"Il Passato": parte tre
Lucifero camminò a lungo. Giunse nella copia infernale di una città chiamata "Babilonia", le urla che provenivano da quelle città erano lancinanti, squarciarono in due orecchie di Lucifero. Alla soglia della città, Lucifero fu accolto da un gigantesco occhio parlante: esso era un Abominio e proveniva dalla mente di un uomo che, avendo perso la vista da giovane, era ossessionato dalle persone che, al contrario suo, avevano degli occhi funzionanti e quindi vedevano. L'occhio disse:"Dunque sei tu l'angelo nero di cui tutti parlano"
"Sì sono io" rispose Lucifero
"È vero che hai rinnegato tuo Padre?"
"Non ho rinnegato mio Padre, è stato mio Padre ad avermi rinnegato, io sono vittima di un complotto ordito dalla nona schiera celeste e che voleva a tutti i costi..." a quel punto l'occhio lo interruppe e disse:" Non importa ciò che eri in Paradiso, adesso sei qui, questa non è una dimensione in cui può esistere la speranza, rassegnati completamente, fidati di me e vivrai il resto dell'eternità con meno angoscia" e disse ciò con una pacatezza tale da convincere Lucifero a portarlo con sé.
"Da oggi tu mi farai da guida in questo posto, e mi spiegherai le leggi che governano questa dimensione". I due entrarono nella città infernale di Babele.
La porta tramite cui si accedeva nella città era completamente dipinta di blu, era alta almeno quanto 20 uomini, ed era molto imponente.
Essa era preceduta da un'ampia strada che arriva sino alla porta. Era decorata inoltre con disegni di animali reali e "fantastici", come draghi dalla testa di serpente, leoni, tori...
La città era circondata da mura, e dall' esterno si vedeva in lontananza una torre altissima ma incompleta, su di essa vi era poggiato un drago che urlava come un uomo.
L'occhio spiegò a Lucifero che in realtà quel drago era il re babilonese Nabucodonosor II, condannato per l'eternità a essere un drago, senza poter parlare, solo gridare a squarciagola le sue pene.
L'occhio condusse Lucifero per le strade della Babilonia infernale, quando a un certo punto, un uomo fermò Lucifero dicendogli:"Tu con le ali nere che procedi a passo svelto, sei uno dei tanti Abomini di questo luogo dannato, o forse sei realtà?"
"Io sono Lucifero, angelo della nona legione celeste, figlio tradito, da oggi padrone di questo luogo. Tu piuttosto, dimmi chi sei, pover'uomo?"
"Quando gli occhi avevo ancora aperti, il mio nome era Nabopolassar, figlio del grande Kandalanu, padre di Nabucodonosor, da vivo ero il re di Babilionia, rispettato e amato da tutti, contribuii a far cadere l'Assiria dopo la morte di Assurbanipal. Oggi la mia pena è dover essere mangiato da un falco, il quale giace in ogni istante sulla mia spalla destra. Dopo essere stato completamente mangiato dal falco, mi ricompongo e ricomincia tutto daccapo" e finito di aver detto ciò, il falco cominciò a mordicchiare la sua spalla.
L'occhio e Lucifero continuarono per la loro strada.
"Pover'uomo" disse Lucifero,
"Non c'è nulla che possiamo fare, egli è solo uno dei tanti che soffrono in questo strano mondo" rispose l'occhio.
I due continuarono lungo la via principale di Babele.
Tra uomini squartati da divinità babilonesi, uomini senza occhi, altri costretti a cercare parti del proprio corpo, Lucifero cominciò a gridare come uno di loro, stanco di vedere tali orrori.
"Voglio tornare a casa, Padre dove sei?" urlò Lucifero piangendo disperatamente e successivamente si accasciò a terra e si prese la testa tra le mani, borbottando qualcosa in lingua angelica.
"Tuo Padre non può sentirti, questo posto non gli appartiene"
la voce che improvvisamente aveva parlato, era quello del dio Marduk. Egli era in realtà un altro di quegli abomini, proveniente probabilmente dalla testa di un uomo particolarmente spaventato dal dio.
L'Abominio si avvicinò a Lucifero e disse:" Il mio nome è Marduk e ciò che fai è..." Lucifero lo interruppe urlandogli contro e per la rabbia accumulata distrusse l'Abominio con uno sguardo di fuoco.
L'occhio si avvicinò a Lucifero e disse:"Dovrai abituarti a tutto ciò, questa è casa tua ora"
"Hai ragione, ma oggi va' così"
"Domani andrà un po' meglio, hai tutta l'eternità per abituarti a questa nuova condizione Lucifero".
Continuarono il loro itinerario e arrivarono alla torre.
Essa si ergeva imponente, pur non essendo stata finita.
Vi era una fila lunga migliaia di dannati per salire in cima, così Lucifero chiese all'occhio:" perché queste anime fanno la fila per salire?"
"Sono obbligate a farlo, queste anime attendono la loro punizione, cioè essere mangiati dal drago che si trova in cima, tuttavia, la loro vera punizione è l'attesa, alcune anime attendono anni in fila per essere mangiati dal drago" rispose l'occhio
"E dopo essere stati mangiati che accade?"
"Tornano in fila".
I due arrivarono vicino all'Eufrate infernale, un fiume che, mentre nella realtà era un grande fiume che donava vita e prosperità, ciò che si trovava all'inferno era un fiume di sangue e tutto ciò che toccava con le sue "acque" periva.
"Ora che siamo giunti alla fine di questo breve itinerario nella città di Babilonia, come dovrei chiamarti, occhio parlante?
Hai un nome, giusto?" chiese Lucifero
"Non ho un nome in realtà, non mi è mai realmente servito finora" rispose l'occhio
“Allora da oggi tu ti chiamerai Galzu, che in sumero vuol dire "saggio" ”
“Ma io sono un semplicemente un Abominio...”
“Se per mio Padre può esistere un corrotto in Paradiso, per me può esistere un saggio all'inferno, così sia.
Da oggi tu sarai il mio consigliere personale, e chi dovesse opporsi alla mia volontà subirà la mia infinita ira per il resto dell'eternità, e chi dovesse mettere in discussione la tua autorità come Gran consigliere, allora sarà come aver messo in discussione Dio stesso: sì, perché se in questo luogo nefasto mio Padre non c'è, allora sarò io il Dio di questo luogo, e le genti dovranno fare tutto ciò che io dirò loro di fare, e le genti faranno tutto ciò che io dirò loro di fare, e le genti saranno devote a me: il loro nuovo Dio.
Prendete trombe e tromboni, Lucifero sarà il vostro nuovo Dio.
Galzu fa' girare la notizia presso gli Abomini e presso gli uomini, dì loro che è arrivato il loro nuovo dio”
“D'accordo Lucifero, come desideri” rispose l'occhio e corse a riferire la "buona" novella.
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