Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Timeline Passata ~ [Scacchiera] ~

Hal si risvegliò sul gelido pavimento di una stanza buia, la testa quasi gli scoppiava: un dolore davvero insopportabile.
Le mura di quell'enorme sala incombevano su di lui con ombre terrificanti, non si sentiva assolutamente a suo agio.
L'unica fonte di luce era una scia di candele, posizionate a terra. Come a creare una via da seguire.
Hal seguì la direzione indicata da esse, non avrebbe saputo cos'altro fare, francamente.

La luce conduceva ad una scalinata piuttosto ampia.
Tutto riportava al profilo di un castello, soprattutto per la soggezione che l'edificio incuteva e il pungente odore di muschio.

-Avanti, avanti!-

Sentì la voce di Alec sopra di lui: era affacciato alla ringhiera sopra la scalinata e lo stava osservando.
-Ce ne hai messo di tempo per svegliarti!-
Lo stava davvero spaventando, quel sorriso sempre stampato sulla sua faccia gli suggeriva l'idea di un pazzo, ma non era sicuro fosse meglio trovarsi in balia di un uomo sano capace di rapire qualcuno, o un maniaco.
Si sentì stupido per non essersi insospettito dopo il loro primo incontro, eppure sentiva di averlo inquadrato così bene nella sua mente.

"Già, nella mia mente." si rimproverò.

Cominciò a salire i gradini, molto lentamente, Alec lo guardò finché non arrivò a metà della rampa di scale, poi sparì nella sala superiore.
Hal accellerò il passo, ora più incuriosito che spaventato
Aveva la sensazione di essere appeso ad una sottilissima corda, oscillando su un burrone;
Lo odiava.

Il piano superiore gli sembrava identico a quello inferiore, stesso odore, stessa oscurità.
Al centro dell'enorme spazio, Alec era seduto davanti ad un piccolo tavolino di legno circolare: le gambe accavallate e lo sguardo non beffardo, come lo era di solito.
A qualche metro da lui era posizionato un orologio a pendolo che ticchettava ormai a qualche minuto dalla mezzanotte, il suo oscillare continuo rendeva la sala ancora più inquietante.
-Siediti.-
Anche il suo tono era cambiato, sembrava essere diventato un'altra persona, con un carattere completamente diverso.
Solo ora Hal fece caso alla sedia dall'altro lato del tavolino e la scacchiera, che copriva completamente la sua superficie.

Nella penombra, Hal intravedeva una piccola porzione del volto del suo "avversario" in alto, ed in basso le pedine bianche e nere che si dichiaravano guerra nelle loro rispettive metà.
-Possiamo cominciare? Non vorrei che questa farsa durasse troppo.-
Azzardò, cercando di farsi rispettare, convinto si trattasse solo di una partita a scacchi.
L'altro si protese in avanti e congiunse le mani sotto il mento, aveva dei lineamenti spigolosi. Duri.
Le sue parole erano scandite dal lento e fastidioso ticchettio del pendolo.
-Non siamo qui per una partita a scacchi, Foster, devo spiegarti una cosa. Per conto di una certa persona.-
-È Clare non è vero?!- si alzò inavvertitamente sporgendosi in avanti, verso di lui.
-Siediti.-
-Mi stai prendendo in giro, sbaglio?-
Alec, in completa calma, afferrò la regina nera tra l'indice e il pollice, indossava i soliti guanti violacei, ma nei movimenti veloci sembrava quasi non portarli.
-Questa è Clare.-
La portò di uno spazio in avanti, poi prese il re bianco: -Questo sei tu.-
-Io non capisco davvero cosa vuoi...-
-Project Tatami.-
Disse, senza preavviso. Hal ricordava quella scritta in azzurro sul suo telefono quella sera. E che "Clare" gli aveva parlato.
-Partiamo con il presupposto che la scacchiera sia un Tatami.- lo squadrò dall'alto in basso: -Non hai idea di cosa sia un Tatami, sbaglio?-
Hal deglutì.
-È una tipica pavimentazione giapponese, formata da diversi pannelli.- spiegò Alec, esasperato:
-Ora pensa che ogni casella di questa scacchiera sia un pannello del Tatami.-
Spostò la regina in uno spazio nero tra le due file di pedine e posizionò il re in uno spazio bianco adiacente all'altro.
-Ogni pannello ti porterà verso quello successivo, girerai attorno alla regina finché non troverai il Verum e potrai capire chi l'ha uccisa.-
-A-aspetta, cosa sono questi pannelli?-
Hal non riusciva a capire di cosa quel pazzo stesse parlando, se la regina corrispondeva a Clare significava che avrebbe potuto vendicarla? In che modo?
-Sono i ricordi di Clare.-
Disse, con scioltezza. -Ma grazie al progetto possono dirsi "frammenti della dimensione X".-
La faccia perplessa di Hal gli comunicava ogni dubbio.
-Ascoltami bene.- sollevò il re, con uno sguardo spaventosamente autoritario: -Fallo e basta.-
Hal schizzò nuovamente in piedi, sbatté le mani sul tavolino, scacchiera e pedine rotolarono a terra.
-La calma non ti appartiene, sbaglio?-
-Anche se tutto quello che stai dicendo è vero, cosa ti dice che io voglia farlo?!-
Disse, al limite dell'esasperazione.

