Capitolo 7-Chiedere aiuto:
Peter venne preparato per lo scontro con larmatura e lelmo, mentre Caspian assegnò un cavallo a Lucy e Susan per andare nella foresta in cerca di Aslan.
-Credo che sia ora che io ti restituisca questo.- le disse Caspian, dandole il suo corno.
Emily, poco più in à, notava che in presenza di Susan il fratello era un po' timido.
-Tienilo tu.- rispose la ragazza, arrossendo. -Potrebbe servirti per chiamarmi.- gli disse, prima di galoppare via.
-Potrebbe servire per chiamarti.- ripeté Em, ridacchiando.
Caspian divenne rosso come un peperone.- Oh, sta zitta.-
Al centro della radura verde, cerano alcune rovine: quattro colonne di pietra e qualche masso qua e là.
Lì si sarebbe svolto lo scontro.
Miras era già pronto e quando Peter si presentò davanti a lui, Emily gli sistemo i guanti dellarmatura.
-Sta attento.- gli disse.
-Lo sono sempre.-
-Magari questa volta sta un po' più attento: credo di averlo infastidito un po'.- commentò lei, storcendo la bocca.
-Un po'?- intervenne Edmund, ridacchiando appena.
-Farò del mio meglio.- continuò Peter, tirando fuori la spada dal suo astuccio.
Allora sia lui che Miras scesero sul campo.
-Cè ancora tempo per ritirarsi.- gli disse luomo.
-Fate pure.- rispose Peter, con tono fermo.
-Quanti ancora dovranno morire per il trono?-
A quel punto Peter si mise lelmo, pronto a combattere.- Solamente uno.-
Saltò su un masso e diede una sciabolata contro Miras, ma lui si protesse con lo scudo.
Per un attimo Peter sembrava avere la meglio su di lui, gli fece anche un taglio sulla gamba, nonostante Miras gli avesse dato lo scudo duro contro il viso e quindi tolto lelmo.
Con la guancia rossa Peter si ritrovò ad esser mirato alle gambe con la spada e quindi perse equilibrio, cadendo sulla pietra.
A quel punto Miras diede un potente calcio al braccio che sorreggeva lo scudo, facendo urlare Peter.
Emily afferrò di scatto la mano di Edmund, senza togliere lo sguardo dai due sfidanti.
Lui gliela strinse per farla stare tranquilla.
Peter fece lo sgambetto a Miras, così che avesse tempo per potersi rialzare.
Era evidentemente stanco, quando vide Caspian e Susan fare ritorno a cavallo, ma senza Lucy.
-Vostra altezza ha bisogno di una pausa?- chiese Miras.
-5 minuti?-
-3!- esclamò laltro, tornando dai suoi uomini.
-Lucy?- chiese Peter a Susan.
-Ce lha fatta, con un piccolo aiuto.- rispose la sorella, riferendosi a Caspian.
-Grazie.- gli disse Peter.
Emily lo fece sedere su uno sgabello pere farlo riposare un po'.
-Credo che sia slogata..- mugugnò Peter, per quanto riguardava il braccio.
-Ci penso io.- intervenne Emily.
-Sei diventata anche un medico?- le chiese lui.
-Dopo lattacco al castello ho dovuto aiutare con i feriti.- spiegò la ragazza.
-Hai fatto davvero tanto per questa gente.-
-Devo rimetterti in sesto le articolazioni, sei pronto?-
Peter annuì e strinse i denti.
-1—
Emily di scatto rigirò il suo braccio e Peter urlò. -Che fine hanno fatto il 2 e il 3?!-
La ragazza sorrise divertita e lo aiutò ad alzarsi.
Edmund guardò verso il proprio esercito e videro che erano tutti preoccupati.- Ragazzi, serve un po' di motivazione.- gli sussurrò.
Allora Peter non esitò a prendere Emily per un fianco e a baciarla sulle labbra, mentre di sotto fondo i soldati li incitavano e applaudivano.
-Non te lho detto prima.- mormorò Peter.
-Cosa?-
-Ti amo anche io.-
Le diede un bacio sulla fronte e tornò sul campo, pronto a continuare lo scontro.
Entrambi erano ovviamente feriti e deboli, ma cera una cosa che Miras aveva preso sottogamba: Peter era molto più giovane e volenteroso di lui.
Più volte il re di Telmar aveva colpito il re di Narnia dove era già stato ferito.
La stessa cosa fece Peter, dandogli un pugno sulla gamba fasciata.
Ciò lo fece cadere dal dolore.
-Tregua, tregua.- ripeté Miras, affaticato.
A Peter faceva quasi pena, così lo lasciò stare.
Ma era in realtà una trappola, perché Miras si rialzò, intento a colpirlo alle spalle.
-Attento!- gridò Emily.
Peter si voltò di scatto e afferrò il polso di Miras, impedendogli di fare quello che stava per fare.
Con forza rigirò la spada verso di lui e gliela conficcò nel fianco.
Miras urlò dal dolore e si inginocchiò a terra.
Allora Peter ebbe loccasione di finirlo, ma stava esitando.
-Che ti prende, ragazzo? E troppo per te togliere la vita?- gli chiese luomo.
-Non sta a me togliertela.- rispose Peter, porgendo il manico della spada ad Emily.
La ragazza non ci pensò due volte a prenderla.
Guardò dritto negli occhi Miras, luomo che aveva distrutto il suo castello e ucciso i suoi amici.
-Forse avevo torto. Forse hai davvero le qualità per regnare su Telmar, dopotutto.- commentò egli.
Ucciderlo sarebbe stata una grande vendetta per Emily, ma poi si ricordò delle parole della volpe.
Hai fatto tanto per questo regno, te ne sono grato.
Se doveva diventare regina, non voleva essere ricordata per essere una tiranna e una vendicatrice come Miras.
Nonostante quegli occhi gli ricordassero i suoi amici che erano morti, Emily decise di non ucciderlo.
Fece un grido di sfogo, con gli occhi lucidi e piantò la spada nel terreno.
-Sicuramente non le vostre.- rispose, mentre una lacrima le rigò il viso.- Tenetevi la vostra vita, ma io restituisco agli abitanti di Narnia il loro regno.-
Mentre i soldati lapplaudirono, Emily gli voltò le spalle e lasciò andare via quei brutti pensieri una volta per tutte.
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