Danno.Capitolo 12.
ARON.
Sono incredulo mentre realizzo ciò che è appena successo.
Walter è appena stato investito e io non ho potuto fare niente per evitarlo.
Devo assolutamente vedere in che condizioni è.
In una frazione di secondo scendo dalla bici così velocemente da farla cadere a terra.
L'agitazione e la disperazione cominciano a salire mentre corro verso il corpo immobile di Walter.
Quando lo raggiungo ormai la disperazione prende il sopravvento su di me e comincio a urlare -Walter! Walter ! -
Lo giro verso di me, il viso è completamente ricoperto di sangue.
Appena lo tocco Walter fa un verso di dolore.
Walter respira, lui è vivo! Una sensazione di sollievo mi arrivò come se fosse una ventata di aria fresca. Ma non era finita, lui era ancora lì agonizzante.
-Hey, amico, andrá tutto bene te lo prometto.-
-Aron, il braccio.- risponde a fatica.
-Oh accidenti non riesci a muov...-
-No.- mi interrompe confermando ciò che stavo per dire.
Credo sia stato abbastanza fortunato però. Il colpo è stato attutito dalla bicicletta, è quella che ha subito molti danni, ma penso che Walter nel volo sia atterrato sul proprio braccio, spezzandosi le ossa.
Nel frattempo il conducente, un uomo piuttosto vecchio, chiama l'ambulanza.
Uso il suo telefono per chiamare a casa e avvisare Tom e Alex di ciò che è successo, si dirgono verso l'ospedale ad aspettare Walter in ambulanza.
Passano circa cinque minuti prima che arrivino i soccorsi.
Cerco di sollevare Walter, lui non ne vuole sapere di alzarsi.
Ma è costretto a farlo quando l'ambulanza arriva.
-Vai a casa, chiama i miei genitori e avvisali di ciò che è successo, gli ho promesso che se fosse successo qualcosa glielo avrei detto subito.-
Sono contrario.
-Ma Walter io devo venire con te.-
-No, hai detto che ci sono Tom e Alex all'ospedale no? Allora tornerò con loro. Hai sentito il dottore, dice che non è grave, non tarderò a tornare, almeno spero.- Cerca di sorridere mentre finisce la frase.
-Va bene, ci vediamo, ti voglio bene.-
Gli dico con un nodo in gola.
Lui mi sorride ancora, credo voglia dire 'Anch'io.'
Prendo la mia bicicletta e mi avvio verso casa. Ma perdo molto tempo a ritrovare la strada giusta e inoltre non è facile pedalare al buio.
Dopo circa un'ora e mezza di pedalata nel panico pensando a ciò che era appena successo, arrivo a destinazione.
Avevo appena ritrovato il perdono di un amico, mi aveva detto che mi avrebbe coperto con Jack, e ironia del destino, poco dopo viene investito.
Però mi consolo pensando che sarebbe potuta andare peggio.
Lui è vivo ed è questo che conta, si riprenderá presto.
JACK.
Non sono più in me dopo quello che è successo ieri. Vogliono tenermi lontano da Aron.
Ma a me non importa, non perderò occasione di uscire da lui quando lo vedrò da solo!
Mi sento uno psicopatico. Passo le mie ore libere attaccato alla finestra, in attesa di un minimo segnale.
Chi l'avrebbe mai detto che io, IO , sarei stato così in fissa con un ragazzo.
Sono sempre riuscito ad avere tutti, ma lui, lui è quasi irraggiungibile, e forse è proprio per questo che sono interessato a lui ogni giorno di più. È abbastanza contorta come cosa, lo so, ma alla stesso tempo intrigante.
È giá buio. È quasi ora di andare a lavoro perciò mi allontano dalla finestra e comincio a prepararmi.
Una volta fatta la doccia e indossata la divisa, esco di casa rassegnato sapendo che neanche oggi ho visto quel maledetto biondino con cui sono tanto in fissa.
