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Good for you



Acqua. Quella che aveva sul viso ero maledettissima acqua. Non sapeva nemmeno da dove stesse entrando in realtà, non aveva nemmeno voglia di saperlo, in realtà. Perché quello comportava svegliarsi e non gli andava. Era andato a dormire tardi per aspettare Michael, che alla fine non era tornato prima delle quattro del mattino, non aveva dormito bene in quel letto che sapeva troppo poco di suo fratello. Forse poteva resistere ancora un po' con l'acqua che sgocciolava sul suo viso e non solo. Sperò non fosse nulla di grave, ma quando sua madre entrò urlando uno straziante, per le orecchie di Luke, -Oh santo cielo!- il ragazzo capì che era il caso di aprire gli occhi. Quando lo fece intravide dal suo letto uno scorcio di cielo azzurro , mancava il tetto, un pezzo di tetto. –Daryl Sali immediatamente!- urlò di nuovo Karen in predo agli spasmi. Faceva quasi impressione, aveva gli occhi fuori dalle orbite e le mani a stringersi, quasi a strapparsi, i capelli biondi. –Che succede?- l'uomo entrò tranquillamente in camera mangiucchiando una ciambella. L'unica cosa che al momento stava occupando i pensieri di Luke era procurarsi una ciambella, prima che Daryl le finisse. –Okay mamma io vado!- disse buttandosi sulle scale e scendendole di fretta. Sabato trentuno Ottobre. Quel mese stava finendo e anche la sua avventura a Sydney, quella sera si sarebbe esibito per la prima volta con i Marianas, erano riusciti a recuperare una bassista e una seconda chitarra. Quando Jack si era presentato per suonare la chitarra nel gruppo, Luke fu felicissimo. Finalmente un viso amico, davvero, accanto a lui e Ash. Con se aveva portato un ragazzino, Tommy Joe. Il ciuffo biondo gli copriva gran parte del viso, era un tipo strano, ma suonava davvero bene il basso e in quel momento a Luke, Ramsay e Ashton non importava altro. Così avevano formato i definitivi Marianas Trench, costituiti più che altro da persone che non erano mai esistite in quella scuola. Quando finì di prepararsi il cappuccino, Luke si preoccupò di recuperare una ciambella, l'ultima. –Cosa cazzo è successo nella tua stanza?- disse Michael alle sue spalle, i capelli ormai scoloriti e il volto sconvolto dal sonno. Il biondo si chiese come faceva a trovarlo perfetto anche in quello stato. –Non lo so- disse addentando la ciambella ricoperta di glassa fastidiosamente rosa. Il maggiore prese a grattarsi lo stomaco scoperto in cerca anche lui di una ciambella –Sono finite?-
-Sì- rispose il biondo cercando di mordere la ciambella che gli venne strappata di mano da Michael –Allora mangio la tua!- sentenziò.
-Non credo proprio, coglione!- Luke si lanciò addosso al fratello, che si scansò magistralmente facendolo finire muso a terra. –Vorrà dire che dovrò prendermela io- .
Un ghigno minaccioso s'impadronì delle labbra del biondo e a Michael non restò che correre lontano da lui. –Vieni qui, bastardo!- urlò inseguendolo dietro il divano beige.
Michael ruzzolò a terra inciampando nel tappeto. Cercò di tenere in salvo l'unica ciambella rimasta, senza preoccuparsi delle alte probabilità di spaccarsi la testa. Luke si accovacciò sopra di lui, stringendogli i fianchi con le ginocchia. –Questa è mia!- sentenziò strappandogliela dalle mani. Sorrise soddisfatto e incontrò gli occhi terrorizzati del tinto. Non riuscì a capire fino a quando non si rese conto della posizione in cui erano messi e non sentì qualcosa di strano vicino al suo fondo schiena. Scoppiò a ridere quando vide suo fratello arrossire violentemente. –Solo perché sono appena sveglio coglione!- borbottò mentre il biondo allentava la presa e gli permetteva di sgattaiolare fuori dalle sue gambe. Sorrise soddisfatto quando il fratello si rintanò in cucina a ingozzarsi di cereali e bere caffè. Si diede una patta sulla spalla e sussurrò un flebile "ben, fatto Luke".
- Lo vuoi un cappuccino?- disse notando l'espressione disgustata di Michael mentre sorseggiava il caffè. –Sì- scansò la tazza dalla sua vista e prese in mano il fumetto marvel che aveva visto nei paraggi –Sei proprio un nerd, sai?-
-Vuoi bere quella poltiglia marrone ancora?-
-Oh vorrei tanto essere come te!- rispose il minore, continuando a sfogliare felice il giornaletto. Luke gli diede una pacca sulla testa e gli porse la tazza bollente contenente il cappuccino. –Ma quand'è che hai imparato a fare i cappuccini?-
-A new york- rispose posizionandosi accanto a lui e porgendogli metà esatta della sua ciambella. –Hai imparato un sacco di cose a New York- constatò addentando la piccola parte che era toccata ad entrambi. Luke annuì pensieroso. Michael non poteva nemmeno immaginare quanto fosse vera quella frase, perché a New York lui aveva imparato a vivere. Aveva imparato il coraggio e la perseveranza, grazie a quel posto adesso era quello che era e nessuno riusciva a capire quanto fosse legato a quel pub lurido e a quella città che gli aveva dato tantissime lezioni. – Nemmeno immagini quante cose.-
-Oddio, Robert hai perso la verginità?- disse portando una mano alla bocca tragicamente, si guadagnò un pugno sulla spalla da Luke che rise.
Furono distratti dalla loro colazione quando sentirono Karen parlare a telefono mentre scendeva le scale –Una settimana per sistemare un tetto?- quasi urlò. Quando entrò in cucina fece un cenno di saluto a Michael e si sedette sullo sgabello davanti ai due ragazzi, lasciando che la penisola li dividesse. –Mh okay. Una settimana , va bene ci sentiamo presto per gli altri dettagli.-
I due ragazzi la guardarono interrogativa mentre chiudeva la chiamata. Sospirò e si accasciò sopra la superficie fredda in marmo chiaro. –Il temporale di stanotte ha fatto cedere una parte del tetto già ammuffita. Hanno detto che è stata una fortuna, perché poteva crollare tutto addosso a Robert.- sospirò rimanendo nella stessa posizione –Sarà, ma io avrei preferito se proprio non fosse crollata-
-Grazie, eh- disse Luke prendendo le due tazze per sciacquarle e metterle in lavastoviglie. Michael rise pulendosi le mani sopra i pantaloni grigi della tuta –Forse era meglio se cadeva addosso a lui, così me lo toglievo da in mezzo ai piedi- sua madre si mise dritta sulla sedia presa da un pensiero improvviso –Voi due starete in camera insieme!- Luke e Michael si guardarono alzando le spalle, perché era da un paio di settimane che dormivano anche nello stesso letto – Nello stesso letto- disse incrociando le braccia al petto –Okay-. La donna rimase a fissarli perplessa, in un'altra vita loro avrebbero iniziato a picchiarsi eppure adesso Michael stava aiutando Luke a sparecchiare la tavola e stavano ridendo e scherzando insieme. Quella scena era tanto dolce quanto strana, probabilmente c'era qualcosa che non andava. Forse una scommessa che sarebbe finita tragicamente, ma per adesso aveva cosa più gravi a cui pensare. Come ad esempio un buco nel tetto della camera di Robert. Raggiunse suo marito, che stava mettendo da parte i mobili sotto il foro, perplessa.


