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Capitolo 5- La verità per tutti:

Era lalba quando tornarono al rifugio.

Emily aveva gli occhi gonfi e lo sguardo nel vuoto.

Lucy notò che erano tornati in molti meno di quanti ne erano partiti.-Che cosa è successo?-

-Chiedilo a lui.- rispose Peter nervoso, riferendosi a Caspian.

-A me?- continuò il principe.- Dovevi lasciar perdere il tempo cera.-

-No, non cera grazie a te.- ribatté Peter, guardando anche Emily.- Anzi, grazie a voi. Se aveste rispettato il piano, quei soldati sarebbero ancora vivi.-

-E se tu fossi rimasto, Peter, i nostri amici non sarebbero morti.- intervenne Emily.

Peter sospirò.- E questo cosa centra?-

-Cinque anni Peter! Cinque anni da sola, senza un briciolo di notizia da nessuno di voi!-

-Credi che me ne sia andato perché era quello che volevo?- le chiese, avvicinandosi a lei.

-Si.- affermò Emily.

-Allora non mi conosci proprio.- mormorò lui, voltandole le spalle.

-Credevo di conoscerti! Un tempo eri luomo che amavo!-

-Se non mi volevi qui, dovevi impedire che il tuo amichetto suonasse quel corno!-

-Il suo popolo è il mio popolo!-

-Beh, il tuo popolo ha invaso Narnia e non ti meriti più di farne parte!-

Quellesclamazione ferì Emily più di quanto già non lo fosse e distinto la ragazza estrasse un pugnale e glielo puntò alla gola, ma non ebbe il coraggio di fare altro.

Solo quando lo guardò negli occhi, capì che gesto avesse fatto.

-E successo per caso. Abbiamo ritrovato larmadio quando siamo andati a caccia e ne siamo usciti. Tu sei convinta che io non abbia provato di tutto per tornare da te, ma ti sbagli. La porta non si apriva e io non sapevo cosa fare.- sussurrò Peter, versando una lacrima. -Io non avrei mai voluto lasciarti.-

Quel suo racconto fece prendere a Emily una straziante consapevolezza: lo aveva odiato per tutto quel tempo inutilmente.

Scoppiò a piangere e lasciò cadere il pugnale dalla mano.

-E mi dispiace che tu lo abbia solo pensato.- disse infine Peter, andandosene.

-Ragazzi!- esclamò Edmund, che sulle spalle portava Trumpkin, abbastanza ferito.

Emily sgranò gli occhi quando vide il suo amico in punto di morte e Lucy venne subito in suo aiuto.

Gli fece cadere una goccia del liquido rosso sulle labbra e così il nano tornò a respirare.

Emily fece un sospiro di sollievo.- Grazie.-

Mentre tutti gli altri andarono a riposare, Emily rimase fuori dalla galleria a prendere un po' daria.

Edmund le si avvicinò.- Ehi.-

-Ciao.- sussurrò lei: si sentiva imbarazzata per aver pensato subito male dei fratelli. -Mi dispiace di aver..-

-Sssh.- la zittì laltro. -Va bene così, non ti preoccupare. Ma non voglio che lo pensi più, sai che ti vogliamo bene.-

-Lo so, ma sono stati tempi difficili e io non ho saputo affrontarli.-

-Mi dispiace di non esserti stato vicino, ma adesso ti prometto che non me ne andrò mai più.-

Più che una confessione da fratello, dal suo tono Emily capì che si trattava di tuttaltro.

-Che cosa intendi?- gli chiese lei.

Il ragazzo fece un sorriso guardando a terra.- Sai, qualche anno fa, durante la guerra, ci siamo rifugiati in un bunker pubblico: cerano talmente tante persone che mi ero perso. Avevo paura. Fin che non ho visto qualcosa nellangolo che mi ha fatto capire che non ero lunico, sai, ad avere paura.- spiegò Edmund. – Era la cosa più bella che avessi mai visto.-

-E cosa cera dentro quel bunker?-

A quel punto lo sguardo di Edmund si spostò su di lei.- Tu.-

Il cuore di Emily iniziò a battere fortissimo: Edmund le aveva appena fatto una dichiarazione damore e le aveva anche preso la mano.

La conversazione non continuò, perché i due sentirono un urlo provenire da dentro.

Corsero allinterno della galleria, dentro la caverna con la tavola di pietra notarono la strega bianca, proprio davanti a loro.

Qualcuno laveva evocata.

Caspian le stava andando in contro come imbambolato, con la mano sanguinante.

-Non deve prendere il suo sangue!- gridò Emily.

Sapeva come evocare la strega e per farla ritornare in vita, ella voleva una goccia di sangue del figlio d Adamo.

Conosceva anche il rito: piantare nel terreno il suo scettro, da cui sarebbe uscita una spessa lastra di ghiaccio e da lì, un immagine falsa della strega.

Uno dei seguaci di Jedis, un lupo mannaro, si avventò su Edmund, mentre Peter scansò via Caspian da davanti la strega.

-Peter caro, mi sei mancato.- gli disse sorridendo. -Basta una goccia. Sai che non ce la farai da solo.-

Jedis stava cercando di persuadere anche Peter: Emily doveva fare qualcosa.

Prese il pugnale e lo conficcò dentro la lastra di ghiaccio, che poi si sgretolò completamente.

Peter la guardò confuso, come se fosse stato in un altro mondo fino a quel momento.

-Fammi indovinare: era tutto sotto controllo?- commentò Emily.

***

Caspian aveva fatto un errore ad evocare la strega, ma sembrava avesse paura di Miras e non aveva tutti i torti.

Sapere che aveva ucciso suo padre, laveva sconvolto.

Stava guardando il panorama quando giunsero Emily e il maestro Cornelius.

-Ehi, stai bene?- gli chiese Emily.

-Si, mi dispiace..-

-Sta tranquillo, tutti sbagliamo. Io di più ultimamente.- commentò lei, ridacchiando. -Ma credo che il tuo maestro abbia qualcosa da dirci.-

Il vecchio si sedette su una pietra e prese le mani di entrambi.- Molto tempo fa, fui il primo a sapere che tua madre era incinta, Emily. Credevano che sarebbe stato un maschio, invece, fu una femmina. Tua madre ti volle chiamare Eve. Ero presente ed era felicissima di averla avuta, ma non fu lo stesso per Miras.-

Quindi Emily apparteneva a Telmar.- E chi era mio padre?-

A quel punto la stretta del maestro si fece più dolce.- Caspian X.-

Sia lei che Caspian di scatto si guardarono.

-Aspetta vuol dire che noi siamo..-

-Fratelli!-

Non sapevano se piangere o ridere, ma distinto si abbracciarono ridendo.

-E dove sei stata tutto questo tempo?- domandò Caspian.

-Vostro padre avrebbe voluto una donna al trono, ma vostro zio no. Per proteggere la bambina, mi ordinò di portarti via. Il mio collega, il professor Kirke, diceva di aver trovato una porta misteriosa che andava su un nuovo mondo sconosciuto.-

Allora Emily capì perché il professor Kirke lavesse riconosciuta. -Larmadio guardaroba..-

-Così ti ha portata via e lasciata in un orfanotrofio.-

Finalmente Emily sapeva la propria storia e in un attimo la tristezza che laveva pervasa fino a quel momento si dissolse, perché adesso sapeva di aere una vera famiglia.

E in più, non si sarebbe mai arresa dal riprendersi ciò che le apparteneva per nascita.

Angolo autrice

Approfitto per ringraziare @Frathedreamer per i suoi commenti esilaranti! ;) :D

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