Ma appena chiudo la porta di casa, lo vedo, lui sta lì, davanti a me, trascinando una bicicletta al suo fianco, incamminandosi verso casa.
Mi guardo un po intorno, è solo.
-..Aron!- il suo nome sembra uscire automaticamente dalle mie labbra.
Lui si gira di scatto e mi guarda, niente sorrisi, e neanche un saluto.
Non ha proprio un bell'aspetto, ha un viso pallido, giallastro, evidenziato ancora di più dalle luci opache dei lampioni. È come se avesse appena visto un fantasma.
Dopo qualche secondo ancora non risponde. Capisco che qualcosa non va.
-Hey tutto bene?-
-No per niente! Walter è stato investito e son tornato a casa piuttosto in ritardo per avvisare i suoi genitori.-
Dice affrettandosi sempre di più ad entrare in casa.
-Cavoli mi dispiace, è grave?-
-Dicono di no.- risponde sempre più frettoloso.
Con un gesto disperato lascia la presa della bici e apre la porta.
Lo seguo, non posso mica lasciarlo da solo proprio ora. E in ogni caso, non lo avrei lasciato solo comunque.
Entro mentre lui digita nervosamente il numero.
-Hey hey calma, ti aiuto okay?-
Lui mi guarda e annuisce.
Mentre mi avvicino a lui non posso che fissarlo insistentemente, erano troppi giorni che desideravo di rivedere quel volto così perfetto.
Aveva il viso ancora rigato dalle lacrime.
E quando ormai sono veramente vicino non sono interessato a prendere la cornetta del telefono, sono interessato a lui.
Lo colgo di sorpresa prendendolo da dietro la testa, lo avvicino a me e lo bacio. Sì, finalmente lo bacio.
Emozioni mai provate prima sorgono in me. Avevo baciato milioni di ragazzi prima, ma lui, lui è diverso.
È come il bacio del primo amore da adolescente, è come il primo bacio la mattina.
Lui sembra voler ricambiare.
Scioglie la sua tensione evidente mettendo le braccia intorno a me e mi bacia delicatamente sul labbro inferiore. Da un bacio delicato diventa più passionale, più spinto.
Le nostre lingue arrivano a intrecciarsi tra di loro.
Assaporo questo bacio lentamente e mi godo quest'attimo, ora lui è sotto il mio controllo e non può più sfuggirmi.
Se ripenso di aver fatto una scommessa su di lui mi sento uno schifo.
-Mi sei mancato Jack.- dice tutto ad un fiato Aron.
-Sapessi a me.-
Rispondo sempre più preso dalla situazione.
Lo accarezzo dolcemente tra i capelli mentre continuiamo a baciarci.
D'improvviso sento un colpo sul pavimento. Mi giro velocemente per vedere cosa fosse: la bibbia di Aron che fino a qualche momento fa gli teneva occupata la mano sinistra. L'ha gettata via.
-Fanculo questa roba.- dice per poi baciarmi, stavolta con violenza.
Sento che la cosa si sta spingendo abbastanza oltre, e non vedevo l'ora che accadesse.
Improvvisamente sentiamo una voce, che ci fa sobbalzare.
-Aron! Ma cosa cazzo stai facendo?-
È Tom. Essendo aperta la porta non abbiamo sentito nessuno entrare.
A guardarci a bocca aperta dietro di lui Alex e Walter con tanto di ingessatura pesante.
Il nostro stupore è pari al loro, non sappiamo che cosa fare.
-Si trattava solo di aspettarmi Aron, non dovevi fare altro.- Dice Walter, riferendosi con aria delusa ad Aron.
...
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Heylaá! Mi sono fatto attendere anche stavolta e come al solito mi scuso. La scuola mi sta giá uccidendo!
Okay se vi è piaciuto scrivetemelo se invece pensate che debba migliorare qualcosa fatemelo sapere qui sotto!
Grazie alla prossima ❤❤
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