La palestra era addobbata alla meno peggio, quello che serviva per non farla sembrare quella di un carcere. I graffiti erano stati magistralmente nascosti da alcuni festoni e dalle ragnatele, che Luke temeva non fossero finte. Rabbrividì al solo pensiero. La chioma dorata di Ashton lo raggiunse poco dopo e quasi a leggere i suoi pensieri gli riferì che con ogni probabilità quelle ragnatele erano vere. –Che schifo.- aggiunse alla fine. –Sei emozionato?- chiese Luke rimanendo spalla a spalla senza guardarsi in volto – Non tanto- rispose sicuro, senza cercare minimamente di guardare gli occhi del biondino. –Io sì.-
Sentì la mano di Ash stringersi attorno alla sua. Per un attimo si sentì rassicurato anche solo da quello, ma aveva bisogno di due smeraldi che glielo facessero capire per esserlo davvero. Il riccio lo trascinò dietro al palco, dove trovò Tommy e Jack che si esercitavano. Il professor Ramsay sbucò all'improvviso vestito da vampiro. Era quasi ridicolo. –Vi sentite ansiosi?- disse sorridente. –No- Tommy Joe il ragazzino strano, con le labbra sporche di sangue era davvero inquietante. Luke sperò anche in quel caso che il sangue fosse finto, non ne aveva la certezza. Il professore lo guardò interdetto per qualche secondo, per poi battere le mani davanti a lui e sorridere entusiasta –Bene!- esclamò convinto prima di sparire dietro una tenda nera che portava sopra il palco. Ashton lasciò la mano di Luke e si posizionò alla batteria facendogli l'occhiolino. Prese la sua chitarra e si sistemò la tracolla sulla spalla.
-Benvenuti a tutti quanti all'annuale festa in maschera di questa scuola! Stasera per la prima volta sarà una band dell'istituto stesso ad intrattenervi per tutta la sera. Fate un applauso ai Marianas Trench!- annunciò il professore iniziando a battere le mani, che fecero eco nella palestra. Nessuno stava provando a fare un applauso. Rimasero in silenzio mentre Luke, Jack e TommyJoe prendevano posizione imbarazzati. Ultimo colpo di bacchettata da parte di Ash e i ragazzi iniziarono a suonare "All the small things" dei Blink. Da sotto il palco iniziarono a fissarli scocciati e Luke riuscì ad intravedere in penombra la sagoma slanciata di Gerard. Desiderava con tutto se stesso che non lo umiliasse, le cose da quando Michael lo aveva minacciato erano andate decisamente meglio, ma adesso aveva l'occasione di rovinare la sua reputazione servita su un piatto d'argento.

