XXV CAPITOLO
Aria tornò al castello con un sorriso da orecchio ad orecchio.
Corse nella camera delle sorelle - incurante della voce di Lidia che continuava a urlarle dietro che quello non era certo un atteggiamento degno di una regina, ma poco le importava - per avvertirle e farle preparare.
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Il sole era da poco tramontato e le tre sorelle erano quasi pronte.
Avevano deciso che non avrebbero indossato nulla di troppo elegante.
Le due gemelle indossavano dei vestitini che arrivavano al ginocchio con la gonna quasi a palloncino azzurri con dei fiorellini ricamati gialli una e lilla l'altra.
Aria, invece, indossava un abito stile impero bianco con un piccolo strascico senza spalline, con dei ricami a forma di girigoro color oceano.
Mentre le sorelle si divertivano a pettinare l'una i capelli dell'altra, lei si dedicò ai propri.
Mentre si faceva una semplice treccia che poi pose sulla spalla destra, ripensò agli avvenimenti del pomeriggio.
Era stato divertente e si era trovata a suo agio, più di quanto avrebbe potuto immaginare.
Ora che ci pensava, forse aveva tralasciato i suoi doveri di sovrana, soprattutto dopo il ritorno del pirata, e questo non andava affatto bene.
Ma cosa ci si sarebbe aspettati da una ragazza di appena 19 anni, che si era ritrovata regina da un momento all'altro e che aveva scoperto per la prima volta l'amore?
Certo ovviamente si aspettava di diventarlo prima o poi, ma non prima che le sue sorelle avessero raggiunto la maggiore età.
Non poteva immaginare che i suoi l'avrebbero lasciata così presto.
Non aveva avuto il tempo di osservarli per capire come fare.
"Chissà cosa avrebbero pensato di Killian?" si chiese.
"Non capisco neanche più cosa dico, cosa c'entra adesso quel... pirata!?"
Ma contro tutte le sue aspettative non c'era nulla di dispregiativo in quel termine.
Aveva imparato che quella del pirata era solo una maschera che, purtroppo, solo pochi riuscivano ad oltrepassare.
E lei, forse, in un certo senso l'aveva fatto.
Ripensò al diario.
"Credo di essermi immamorato."
"Forse avrei dovuto iniziare la lettera con un "Cara Aria", ma né tu né lei leggerete mai queste quattro righe"
"-Lui ti amaa!-" aveva urlato Crys
"-Questi non sono affari nostri-" aveva risposto lei.
Ma davvero non le importava, davvero lo credeva?
Ad interrompere il monologo interiore che durava ormai da più di mezz'ora furono le sorelle.
-Possiamo portare un vestito anche a Crys? Ti prego, ti pregoooooo-
-Fate pure-
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Le tre sorelle giunsero finalmente a casa Jones per l'ora di cena.
finestre si vedeva che l'interno d Dalle finestre della casa era stato illuminato da tante candele.
Entrando furono avvolte dal profumo dei dolci probabilmente comprati direttamente al forno della cittadella, che erano veramente troppi secondo Aria, ma capiva bene perché Killian viziasse così la sorella.
Al centro della stanza principale della casa vi erano un decina di paesani tutti vestiti a festa che circondavano la minuta figura di Crysthal per congratularsi e farle gli auguri per il suo undicesimo compleanno.
Killian non si vedeva in giro.
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-Capitano, finalmente siete arrivato, è arrivato un messaggio.- lo aveva accolto Spugna.
-Di che si tratta?-
-Veramente non l'ho ancora aperto, pensavo avreste preferito farlo voi.-
Hook si trattenne dall'infuriarsi, lo aveva praticamente fatto correre via dalla festa di compleanno di suo sorella senza neanche sapere se esistesse realmente un motivo valido.
Il piccione era ancora appollaiato sul legno della finestra che permetteva di vedere il mare direttamente dalla cabina del capitano.
Killian estrasse il pezzo di carta legato da un nastro alla zampetta dell'uccello.
"Dear Black Irish,
Her majesty, queen Elizabeth I, ask you to return to England.
She has to give to you a mission.
This is an order." *
-Che dire, breve e conciso...- fu il commento del capitano.
-Cosa dite?-
-Nulla Spugna, preparati. Andiamo ad una festa.
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Dopo l'arrivo di Killian la festa iniziò in tutti i sensi.
Dopo un attimo di imbarazzo di fronte alla presenza della regina, gli altri invitati si erano rilassati.
A due ore dall'inizio della festa si presentarono dei suonatori che come regalo per la bambina suonarono per tutta la serata.
Le principessine, grazie alla mediazione di Crysthal, fecero subito amicizia con gli altri bambini.
Persino Spugna si divertiva insieme a dei contadini che gli avevano offerto un boccale di fresca birra.
Solo due figure si trovavano in disparte. Da una parte Killian e dall'altra Aria.
Molte ragazze, dopo aver notato il bel ragazzo, gli si erano presentate dinanzi per chiedergli un ballo, a lui le aveva liquidate tutte il più gentilmente possibile per un pirata.
Aria osservava la scena, sentendo una strana voglia di cacciare via quelle ragazze ogni volta che gli si avvicinavano e una gioia improvvisa ogni qual volta lui le mandava via.
-Forse mi sono presa veramente una brutta cotta- pensò la ragazza.
Non aveva il coraggio di avvicinarsi a lui.
Ad un certo punto della serata gli sguardi dei due giovani si incontrarono, ma Aria chinò velocemente lo sguardo verso il basso, ringraziando il cielo per il buio che la circondava, almeno nessuno avrebbe visto il rossore delle sue guance.
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Passata la mezzanotte, gli invitati iniziarono a licenziarsi e ringraziare il padrone di casa per l'invito.
Ormai in casa non era rimasto nessun'altro. Solo Killian, Aria e le bambine che si erano tutte addormentate nella stanza di Chrysthal.
Il silenzio era piuttosto imbarazzante.
Killian si versò dell'altra birra, come per ricevere da essa il coraggio necessario.
-È da un po' che vorrei chiedervelo...-
-C-cosa?- chiese la ragazza, interrompendolo.
-Beh, mi concedete questo ballo?-
-Ma non c'è la musica!-
-È vero, però sono contento che non mi abbiate detto un no concreto.-
Aria fece un timido sorriso.
-Se riuscissi a trovare della musica, accettereste il mio invito?-
-Si credo di si...-
Erano diventati entrambi timidi all'improvviso. Ah, l'amore.
Dopo qualche altro minuto di rigoroso silenzio, Killian ebbe l'illuminazione.
Entrò quatto quatto nella stanza della sorella e ne uscì fuori con in mano il carillon.
-Questo dovrebbe andare bene.-
Fece partile la dolce melodia e dopo aver fatto un piccolo inchino, porse la mano alla dama che, fatta una riverenza, la strinse.
Iniziarono a ballare.
La sinfonia si era fermata, ma loro continuavano a ballare, l'uno perso negli occhi dell'altra.
E per la prima volta Killian desiderò di non dovere partire.
SPAZIO AUTRICE
*Egregio Black Irish,
Sua altezza, la regina Elizabeth I, chiede il vostro ritorno in Inghilterra, per affidarvi una missione. Questo è un ordine.
Respira... respira...
LA STORIA È 11ESIMA IN NARRATIVA STORICA!
Lo sapere che vi amo vero?
Beh, adesso lo sapete.
Poi un'altra cosa, vi consiglio di leggere i libri di _Lottie__ in particolare Remember e Love?Impossible
E La ragazza e il drago di @celenicky31
P.S: se qualcuno vuole che gli faccia pubblicità non ha che da chiedere.
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