Capitolo IV
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I giorni a palazzo trascorrevano lenti, ma tranquilli.
Aria continuava a trascorrere del tempo con i principi e questo la aiutava a non pensare ad altro.
Aveva scoperto che dopotutto non erano così male e apprezzava la loro compagnia.
In particolare, aveva lentamente instaurato quella che sarebbe stata una solida amicizia con il principe danese, con il quale passava, ora, parecchio tempo, grazie soprattutto al fatto che quest'ultimo parlasse fluentemente l'irlandese.
Quel pomeriggio, aveva appreso dal giovane che il suo arrivo non era stato del tutto spontaneo, che il padre voleva una sistemazione anche per lui che era il secondogenito e che, non appena aveva ricevuto l'invito il sovrano danese avesse letteralmente fatto salti di gioia.
-Quindi, in realtà, voi non vorreste stare qui, Ejnar?-
Quello la guardò, divenendo leggermente paonazzo.
-Beh, diciamo che non sono alla ricerca di una moglie, non al momento almeno.
E poi senza offesa per le Irlandesi, che sono veramente stupende, det man ikke ser, har man ikke ondt af.-
-Mi sono fermata a "stupende". Mi chiedo ancora come mai conosciate tanto bene la nostra lingua.-
Ed ecco un motivo in più per apprezzare la sua compagnia, non vi erano secondi fini. Solo amicizia.
-Mia madre era una grande appassionata di Irlandese e Spagnolo. Mi ha trasmesso la sua passione per le lingue. Quello di prima era un proverbio.
Credo possa essere tradotto in "mogli e buoi dei paesi tuoi".-
-Adesso mi è tutto più chiaro. Il danese è una lingua affascinante.-
-Tak!- Il principe si guadagnò un'occhiata da parte della regina tra il severo e il divertito che lo fecero ridere.
-È così divertente? Lo fate solo perché non posso vendicarmi-
-"Tak" significa "Grazie".-
-E ditemi, l'inglese è fra le lingue che parlate?- forse gli avrebbe chiesto un favore in seguito.
-Si, perché me lo chiedete?-
-Così per sapere...-
-Posso farvi un'ultima domanda, Aria?-
-Si, credo di possa fare.- rispose lei incuriosita.
-Perché passate tempo con me sapendo che non sono interessato a sposarvi e sedete a malapena a pranzo e cena con gli altri. Scusate se la domande è inopportuna, ma mi sta tormentando.
Io sono stato sincero con voi. Siatelo altrettanto con me- chiese con un sorriso imbarazzato.
-Come te, neanche io voglio sposarmi con loro almeno. Non prendetemi per viziata, ma...- le lacrime minacciavano di uscire.
-Qualcuno vi ha rubato il cuore?-
A quella domanda, Aria diventò completamente bordeaux.
-Lo prendo come un sì?-
-Beh, è una cosa complicata...-
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-Captain Jones! La regina ha ordinato che voi prendiate parte dei nostri schiavi perché remino. Non possiamo lasciarci trasportare solo dai venti.-
-Bene- accordò nella speranza che gli venisse dato anche il padre di Aria.
La Jolly Roger, la Susan Constant, la Godspeed e la Discovery lasciarono il porto la mattina successiva.
Se tutto fosse andato bene, quattro mesi dopo, Killian sarebbe tornato in Irlanda.
Dopo aver affidato momentaneamente il timone alle mani del suo secondo, scese lentamente nelle profondità della nave, dove si trovavano i rematori.
Cercò con lo sguardo l'uomo e con sua grande sorpresa le sue speranze eranp divenute realtà.
Non sapeva bene perché lo sperava.
La sua mano mancante era colpa sua, l'aver perso molti anni lontano da sua sorella e dalla madre erano colpa sua.
Ma dopotutto era il padre di Aria e glielo avrebbe riportato vivo, nonostante l'odio che provava.
Osservò per un momento divertito la situazione, che sembrava essersi ribaltata.
Un tempo la parola di quell'uomo sarebbe stata legge, in quel momento, invece, la sua vita stessa per gli altri non aveva valore.
-Non voglio che usiate la frusta. Sapete che sono contrario. Se qualcuno si ribella chiamatemi.-
Leonard, questo il nome dell'uomo, finalmente levò lo sguardo ad osservare il volto del pirata che impartiva ordini ai suoi uomini.
Non avrebbe potuto riconoscerlo dalla voce, troppo cambiata.
Ma i lineamenti del volto erano sempre gli stessi, più maturi ora, ma pur sempre riconoscibili.
L'uncino fu il pezzo mancante che gli fece comprendere chiaramente di chi si trattava.
Impallidì di colpo, credendosi morto. Se il padre lo aveva risparmiato, il figlio l'avrebbe certamente ucciso senza pietà.
Vide il pirata avvicinarsi, mentre cercava di indietreggiare.
Ringraziò il cielo per la mancanza di catene ai piedi a cui era avvezzo nella Discovery.
Magari se avesse implorato pietà, lo avrebbe risparmiato, pensò.
-Avete paura, pover uomo. Io non voglio farvi del male. Qual è il vostro nome?-
Killian finse di non riconoscere l'uomo, era troppo presto per svelarsi del tutto, e i presenti erano troppi.
L'uomo fece tanto d'occhi, ma approfittò della apperente dimenticanza del pirata.
-Il mio nome è Bristoff, vengo dall'Andorra.-
"Niente è meglio di quando sai che una bugia non è vera." Pensò Killian.
Spazio autrice
Ho capito che non volete farmi felice :(
Comunque questo è il nuovo capitolo.
Vi ricordo di passare a leggere la mia nuova storia "One night with the King" che trovate sul mio profilo.
Tratto dal prologo
"Da dove nasce lo scopo della vita di una persona?
Accade per caso? Per un tiro del destino? O un cenno del fato chiama a raccolta ognuno di noi?
Molti si sono chiesti della mia piccola Haddassah e il perché una semplice orfana ebrea sia stata scelta per contrastare l'annientamento della sua gente."
Tratto dal II capitolo
"Mi appello a voi per gentile ordine del re dei re, imperatore del mondo, Serse, figlio di Dario".
....
"Questo regno non ha più una regina"
Tratto dal III capitolo
"Gli scrivani sono stati riuniti ed è stato emanato un decreto. I principi hanno fatto pressione su Serse. Il re, in partenza per la guerra lascia dietro di sè una regina a tenere unito il suo popolo.
Ogni fanciulla deve essere presa in considerazione, vagliando quale deve essere scelta per l'impero e introdotta a palazzo. In accordo con il protocollo si cercano giovani uomini per diventare eunuchi che devono servire le candidate nel periodo di preparazione."
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