A metà canzone Luke si fermò e si girò verso Ashton che lo guardava perplesso

–Questa canzone non va- sembrò che tutti avessero il fiato sospeso in attesa di qualcosa. –Se non la continui è peggio- gli fece notare –American Idiot!- urlò e Ashton prese a suonare le bacchette in totale confusione. Senza che dicesse nulla, gli altri due componenti presero il ritmo e iniziarono ad accompagnarlo.
Gerard in fondo iniziò a battere la mani a tempo, mentre Frank al suo fianco lo guardava in un misto tra stranito e terrorizzato dal fatto che qualcuno avesse sostituito Way con un emerito coglione. In pochi secondi tutta la sala dipendeva dalla chitarra di Jack. La voce di Luke risuonava per tutta la palestra, senza dare a nessuno la possibilità di distrarsi da lui. Ashton sembrava impazzito alla batteria, mentre Tommy sembrò animarsi per la prima volta.
La serata proseguì benissimo, nessuno si sarebbe aspettato tutto quel successo. Probabilmente nemmeno loro stessi.
Per questo stavano a strafogarsi di caramelle presi dall'esaltazione a casa di Jack, che Luke scoprì avere un fratello. Stavano lì a ricordare i momenti salienti della serata, come se fosse appena finito un fantastico show televisivo e stessero mandando il "Best of". –Vogliamo parlare di quando Tommy ha iniziato a ridere?- bofonchiò Ash con la bocca piena di vermicelli zuccheratti –Oddio, è stato stranissimo! Non credevo sapesse ridere- proseguì Jack mentre addentava un marshmallow bianco e rosa. Luke sorrise guardandoli, era soddisfatto di quello che aveva fatto, appena se ne sarebbe andato avrebbe comunque lasciato qualcosa a Robert, ma anche a Jack e Ashton che si erano trovati a vicenda senza bisogno di cercare troppo. –Il tuo momento preferito?-.
Venne interrotto dai suoi pensieri dal riccio, che lo guardava stranito, forse per il sorriso da ebete che aveva stampato in volto che ovviamente fece sparire appena fu distratto. Si massaggiò il mento cercando di pensare a quale fosse il suo momento da incorniciare di quella serata, forse nessuno, era stato tutto fantastico non c'era niente meglio di qualcos'altro. Poi però l'immagine di Gerard che ballava sotto il palco gli si parò davanti e capì che forse aver abbattuto il muro del suo bulletto era un momento da ricordava per almeno i mesi successivi –Quando Way ha iniziato a battere le mani e ballare-

