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Conversion Therapy.Capitolo 24

ARON

Sono passate diverse ore da quando ho capito di essere in trappola in questo posto. Il mio compagno di stanza non è ancora tornato, mi chedo cosa gli stiano facendo.

Senza neanche accorgermene, mi addormento.
Sogno Jack, lui è completamente vestito di bianco e mi saluta da lontano. Io sorrido, sono felice di vederlo. Lui mi manca da morire. Provo ad avanzare ma qualcosa mi blocca. Mi giro e vedo mia madre. È lei che mi trattiene. Viene verso di me, e dal nulla tira fuori un pugnale, che affonda violentemente nel mio cuore. Il dolore è lacerante. Mi volto per guardare Jack un'ultima volta, ma lui non c'era più.

È a questo punto che mi sveglio di soprassalto. Da un lato felice perchè era solo un sogno, dall'altro lato tremendamente triste perchè realizzo di essere ancora chiuso qui.

Improvvisamente, vedo la porta bianca aprirsi. Due uomini in arancione tengono stretto per le braccia il mio compagno di stanza, anche se stavolta non sta opponendo resistenza, e lo spingono con forza fino al suo letto. Poi escono senza proferire parola.

Guardo il mio vicino, non ha più quell'aria prepotente di prima, ora dal suo viso traspare dolore e rassegnazione.

-Qual è il tuo nome?-
Mi chiede con voce appena percettibile.

-Aron, il tuo?-

-Derek.-

-Cosa ti hanno fatto Derek?-

Ma lui sembra non avermi sentito, e risponde con un'altra domanda.
-Hai capito dove sei Aron?-

-Credo di sì.-

-Credi?- mi guarda sorpreso.
-Non sai ancora niente di questo posto, non è vero? Proprio come tutti.-
Guardandolo meglio noto in lui qualcosa che non va. È fisicamente provato, me ne accorgo dal pallore della sua pelle. Ha perso il colorito roseo di qualche ora fa.

Ignoro la sua provocazione.
-Non hai risposto alla mia domanda, cosa ti hanno fatto?- cerco di insistere.

-Vuoi davvero saperlo?-

-Sì.-
A dire la veritá non sono convinto di sapere cosa gli è stato fatto, viste le sue condizioni, ma ho il diritto di sapere, visto che probabilmente ci passerò anche io.

-Va bene, tanto lo scopriresti comunque da solo, tanto vale dirtelo.- sospira.
-Bene. Loro la chiamano "Terapia di conversione".
È totalmente illegale qui in America, o nel resto del mondo, credo. Ma chi ci lavora non se ne preoccupa più di tanto.
È un edificio enorme questo. La nostra ala, quella riservata ai gay la fanno passare per un ospedale psichiatrico. L'ala sinistra dell'edificio, riservata alle lesbiche, la fanno passare per un centro di disintossicazione per drogati.
Quando arrivano i controlli da parte dello stato, mescolano uomini e donne nelle varie ale per non destare sospetti, nascondono tutte le attrezzature e fanno credere che tutto sia nella norma. Se qualcuno si azzarda ad aprire bocca riguardo la veritá su questo posto, la terapia quotidiana sará più dolorosa di sempre. Qualcuno ci ha pure lasciato le penne.-
Derek rabbrividisce per il freddo. Nasconde le tremolanti braccia sotto le coperte, in cerca di calore.

-In cosa consiste questa "Terapia di Conversione"?-

-Cambia sempre. Dipende dalla giornata. Dipende da cosa decidono loro.-

-Loro chi?-

-Li chiamiamo 'uomini in arancione', dovrebbero essere semplici infermieri ma sono dei torturatori.
Oggi mi hanno portato a fare un bagno Aron, in una vasca interamente piena di ghiaccio. Ci sono rimasto fino a quando la maggior parte dei cubetti non si è sciolta e poi...-
Si ferma quando si accorge della mia espressione sconvolta.

-Perchè fanno questo?- chiedo. Ora mi spiego il colorito cereo della sua pelle.
Non sono sicuro di ciò che provo in questo momento. Disgusto per questi 'torturatori' forse. O odio.

-Loro vogliono che cambiamo. Vogliono che diventiamo eterosessuali. Fino a quando non ottengono questo risultato continuano a torturarci.- prosegue Derek.

Le voci che girano riguardo questi centri non sono minimamente vicine alla veritá. Non ho mai sentito parlare nessuno di torture! Sapevo che si trattava di far convertire le persone ma non immaginavo in questo modo, con la violenza! O forse non ho mai dato peso a queste voci perchè in quel momento non mi riguardava. Prima di partire non sapevo ancora di essere gay.

-Vogliono convertirci. È impossibile.- sospiro.

-Molti sono morti Aron. Tutto questo fa schifo.-
Mentre pronunciava quest'ultima frase, nei suoi occhi c'era ancora più tristezza.

-Qualcuno è mai riuscito a scappare?-
Essendo rinchiuso qui dentro, pensare alla fuga è inevitabile.

-Solo in pochi ci sono riusciti. Quelli che sono stati beccati invece sono stati rinchiusi nelle celle d'isolamento.
Molti ci pensano alla fuga. Ma molti hanno anche paura di provarci o non sono nelle migliori condizioni fisiche per farlo. Come me, riesco a mala pena a stare in piedi.-

Mentre sto per rispondere a Derek, la porta bianca si apre di scatto facendo un gran rumore.

