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Superficialitá.Capitolo 7.

Stava accadendo per davvero.
Non devo lasciarmi sottomettere così, io non sono pronto.
Non che lui non sia attraente o altro ma lo conosco appena!

Senza neanche dargli un solo bacio mi allontano da lui, lasciandolo letteralmente a bocca asciutta.

-Cosa volevi fare?- chiedo a Jack che ancora mi guarda perplesso.

-Beh, la stessa cosa che volevi, anzi vuoi fare tu.-

Un sorriso sarcastico spunta sul mio viso.
-Senti, io non ti conosco.
Quel che so di te è soltanto che hai un bellissimo fisico e il tuo nome.
Nient'altro.-

-Perchè non ti bastano queste due cose per scopare?
A volte il nome manco serve.-
Dopo quest'ultima osservazione lo sento ridere saporitamente.

-Ah ecco, è davvero questo quello che pensi? Dimmi che scherzi.-
Dico guardandolo dritto negli occhi.
Allora è proprio come pensavo, è superficiale e menefreghista. Credevo ci fosse qualcosa di più profondo da come mi guardava negli occhi. Invece non era così, il suo sguardo è solo accecato dal sesso, e non dall'amore.

-Che c'è di male Aron? Potremo divertirci.-
Replica lui con tono tranquillo, come se non fosse successo niente.

-È così per te la mia prima volta sarebbe un divertimento?-
Certo che lo è, che domanda del cazzo.
Se gli ho posto questa domanda significa che infondo spero che la sua risposta sia 'no'.

Ma giá dalla sua espressione capisco la risposta.

-Aron io...-

-Non dire altro. Jack speravo non fossi così superficiale, speravo che dentro di te ci fosse qualcosa, ma vuoi sapere la veritá? Sei vuoto.
Una persona che ogni notte si porta a letto un uomo qualsiasi non può che essere vuoto. Ma io non sarò uno di quei tanti a ruzzolare tra le lenzuola di questo fottutissimo letto.
Comincia a fare qualcos'altro per gli altri, piuttosto che per te stesso e basta.- 

Non riesco neanche io a credere alle parole che escono dalla mia bocca, non sono mai stato così duro con nessuno. Ma stavolta ci voleva.
Senza lasciargli tempo per rispondere me ne vado, lasciandolo senza parole sul suo letto.

Se pensa che io sia uno dei tanti che si piega al suo volere così facilmente si sbaglia di grosso.

Mi sarebbe davvero piaciuto fare sesso con lui, ma non ci sono riuscito.
Mi sono bloccato. E non me ne pento.
Speravo fosse una persona migliore, non lo è, va bene, allora non è il mio tipo e non potrá mai esserlo.

E poi il mio intento iniziale era quello di stargli più alla larga possibile, se ci avessi scopato sarei stato incoerente con me stesso. È questione di principio, di criterio, sì tutte quelle cose che lui non ha.

JACK

Ennesimo fiasco.
Mi ritrovo qui sul mio letto, praticamente nudo e umiliato.

Seriamente, è la prima volta che qualcuno mi rifiuta.
Non ho mai provato questa sensazione e devo dire che fa abbastanza schifo.

Ma cosa è andato storto?
Lo avevo praticamente sopra di me e sentivo l'eccitazione crescere in lui.
Eppure ha deciso di allontanarsi, di andarsene.
Ma prima di farlo mi ha ovviamente offeso alla grande.

Credevo che ormai fosse fatta, credevo di avere giá i soldi della scommessa tra le mie mani.
Mi sono ferito e sono rotolato giù dalle scale per niente. È stato uno sforzo inutile e un dolore inutile.
Credevo che così facendo avrei colpito la sua sensibilitá, ma evidentemente è più sveglio di quel che pensavo e non si è lasciato incantare.

È una delle cose più folli che io abbia mai fatto: ferirmi appositamente solo per vincere una scommessa.

Metto la mano sulla ferita che sento ancora pulsare sulla mia pelle, la ferita più insensata che abbia mai avuto.

Oltre che essere ferito all'esterno sono ferito profondamente anche all'interno. Nessuno mi aveva mai detto queste cose, nessuno mi aveva mai offeso a tal punto.

Cerco di ricompormi e mi rivesto per andare al lavoro, camminerò un po trabballante ma che posso farci?

Mentre esco di casa incontro Giuly, che abita vicino a casa, di solito andiamo insieme a lavoro quando abbiamo lo stesso turno.

-Jack, che ti è successo?- mi chiede lei vedendomi camminare in modo instabile.

-Una piccola ferita, niente di che.-

-Ma sei riesci a mala pena a camminare!- sospira -Lascia che ti aiuti.-

Mentre la mia amica mi aiuta a camminare ritorna il dolore.
Il dolore provocato non dalla ferita ma dalle parole di Aron.
E così sento il bisogno di avere delle conferme.

-Giuly, secondo te io sono superficiale?-
Quando faccio questa domanda la mia amica mi guarda con una faccia stupita.

-Sul serio? Tu ti stai preoccupando del tuo essere? Quel mormone ti sta facendo il lavaggio del cervello.- dice con aria divertita.

Ma io non rido affatto.
-Giuly, sì o no?-

-Tu ti sei sempre preoccupato solo del tuo corpo, della palestra, di scopare, ai soldi.
L'ultima cosa che voglio fare è offenderti perchè sei mio amico, ma sì, a volte lo sei.-

Sì certo, 'a volte', lo ha aggiunto solo per farmi meno male, ma sò che lo avrebbe omesso.

Sono arrivato al punto che una delle mie migliori amiche, che mi conosce da anni, mi dica che sono solo una persona vuota.
Lo pensa anche lei.

Devo assolutamente cercare di fare qualcosa per migliorarmi.
Comincerò giá da domani.

...


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