Empty Bed.
Robert Clifford era sempre stato grato a Karen e Daryl per l'educazione che gli avevano dato e non avrebbe mai voluto rovinare il lavoro dei suoi genitori, la riteneva anche una mancanza di rispetto nei loro confronti, ma. D'altro canto avrebbe fatto di tutto per non essere preso a pugni, per evitare di tornare a casa vestito da sputi. Rob avrebbe fatto di tutto pur di evitare Gerard Way e Frank Iero e passare le sue giornate tranquillamente a scuola. Proprio quella sera i due ragazzi gli stavano proponendo un'offerta che lui non avrebbe potuto rifiutare nemmeno in un'altra vita, nemmeno se gli avessero dato milioni per farlo. –Allora coglione, il patto è questo: tu vai lì, devi offendere quella ragazza con i capelli rossi e poi torni qui.- Robert li guardò interdetto –In che senso offendere?- Frank alzò gli occhi al cielo, non poteva crederci che il biondino fosse così stupido –Le dici che è una puttana, che fa schifo cose così-
-Prova a palparla- consigliò Gerard facendo arcuare le labbra in un ghigno quasi malefico –Quindi la offendo e provo a palparla. Okay-.
Per uno come Robert, New York era troppo grigia. Lui amava i colori dell'autunno e quel primo di ottobre non era abbastanza colorato, non aveva abbastanza arancio, solo alcune macchie. Solo in quel momento gli mancò casa sua, il giardino che si tingeva di rosso e arancio ed anche giallo. –Allora? Come va la band?- Luke dall'altra parte del cellulare sospirò debolmente –Insomma Robert, all'inizio erano convinti di volerlo fare, adesso ci siamo solo io, il professore ed Ashton a volerlo.- il biondino non aveva la minima idea di chi fosse "Ashton" prima che gliene parlasse Luke. Aveva visto quel ragazzo in giro, ma stava sempre in disparte, sembra nascosto dietro i suoi libri, proprio come lui. –Non fate più nu- Robert venne interrotto da qualcuno che gli era andato a finire addosso facendolo cadere sull'asfalto freddo. Quando alzò lo sguardo incontrò gli occhi di Gwen –Tu- gli sputacchiò contro. Nel frattempo Luke continuava a ripetere frasi sconnesse, a cui Robert non fece assolutamente caso –Io?- rispose indicandosi –Sì tu! Sei il tipo che mi ha preso per il culo, vero?- poi Robert capì.
Il biondino si avviò verso il bancone in cui la ragazza era poggiata, sapeva che quello che stava per fare non fosse giusto, ma lui era soltanto una vittima degli eventi o meglio una vittima di Gerard Way. Non voleva essere popolare, voleva soltanto risparmiarsi qualche pugno bene assestato. –Ehi.- La ragazza con i capelli rossi lo fissò divertita –Ehi- rispose prima di bere un altro sorso del suo drink –Sembri una puttana- il sorriso che si era impadronito del viso della ragazza, scomparve così velocemente da far paura –Come scusa?- allora Robert si rese conto che tutto quello studio, tutto quel leggere non gli era servito a nulla perché rimaneva uno stupido. Infatti quando si girò per vedere dove fossero i due ragazzi non li vide più, erano scappati, volevano soltanto umiliarlo e farlo sentire in colpa, ma pensò anche che forse erano nascosti per sentire meglio quello che stava per dire lui –Sì sei una puttana, con quei capelli rossi, voi donne siete la feccia della società, come fate a volere pari diritti se siete soltanto delle stupide bagasce?- poi sentì la guancia bruciare. Forse la cosa peggiore di tutto quello che stava succedendo era la sua sobrietà, il suo non era un comportamento dettato dall'alcol che circolava nel suo corpo, era tutto voluto da lui. Gli schiaffi della ragazza lo colpirono in pieno viso. Robert violando i suoi stessi principi, aveva offeso non solo quella ragazza, ma chiunque credesse in lui. Si allontanò correndo, non le chiese nemmeno scusa, quando uscì l'aria calda non fece altro che peggiorare lo stato in cui si trovava, le guance erano ancora arrossate dagli schiaffi. Aveva anche creduto in Gerard e Frank, perché si era rifiutato di credere che fossero scappati senza di lui, che volevano solo prenderlo in giro per l'ennesima volta, picchiarlo. Però a Robert nulla faceva male come tradire se stesso. Forse quello che adesso gli stava scaldando il petto non era il caldo, ma speranza. Perché una chioma rossa si stava avvicinando a lui, forse Gerard era stato lì tutto il tempo, forse adesso non doveva più subirsi i pugni dei due –Coglione- disse Frank facendo spaccare le labbra in un ghigno di cui non ci si poteva fidare –Ci ha creduto davvero- aggiunse il rosso dando una gomitata al moro –Fai schifo! Come fai a prendere per il culo una donna? Dove ce le hai le palle?- risero entrambi, poi Robert non riuscì a capire chi gli diede un calcio all'inguine piegandolo in due, dal quel momento tutto fu offuscato, ricevette solo pugni e calci. Quando riuscì ad essere sicuro di potersi alzare, i due ragazzi erano completamente spariti.
