco entusiasta.

«È praticamente uguale a me. Solo che ha gli occhi violacei e uno strano ricciolo in testa. È strano questo perché in genere i coccodrilli non hanno capelli.»

«Andiamo subito a cercarlo!» Disse Feliks:«Ma hai la più pallida idea di dove potrebbe essere andato?»

«In realtà no.»

«E come pensi che lo troveremo senza neanche un indizio?»

«No!!! In realtà forse so dove potrebbe essere. So che lui ama molto i posti caldi e tranquilli. Magari qualche animale del bosco lo avrà visto intorno.»

Il gruppo girò per tutta la notte a venire. Di questo Matthew non c'era traccia. Alfred si mise il cuore in pace pensando che ormai non potesse fare più niente. Francis era così dispiaciuto che insieme a Feliks si mise a piangere dalla commozione.
Il solito Arthur non aveva niente da dire. Disse solo un "mi dispiace" e basta. Il giorno dopo sarebbe stato finalmente il martedì grasso e lui non vedeva l'ora di tornare umano.

Il giorno dopo passati a dormire vicino alla laguna decisero di fare il passo definitivo. Chiedere finalmente all'amico di Arthur di toglierli dalla maledizione.

Ma Gilbird riuscì a trovare i presenti ranocchi e lo comunicò al suo padrone.
Intanto Romano era ancora su di giri. Per dimenticarsi di quella orribile proposta era andato in locale e aveva bevuto tutta la notte. Non voleva veramente sposarsi con Yao, ma per vendicarsi delle umiliazioni di Francis e la sua famiglia, avrebbe fatto qualsiasi cosa.

Francis, trovandosi da solo con Arthur, mentre Alfred e Feliks cercavano di avvistare il fratello del coccodrillo, decise di invitarlo a prendere un tè insieme. Come? Aveva rubato delle bustine da tè di nascosto nella casa Braginski e fatto bollire in un bicchierino di ferro alquanto strano e trovato nella foresta.

Arthur accettò l'invito. Avevano capito che finché Yao non sarebbe rimasto solo niente sarebbe servito.

«Allora Francis, come mai questo invito?» Disse lui poco interessato. Ma niente lo sorprese finché non vide una tazza delle sue proporzioni di tè fumante:«Ma, ma come hai fatto?»

«Per te caro Arthur, di tutto e di più.» Disse con un sorrisino compiaciuto il principe.
I due parlarono per un po', finché Francis non gli fece una strana domanda.

«Io sono davvero curioso di sapere il perché tu voglia aprire questo locale del tè.»

«La verità è che, io lo voglio fare per mio padre.»

"Tuo padre?"

«Sì, esatto, proprio lui. Io sono di origini inglesi se non l'hai mai notato. Lui ha sempre amato il tè e lo bevevamo insieme ogni pomeriggio alle cinque in punto. Era una vera e propria tradizione. Poi, quando scoppiò la prima guerra mondiale, lui venne chiamato nell'esercito e morì in battaglia. Da quel momento in poi ho sempre sognato di aprire una sala del tè dove rimembrarlo.»

«Mio padre invece non è così.» Sbuffò Francis una volta ascoltata la toccante storia del ragazzo:«I miei genitori mi hanno sempre odiato. Lui in particolare. Pensano che io sia un buono annulla e mi hanno tolto tutto il patrimonio, è colpa loro se non ho più un soldo.«

«Capisco... avevo sentito puzza di bruciato quando mi hai promesso quei soldi.» Si mise a ridacchiare Arthur.

«Ragazzi! Ragazzi!« Dissero Alfred e Feliks.

«Avete trovato tuo fratello?» Chiese Arthur che finalmente di buono umore si iniziò a preoccupare per gli altri.

«No, ma abbiamo appena visto Yao da solo. Dobbiamo subito chiedergli di baciarti Francis!»

Così tutti e quattro si misero a correre. Purtroppo però, chi videro accanto a loro non era il vero Yao. Infatti appena li vide avvicinarsi si tolse un certo ciondolo al collo per poi rivelarsi Gilbert.

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