Alec fissò a lungo le pedine cadute, aveva la fronte corrugata, come se compatisse il loro "dolore".
In seguito, scoppiò a ridere.
Rise e rise per una manciata di secondi prima di guardare Hal dritto negli occhi e rispondergli acidamente: -Stai dicendo davvero? Non riesci a vivere senza di lei neanche ora che se ne è andata e...- fece una pausa per asciugarsi una lacrima: -...E mi stai dicendo che rinunceresti alla possibilità di sapere chi l'ha fatta fuori?-
Detto questo riprese a ridere.
La sua risata era più fragorosa di prima, fastidiosa.
Hal abbassò lo sguardo: ripensando alle sue parole, doveva riconoscere che aveva ragione.
Avrebbe accettato un patto del genere anche se venisse da un pazzo come lui.

"Ancora una volta, come sono finito in questa situazione?"

-Ad ogni modo.- continuò l'altro, chinandosi a raccogliere ciò che era caduto a terra. -Posso provarti che sono in buona fede.-
-In che modo?-

Alec si tirò su ed allargò le braccia in modo teatrale:

-Scuola Lady Margaret, pomeriggio: tutti gli studenti sono usciti, le aule sono vuote.
Solo due persone sono nella 4E, bloccate come se il tempo si fosse fermato.-
Hal cominciò a ricordare, anche se a malincuore.
-Una di loro è una ragazza.- continua lui. -Una ragazza bellissima, dalla pelle candida.
La seconda figura è offuscata da qualcosa: un qualcosa che le impedisce di essere ricordata dalla mente di un povero ragazzo, nascosto dietro la porta d'ingresso della classe. Un codardo, potremmo chiamarlo.-
Hal fece per controbattere, ma le parole gli rimasero sulla punta della lingua. Sentiva che se avesse proferito parola troppe lacrime gli sarebbero scivolate sulle guance.
-La figura misteriosa tiene in mano un coltello, il Codardo non sa cosa fare, eppure la Ragazza ha uno sguardo così sereno, come se accettasse il fato a cui è troppo ovviamente destinata.- si passò una mano sulla bocca, come se volesse coprire agli occhi il suo sorriso. -Il coltello affonda velocissimo trai seni della Ragazza, inesorabilmente.
Al Codardo gela il sangue nelle vene e sviene.
Come lo stupido che è.-

Hal si buttò contro di lui, gli occhi rossi e socchiusi.
Prese tra le mani il collo di Alec.
Lui fece una smorfia di dolore, poi in completa calma sussurrò: -Questa è la mia prova, conosco benissimo questo ricordo di Clare perché l'ho vissuto. Seppur in terza persona. E...- cominciò a tossire, respirare stava diventando difficile: -...So che quel "Codardo" sei tu. Redimerti è semplice, devi solo fare quello che ti ho detto.-
L'altro, in risposta, strinse più forte il suo collo, completamente fuori di sé.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro