Timeline Passata ~ [Bug] ~
La strada verso il bar sembrava essersi allungata, come se qualcosa gli impedisse di raggiungerlo.
Il battito del suo cuore era inoltre diventato più veloce: nonostante non parlasse da così tanto tempo con qualcuno diverso da Jace, non era una giustificazione per tutta quella strana e fastidiosa agitazione.
Hal sentì il freddo della notte nelle ossa; neanche correndo riusciva a scaldarsi.
"Sarei dovuto venire in bici."
Pensò, come se avesse potuto sapere che avrebbe incontrato un affascinante sconosciuto al supermercato.
D'un tratto il telefono prese a vibrare, lo prese dalla tasca dei jeans;
il display era completamente bianco, alcuni pixel non erano al loro posto e lasciavano enormi buchi neri sullo schermo.
Non sapendo cosa fare Hal prese a scuoterlo, rimosse ben tre volte la batteria, ma la stessa schermata si ripropose sempre;
non poteva vedere l'ora, ma era certo fosse abbastanza tardi da far impensierire il suo "nuovo amico". Adorava già definirlo così.
Smise di pensare allo strano evento.
Dopo un quarto d'ora era arrivato davanti all'entrata del bar: l'insegna "Crossroads" brillava di un rosso neon maledettamente accecante.
Appena entrò nel locale gli mancò immediatamente l'aria, il luogo era pieno zeppo di uomini di mezza età spalmati sul bancone del barman, alquanto depressi ed ubriachi.
-Hal!-
Smise di guardarsi attorno e si concentrò sulla provenienza di quella voce.
-Sono qui.-
Proseguendo vide un tavolo piuttosto lussuoso, posizionato in fondo alla sala.
Alec era seduto sulle comode poltroncine imbottite, con le mani congiunte, le dita intrecciate ed il mento posato su di esse.
-Accomodati.- lo invitò, Hal si sedette al suo fianco.
"Alec mi vede come un debole." fu la prima cosa che pensò.
"Se fosse un malintenzionato sarei una preda così facile: l'ho conosciuto un attimo fa e siamo già usciti insieme. Sono messo davvero male."
Scosse la testa, come per chiedersi cosa stesse facendo.
-Adoro i martedì sera qui.- cominciò,
-Negli altri giorni è così caotico, non credi?-
-A-ah ecco...-
Prima che potesse rispondere un cameriere vestito di tutto punto si avvicinò al loro tavolo, prendendo gli ordini.
-Il vino di sempre, tu sai quale.-
lo disse con una tale fermezza da farlo sembrare un codice segreto.
Non ricordava che il servizio funzionasse in questo modo, le poche volte in cui si era fatto trascinare lì con Jace, a prendere gli ordini c'era una donna brasiliana, vestita in un modo abbastanza volgare e con un accento decisamente fastidioso.
Una volta che il cameriere se ne fu andato, il cellulare di Hal riprese a vibrare. Cercò di limitarne il suono insistente coprendolo con la mano, ma fu tutto inutile.
-Quanta insistenza.- commentò Alec:
-Non sarebbe il caso di controllare?-
Era una frase normale, certo, ma per qualche motivo detta da lui fece accapponare la pelle ad Hal.
Il display era lo stesso di prima, ma con una scritta nel mezzo:
-Project Tatami? Che nome curioso, non trovi?- la sua eccentricità stava diventando troppo anche per lui.
Hal rimase a bocca aperta, gli occhi socchiusi di Alec non si staccavano un attimo da lui. Stava ridendo.
"Ma che diavolo..."
L'altro si schiarì la voce: -Mi sembri un po' scosso, forse è l'aria viziata del locale. Dovresti andare nella toilette.- disse, come fosse un burattinaio a muovere le sue marionette.
Hal non riuscì a dire nulla, semplicemente si alzò, dirigendosi verso il bagno. La sua espressione era alquanto buffa, una terribile smorfia di tensione era dipinta sul suo volto.
Al bagno non c'era nessuno.
Era rimasto da solo.
Si appoggiò al muro rivolto contro gli specchi.
Il silenzio era spezzato solo dalla continua vibrazione del telefono.
Non capiva davvero cosa stesse succedendo, il cellulare gli stava parlando?
Come poteva mai accadere?
La prima cosa che attraversò la mente di Hal fu l'idea che quella fosse solo un'idea di Jace.
Uno scherzo.
Fidati di Alec.
E se lui sapesse qualcosa?
Lasciò cadere il telefono e si portò le mani agli occhi, se fosse stata davvero Clare avrebbe dovuto assolutamente parlarle.
"No, no, cosa vado a pensare? È impossibile."
"E se avesse escogitato tutto lui?"
Sentì che il suo cuore stava per esplodere. Dove si era cacciato? Seguire uno sconosciuto? Era davvero uno stupido.
Fece un profondo respiro e raccolse il cellulare, deciso a chiarire le cose con il suo "nuovo amico".
Cercò di non farsi vedere e sbirciò dalla porta del bagno, Alec era sempre al suo posto, con un sorriso inquietante stampato in faccia.
Fece per dirigersi verso di lui, ma un colpo potentissimo alla testa lo fece ruzzolare a terra;
la sua vista cominciò ad annebbiarsi e la situazione a degenerare.
Vide il volto di Alec a qualche centimetro dal suo, con la solita espressione accondiscendente:
-Mi spiace quasi non aver potuto bere quel vino delizioso con te.-
Gli rivolse un ultimo sorriso e aggiunse un "Ci vediamo dopo!" prima che Hal perdesse totalmente i sensi.
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