-Cazzo, questo sì che è una cosa da ricordare!-
Jack sembrò quasi più entusiasta di Luke. Mentro Ashton si limitò ad annuire. –I vostri?-
-Quando è arrivato Calum- uscì dalle labbra del biondo, che nemmeno sembrò pensare troppo a quello che aveva detto. Jack lo guardò leggermente disgustato, non tanto perché si parlasse di un ragazzo quanto per il fatto che quel ragazzo fosse Hood. Non lo sopportava perché era troppo perfetto, come biasimarlo. Calum era popolare e veniva rispettato da tutti, senza bisogno di dare pugni. –Alex!- urlò d'un tratto, face sobbalzare i due ragazzi seduti a terra. Poco dopo un ragazzo con i capelli decisamente troppo azzurri, aprì la porta. Jack allungò il braccio con la ciotola una volta contenente le caramelle alla fragola –Ce ne porti altre?- Alex sorrise –Vattele a prendere- disse entrando nella stanza e rubando una birra –Tu sei il fratello di Clifford?- indicò Luke con la bottiglia verde, annuì incuriosito. –Buono a sapersi-
-Perché?- fu Ashton a chiederlo, interpretando i pensieri del biondo. –Perché? Possiamo metterla così, suo fratello mi odia a morte e non so nemmeno il motivo- bevve un sorso di birra prima di continuare –forse una marachella fatta tempo fa- un ghigno si impossessò delle sue labbra, quel ragazzo sembrava la versione adulta di Gerard ma con i capelli verde acqua. Nel frattempo Jack era tornato e aveva cacciato fuori Alex, letteralmente. –Che è successo tra Michael e tuo fratello?- anche questa volta a fare la domanda era stato Ash, era davvero troppo curioso.
-Non possono esserci due ragazzi popolari in una scuola- Jack alzò il mento, rispondendo in modo solenne. Luke gli scoppiò a ridere in viso, sputacchiando residui della caramella che stava mangiando mentre il riccio cercò di trattenersi e mandare giù il sorso di birra che gli pizzicava la lingua. Il moro alzò le spalle –Il mio momento preferito,comunque, è stato quando quella ragazza si è avvicinata al palco dipendendo dalla mia chitarra, sembrava avesse un orgasmo-.
Il biondo sentì il suo cellulare vibrare in tasca, non sapeva chi potesse essere a cercarlo a quell'ora. Quando vide che il mittente era il ragazzo con i capelli blu, un sorriso comparve -per l'ennesima volta- sul suo viso. Il messaggio gli chiedeva dove fosse, rispose velocemente per poi dedicarsi di nuovo alla discussione con i suoi amici.
-Hai fatto colpo, Jack!-
-Modestamente- rispose il moro mimando un inchino sempre rimanendo seduto. Il cellulare vibrò di nuovo, ma Luke non gli prestò attenzione. Si era ripromesso di non pensare a Michael e all'impossibilità di poterlo anche solo baciare. Per quella sera quei due smeraldi dovevano rimanere fuori dai pensieri del biondo. Aveva promesso di impegnarsi e così avrebbe fatto, ma. Quando il suo cellulare prese a vibrare innumerevoli volte, capì che forse era impossibile. Ne ebbe la conferma quando si chiuse in bagno e trovò due chiamate e un sacco di messaggi in cui gli chiedeva chi fosse questo Jack e che voleva stare a mangiare schifezze con lui. Tutti messaggi che si sarebbero potuti scambiare una coppia di fidanzati. Sullo schermo comparve il suo numero e Luke fu costretto a rispondergli –Perché non vai a dormire, Mikey?- chiese divertito.
-Perché non torni a casa?-
-Perché stranamente ho anche io degli amici?- sentì Michael sospirare dall'altra parte del cellulare. –Chi è questo Jack?-
-Jack Gaskarth-
-Il fratello di Alex?- chiese Michael agitato, domanda a cui Luke rispose troppo pacatamente, creando un contrasto quasi fastidioso tra i loro toni. –Ti sto venendo a prendere- poi chiuse. Lasciando il biondo con l'iphone attaccato all'orecchio a chiedersi perché. Tornò in camera illudendosi che Michael non lo stesse davvero andando a prendere. –Che è successo?-
-Rob?- Ashton gli stava passando una mano davanti al viso, come a volerlo ridestare dai suoi pensieri, ma lui proprio non ci riusciva. Stava a fissare il vuoto, voleva sapere perché il fratello si comportasse in quel modo e perché Alex e lui si odiassero. Troppi dubbi. Come aveva solo potuto immaginare di passare una serata in tranquillità, senza pensare a Michael. Era impossibile e ne ebbe un seconda conferma quando sentì un clacson suonare dal giardino di casa Gaskarth. –Ma è Michael?-

