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10 Ritorno

Passò una settimana quando Nick aveva consegnato Jonathan Huston alla giustizia, ma non prima che questo avesse donato mezzo litro di sangue curativo a Judy.
Da quel momento in poi la volpe non era mai stata ferma; per distrarsi dalla preoccupazione per la coniglietta, aveva dato più di un contributo per setacciare in tutta Zootropolis qualche possibile complice di Jonathan.
Ma, accorgendosi della non-presenza di alleati del criminale, la polizia archiviò il caso, concludendo le ricerche.
La notizia arrivò dopo una settimana esatta dall'arresto.

Era mattina e Nick, avendo fatto molto per l'agenzia, aveva avuto il permesso di vacanza per tutto il weekend; era in camera sua, sdraiato sul letto mentre leggeva. Nei due anni che era stato insieme a Judy, la volpe si era accorta che gli piaceva leggere.
Era un hobby tranquillo e rilassante.
Ad un tratto, il telefono iniziò a squillare sul comodino, affiancato al letto. Nick mise in pausa la lettura e prese in mano il telefono e accettò la chiamata, senza guardare chi fosse.
"Pronto?".
"Ciao Nick".
Era Benjamin, ma il suo tono non era scherzoso e simpatico, ma triste e depresso. Qualcosa non andava.
"Tutto bene?", chiese la volpe, preoccupata.
Il ghepardo sospirò.
"Judy non ce l'ha fatta".

Nella stanza d'ospedale c'erano il dottore, Benjamin, il tenente Bogo e i genitori di Judy, con gli occhi rossi dal pianto.
E lei.
La coniglietta era distesa sul letto, con le coperte tirate fino al seno e gli occhi chiusi.
Questo fu ciò che vide Nick appena mise piede nella stanza; i presenti si voltarono non appena la volpe entrò nella camera.
Affianco al letto la macchina per i battiti cardiaci mostrava una linea retta infinita di un verde acceso, con sotto fondo il suono di un bip.
Nick si sedette sul letto, di fianco a Judy, mentre i presenti cominciarono a uscire dalla stanza, compreso il dottore, lasciando la volpe da sola. Voleva piangere, sfogarsi su quel che rimaneva di Judy, ma le lacrime non si degnavano di uscire, facendo soffrire la volpe più di quanto voleva.
Accarezzò con la mano la guancia destra di Judy; non gli sembrava passato neanche un giorno da  quando le si era piombata davanti su quel marciapiede, minacciandolo di mandarlo in galera se non l'avesse  aiutata per quel caso di due anni prima.
Allora era una volpe truffatrice e imbrogliona, con un passato alle spalle e una dignità macchiata.
Ma poi, poco a poco, aveva imparato ad amare quella carotina, finendo ad essere il suo fidanzato.
Adesso però, l'ultimo ricordo che Judy avrà di lui sarà quando era impazzito nella vecchia fabbrica, diventando quel che lei aveva sempre temuto: un predatore.
Diede un ultimo bacio sulla fronte della compagna, poi uscì, guardandola un'ultima volta.
Nick si rifiutò di andare a casa. Non se la sentiva. Aveva bisogno di schiarirsi le idee e, lo sapeva, sarebbe impazzito rimanendo da solo.
Soltanto una persona poteva aiutarlo.

Dalla chiesa uscivano persone di tutte le età, dai bambini accompagnati dalle madri agli anziani coi bastoni.
Non avendo il distintivo, Nick entrò nell'edificio senza che qualcuno lo riconoscesse, liscio come l'olio. Nella chiesa in quel momento non c'era nessuno, apparte qualche chierichetto e lui.
"Padre Christopher?", chiamò Nick.
Il prete si voltò. Appena riconobbe il volto del giovane, congedò il chierichetto e andò dalla volpe.
"Sono molto orgoglioso di te", cominciò padre Christopher.
"Ho fatto il mio dovere".
"Non è solo quello. Sono orgoglioso anche dal fatto che hai sconfitto i demoni del tuo passato, ovviamente assieme all'agente Hopps. Dové in questo momento?".
Nick sospirò.
"Ne possiamo parlare in privato?".
Padre Christopher annuì, intuendo che quello che avrebbe sentito non gli sarebbe piaciuto.

Andarono a parlare nel retro della chiesa, dove il prete insegnava catechismo ai bambini. Seduto di fronte a padre Christopher, Nick gli raccontò del caso, senza tralasciare la parte in cui era impazzito.
Aveva tralasciato quella parte troppe volte, e doveva raccontarla a qualcuno per togliersi un peso dal cuore.
Il prete aveva ascoltato attentamente quella storia, cambiando drasticamente lo sguardo quando Nick gli raccontò del decesso della compagna. Quando la volpe smise, questa tirò un sospiro di sollievo.
Si sentiva molto meglio.
"Santo cielo...", mormorò padre Christopher.
Nick sospirò.
"Mi dispiace figliolo, ma devi essere forte e andare avanti...".
"La volete smettere con questi stupidi incoraggiamenti?!" interruppe la volpe urlando, alzandosi dalla sedia.
In quel momento Nick si sfogò, lasciando che tutto quello che c'era nel suo cuore uscisse allo scoperto.
"Ma volete ficcarvelo in quella stupida zucca vuota che è colpa mia se Judy è morta?!".
Padre Christopher fece per avvicinarsi alla volpe, ma Nick si allontanò.
"Judy era la mia vita, capisce? La mia vita! Prima di tutto questo ero un imbroglione truffatore, ma grazie a lei ho cominciato a vivere per davvero, guadagnando la stima di chi non me l'aveva mai data. Se non fosse stata per lei io starei ancora vendendo ghiaccioli!".
Nick respirava con affanno, mentre padre Christopher lo osservava.
La volpe cadde in ginocchio e pianse,
pianse tutte quelle lacrime che non era riuscito a versare in ospedale, miste tra il dolore e la rabbia.
"Mi dispiace...", mormorò soffocando un singhiozzo, senza capire se si stesse rivolgendo a Padre Christopher o a Judy, come se potesse ascoltarlo dall'aldilà.
In quell'istante Nick alzò lo sguardo.
Il prete era inginocchiato di fronte a lui, con un sorriso calmo e rassicurante.
I due si abbracciarono, e quel gesto valeva più di mille parole.

Il cuore era molto più leggero.
Nick non si era reso conto di essere rimasto in chiesa tutto il pomeriggio, fino a sera.
Quel giorno padre Christopher lo aveva aiutato nonostante il dolore; tutti i conoscenti lo avevano evitato, con il presupposto che volesse rimanere da solo.
La volpe, appena uscì, prese un grosso respiro; non era più abituato all'aria sacrale che vi era in chiesa.
Si stupì quando vide parcheggiata davanti a sé la macchina.
C'era qualcosa che non quadrava, visto che l'auto l'aveva lasciata al parcheggio dell'ospedale.
Qualcuno deve avergliela portata lì, sapendo che sarebbe andato da padre Christopher.
Sarà stato Benjamin, pensò la volpe.
Salì in macchina dubbioso e andò a casa; arrivato, parcheggiò l'auto ed entrò.
Nick rimase a bocca aperta.
Al centro della cucina c'era il tavolo bandito per la cena; non era la tavola pronta che stupì la volpe, ma dal fatto che era pronta per due persone.
Io non ho ospiti, pensò confuso Nick.
La volpe si avvicinò per guardare meglio; a capotavola c'era un piatto con una fetta di arrosto e verdure lessate, mentre nell'altra estremità vigeva una ciotola d'insalata mista.
Vi erano poi due calici di vetro accompagnati con del champagne.
"Ben tornato eroe", disse una voce.
Nick si voltò di scatto verso le scale, il luogo d'origine della voce.
La volpe rischiò un infarto.
Judy gli stava sorridendo, con due gemme viola che lo osservavano amorevolmente.
Nick si mise le mani sulla bocca per non urlare, mentre le lacrime avevano cominciato a rigare le guance.
Judy scese dagli ultimi gradini e disse:
"Non mi abbracci?", chiese lei, con le braccia aperte.
"Ma com'è possibile...?", mormorò Nick.
"Diciamo che la macchina dei battiti cardiaci non era al meglio delle proprie capacità".
"Ma non mi hanno chiamato...".
"Ti hanno chiamato ma non rispondevi".
Solo lì si ricordò del telefono.
"Allora? Non mi abbracci?".
Nick non se lo fece ripetere due volte.
Abbracciò la coniglietta come non aveva mai fatto prima, sentendo attraverso il tessuto della maglietta la fasciatura che copriva la ferita del proiettile.
Quel ricordo gli rimbombo' nella mente come il suono di un tamburo, facendogli sempre più male.
"Mi dispiace tanto...", mormorò Nick, sciogliendosi da quell'abbraccio.
Judy lo interruppe baciandolo sulle labbra, in punta di piedi; la volpe parve sorpresa all'inizio, ma poi si lasciò andare in quel dolce momento che, sperava, non finisse mai.

Angolo dell'autore:
Saaalveee!
Piaciuta la mia storia? Ho deciso di scriverne una su Judy e Nick perché sono adorabili.
Scommetto che non vi eravate aspettati Judy viva e vegeta a casa di fronte a Nick. Vero?!
Questo è stato un vero e proprio colpo di scena, non credete?
In questa storia (come Predalien) nasconde un messaggio nascosto.
Sapete qual'è?
CIAOO E ALLA PROSSIMAAAA!!!!!

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