-Allora?- il biondino venne interrotto dai suoi pensieri da Gwen che continuava a fissarlo con le braccia incrociate –Allora cosa?- lei si avvicinò ad un palmo di mano
–Non provare a dirmi che non eri tu quello che mi ha preso per il culo.-
-Quando? – iniziò a massaggiarsi il mento –Agosto, nonricordo il giorno-
-Io ad Agosto ho lavorato sempre, mattina e sera puoi chiedere a Brendon- nonsapeva se avrebbe inventato una scusa anche nel caso in cui non fosse statocostretto a farlo, perché probabilmente non aveva il coraggio di scusarsi e diammettere di aver sbagliato, per quanto sapesse l'errore che aveva commesso ,non riusciva a parlarne ad altri, chiederle scusa sarebbe stato comeammetterlo. Era lui lo scarto della società in realtà. Gwen gli porse una manoper aiutarlo ad alzarsi, nel frattempo Luke si era arreso e per fortuna avevachiuso la chiamata, Robert lo avrebbe richiamato più tardi. –Andiamo a chiedereallora- disse lei in tono di sfida. La sera dell'esibizione dei 5 seconds ofsummer non l'aveva riconosciuta, forseera troppo buio, ma adesso che la vedeva meglio riusciva a definirne i trattimeglio. Era davvero lei la ragazza degli schiaffi, con un piercing alsopracciglio e i capelli di un colore diverso, ma pur sempre lei.
Ovviamente quando arrivarono al pub, luogo da cui in realtà Robert voleva starelontano almeno quando aveva una mattinata libera, Brendon confermò la suapresenza ogni sera del mese di Agosto. Gwen si scusò mentre il biondo sentì unastretta insopportabile al petto. I sensi di colpa lo facevano stare peggio deipugni di quella serata, ma non poteva fare altro e il fatto che si sentisseconsolato da quello lo faceva stare anche peggio, forse. Il campanello sopra laporta fece destare ancora una volta Robert dai suoi pensieri, entrò Thomas contutta la sua bellezza. Era difficile vedere il ragazzo sorridere, non avevanomai capito se perché era timido oppure perché ce l'aveva sempre con il mondo,eppure quando alzò lo sguardo e incontrò gli occhi azzurri del biondo ilsorriso che si fece largo sul suo viso probabilmente fece pensare a tutti e trenella stanza che fosse appena entrato il sole -Ciao ragazzi, Luke- Robert sorrise di rimando, sapeva che Thomasprovava qualcosa per lui e ne era lusingato, ma forse non era giusto neiconfronti di sé stesso provare a mettersi con lui e nemmeno nei confronti diThomas, lo avrebbe illuso, tra pochi mesi sarebbe tornato a Sidney, sarebbestato compito del vero Lukesoddisfarlo. Doveva lasciare le cose esattamente come stavano, era come unviaggio nel tempo, lo spostamento di un singolo tassello avrebbe potutoprovocare problemi più o meno gravi. Almeno Robert aveva deciso così, nonsapeva invece cosa stesse nella mente di Luke,che aveva in piano per il suosoggiorno in casa Clifford. L'idea della band in realtà non entusiasmavaaffatto il più piccolo, anche in questo caso non aveva il coraggio diaffrontare tutto quello, il pubblico, la squadra di football, tutto,semplicemente tutto. Avevano scambiato vite era vero, ma Luke rimaneva Luke eRobert rimaneva Robert e per quanto Luke si sarebbe sforzato di aggiustare la vita di Robert, luil'avrebbe irreparabilmente distrutta di nuovo, avrebbe continuato a subirsi ibulli e avrebbe continuato a vivere nell'ombra, avrebbe forse anche distrutto iMarianas Trench.
Don't look at me againI can't hold the breath
Don't hold me tight, a te-ear from my eyes
Forget the peace that you ain't foundI'm waitin' here, you turn around
I see your smile in a frame with a broken glass
Hide everything, the small things
Her giftsyou don't have to wait, your hand tremble on my face .
NdA
*si schiarisce la voce*
AUGURI AL MIO IDOLO.
AUGURI ADAM MITCHEL LAMBERT.
Detto ciuò, se non conoscete Adam Lambert cercatelo su yt tipo ora e amatelo insieme a me.
Benissimo! Questo capitolo è tipo troppo schifoso! Ma mi serviva per farvi capire qual'era la scommessa a cui non voleva pensare Robert quando ha raggiunto il pub in cui infine ha incontrato Luke per poi scambiarsi la vita. Non so perchè vi sto spiegando il prologo.
Come si può ben notare Robert è un vigliacco e non ha le cosiddette palle. BUT vi assicuro che cambierà u.u
Gwen è tutto quello che vorrei essere io. Il suo personaggio per adesso non è ben definito, è solo un'allegra ragazza di città, ma credetemi dietro c'è molto più coraggio di quanto voi ne possiate vedere adesso.
Basta basta basta. Capitolo corto e di passaggissimo.
Volevo soltanto dirvi grazie per chi segue la storia, dedico il capitolo a tutti voi e spero che possiate stare con me fino alla fine.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate un voto, se avete domande commentate eeeee basta.
(Sembra la conclusione di un video, I know.)
p.s. ovviamente grazie anche ai nuovi arrivati che seguiranno la storia!
Ve se ama.
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