–Giuro che questa volta lo uccido.- Luke si alzò dal letto e scese in fretta le scale. Quando raggiunse suo fratello, si stupì a vederlo più arrabbiato di lui. Non la credeva una cosa possibile, ma adesso quel ragazzo infuriato, lo stesso dei primi giorni, aveva sbattuto violentemente lo sportello della sua macchina e lo stava per raggiungere.
Il biondo prese a ripetersi che non era assolutamente impaurito dal suo sguardo, stava mentendo. Michael gli strinse il polso –Che ci fai qui?- gli chiese. –Sono con i miei amici-
-Loro non sono i tuoi amici- indicò la finestra da cui Ash e Jack stavano vedendo tutta la scena. –Perché?-
-Non ti devi fidare di loro- la presa sul suo polso aumentò.
-Che dici, Mikey!-
- Non devi fidarti degli Gaskarth- se avesse stretto ancora il polso, probabilmente glielo avrebbe rotto. –Fatti i cazzi tuoi, okay?-
-Io i cazzi miei non me li faccio.-
-Invece sì, Michael- rabbrividì a quel nome. Non lo chiamava così da troppo tempo. –Io i cazzi miei non me li faccio, non ci devi stare con loro!- gli ringhiò contro, stringendo ancora il polso. –Alex mi ha fatto del male, non devi stare con lo loro.-
-Alex, non Jack.-
-Robert, no.- non seppe distinguere se quella fosse una minaccia oppure una supplica.

–Michael, no- replicò aspettando una sua risposta.

Il tinto lasciò la presa e gli diede le spalle, si sentì sollevato, mai aveva desiderato in quei due che Michael si allontanasse da lui. Quando arrivò a metà giardino, girò sui tacchi e lo raggiunse velocemente. Gli occhi incastrati nei suoi –Tu come reagiresti se io uscissi con il fratello di Way?- gli urlò. La calma apparente con cui il ragazzo cercava di parlare poco prima, scomparve così velocemente da far paura. Come se fosse posseduto. Gli occhi spalancati ed il respiro affannoso.

Ma se c'era una cosa più pericolosa di Michael in quel momento, quella era la vicinanza delle loro labbra.

Il silenzio si fece quasi assordante, mentre il ragazzo dai capelli blu studiava ogni singolo particolare del volto di Luke, poi. Buio. Un schiocco di labbra. Michael che stringeva i capelli del biondo, avvicinando il corpo a quello del fratello. Il viso premuto contro il suo e le labbra dell'altro in una morsa soffocante. Le mordeva come se la sua intera vita dipendesse solo da quelle. Le lingue in una lotta, senza vincitori e nemmeno sconfitti. Era tutto dannatamente perfetto. Michael non poteva credere che il paradiso fosse così simile all'inferno. Era tutto perfetto fino a quando non si ricordò che quello che stava baciando non era uno sconosciuto raccattato in un lurido pub. Era una persona che aveva visto crescere, con cui giocava da piccolo.

La consapevolezza che stesse baciando suo fratello, lo fece staccare dalle sue labbra quasi a sembrare di starsi scottando al solo contatto.

Luke teneva gli occhi ancora chiusi, stava aspettando altro. Voleva di più, quando aprì gli occhi, Michael aveva le dita poggiate sulle labbra, con un'espressione colpevole. Era tanto sbagliato quanto soddisfacente. Si avvicinò e si scontrarono, di nuovo. Si fece spazio tra le labbra schiuse, le baciò, le morse fancendole gonfiare. Ancora una volta il calore della pelle delicata di Luke era troppo da sopportare e si staccò. Lasciando che il fratello lo scrutasse. Senza sembrare colpevole, come se quel bacio fosse stato solo colpa di Michael. Lo guardava con una punta di soddisfazione che gli brillava negli occhi.
L'immagine di quel Luke, di quello con le labbra arrossate a causa sua, lo perseguitò per tutta la notte. Non riuscì a dormire, perché quando chiudeva gli occhi vedeva suo fratello, il suo dannatissimo fratello e le sue labbra.

Ma la cosa che spaventava a morte Michael, era che lui desiderava irrimediabilmente quelle labbra.

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Nda

Non credevo di poterlo dire mentre c'era in corso un tour,ma. Oggi non è una bella giornata per noi muke shipper, sapete no di Arzacosa? Che li sta raggiungendo in Giappone. Io spero con tutta me stessa di no, vedremo mie carissime sorelle. Nell'incertezza io rimango muke af lmao

ADESSO PARLIAMO DI COSE BELLE, COME IL VIDEO CHE VI HO MESSO ALL'INIZIO DEL CAPITOLO *W*  Il coverista è Eli Lieb ed è bravissimo, ma non santo come chi ha fatto questo video :') 
GRAZIE YOUTUBER DI VIDEO STRAPPA FEELS SULLE MIE SHIP (sempre sia lodata Freddieismyqueen) 

Tornando al capitolo (questa volta seriamente) ecco perchè questo capitolo era WOW. Michael si è innamorato di suo fratello o è solo attrazione fisica? In entrambi i casi è una cosa un po' tanto troppo strana, ma ehi chi ha detto che io sono normale?! 
Luke è una troia, perchè lui non capisce, damn Luke per lui sei suo fratello. 
Michael è un cutie pie bellissimo e senza colpe (come anche nella vita reale). Potete iniziare ad odiare Alex già da adesso, non vedo l'ora che sia lunedì per farvi scoprire perchè Mikey odia a morte uno dei fratelli Gaskarth.


Come sapete adesso aggiorno solo il lunedì, ma siccome non mi va di restare in silenzio (wtf?!) settimane intere e non voglio nemmeno finire la storia subito, ogni venerdì cercherò di pubblicare delle one shot,flash fic o ff divise in due parti, della raccolta ispirata a SGFG che ho in programmazione *w* 
Spero di mantenere la promessa! 

Se il capitolo vi è piaciuto votate, se avete dubbi commentate e cercherò di dare risposte più che esaustive e niente. 

Grazie a chi legge la storia, a chi la inizierà, a chi vota e a chi mi ha aggiunta all'elenco di lettura! Spero di non deludervi con il resto dei capitoli, ve se ama <3 

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