Uno degli uomini in arancione si rivolge a me.
-McGrow, giusto? Impiedi.-

Derek mi guarda e scuote la testa lentamente come per dire :"Non opporre resistenza."

E così faccio. Quando mi alzo, quell'uomo mi lancia un infido sorriso e dice -Seguimi.-

Lo seguo lungo la parte sinistra del corridoio, quella che non avevo ancora visto, anche qui è tutto bianco. Non mi sorprende.
Mi fa entrare in una stanza, buia, grigia e senza finestre. Al suo interno ci sono solo una scrivania e due sedie. L'uomo in arancione prende posto, e io mi siedo di fronte a lui.
Nel frattempo entra anche un altro uomo, probabilmente il più grosso e il più alto che abbia mai visto. A occhio e croce sarà alto due metri e qualcosa. Chiude la porta dietro di se per poi poggiarsi alla parete con le braccia incrociate, senza togliermi gli occhi di dosso.

-Dunque McGrow.- parla l'uomo che mi ha portato qui. -Il mio nome è Elliot, mi occuperò personalmente del tuo caso. Quest'uomo invece è Robert, anche se tutti lo chiamano "La Montagna" per ovvi motivi, lui si occuperá, insieme a me, che il nostro progetto vada a buon fine.-

-È stata mia madre a portarmi qui?- chiedo di getto interrompendo le sue inutili chiacchiere.

Elliot mi guarda infastidito. -Non siamo qui per parlare di questo.-

-Allora temo che quello che ha da dire non mi interessi.-
Dopo qualche millesimo di secondo, quell'uomo che pare chiamarsi Robert, scatta in avanti e mi colpisce violentemente con un destro.

-Allora? Collaborerai?- mi dice Elliot con arroganza.

-È tutto inutile. Non potete cambiarmi. Non potete cambiare nessuno di noi.- dico cercando di trattenere le lacrime.

Un altro destro arriva più violento di quello precedente.

-Io non sono malato!- esclamo furioso.
Ma questo servì solo a far infuriare ancora di più Robert, che dopo avermi colpito un'altra volta, mi trascina fuori nel corridoio, e poi in un'altra stanza non tanto lontana.

Dopo avermi praticamente lanciato dentro, i due uomini chiudono la porta.

Mi guardo intorno: un'altra stanza bianca. Al centro c'è una sedia e davanti ad essa un grande schermo piatto. E poi un tavolo attaccato alla parete pieno di aggeggi strani che sembravano essere cavi elettrici.

-Aron, speravo di cominciare la prima fase della terapia domani, ma date le circostanze, abbiamo bisogno di farti capire che noi abbiamo ragione, che tu sei malato e che noi possiamo aiutarti a guarire.- dice Elliot con tono calmo ma irritante.

Sto per rispondere. Ma poi guardo quel colosso di Robert, giá pronto a colpirmi nuovamente. Così decido di tacere.

-Ora spogliati e siediti lì.- dice Elliot indicando l'unica sedia nella stanza.

Indugio per un attimo. Sono del tutto ignaro di quel che mi vogliono fare. Vedendomi immobile, l'omone mi urla contro.-Hai sentito? Spogliati e siediti!-

Decisi che era meglio assecondarli. Del resto anche Derek mi aveva avvisato che opporre resistenza non sarebbe stata la cosa giusta.

Dopo essermi spogliato ed essermi seduto Elliot prende due grossi cavi elettrici e li aggancia ai polsi, ignorando totalmente le fasciature. -Questi serviranno a farti stare fermo, e ti conviene, se non vuoi che le ferite si riaprano.- mi minaccia Elliot.
Non opporrò resistenza. Io sarò forte. Supererò anche questa. Lo farò per Jack, io tornerò da lui, ce la farò.
Credo che a questo punto Jack sia la mia unica forza. Pensare a lui e a ciò che abbiamo passato mi fa stare bene. Ora, qualsiasi cosa accadrá penserò solo a tornare da lui, scommessa o no, Jack mi ha richiamato, significa che ciò che provava per me era vero. Ne sono sicuro.

Quando vedo Elliot avanzare verso di me con altri due cavi elettrici, penso che questi siano destinati alle caviglie, ma quando lo vedo agganciarli al mio pene, è impossibile non trattenere delle urla.

Comincio a dimenarmi e a urlare in preda alla spavento. Solo ora ho capito cosa vogliono fare.
I miei tentativi sono inutili con Robert che mi tiene fermo, inoltre muovere le braccia è impensabile, al minimo movimento percepito parte una scossa.

Decido di acquietarmi.

Nello schermo di fronte a me cominciano ad apparire delle immagini.
Elliot stava proiettando delle foto, ma non delle foto normali. Erano raffigurati degli uomini nudi, in pose provocanti.
Lottavo con me stesso per non guardare, sapevo che al minimo movimento avrei ricevuto un'altra scossa, ma Robert mi teneva fermo il viso costringendomi a guardare solo in quella direzione.

È difficile trattenere i propri istinti. Anche per me, anzi, soprattutto per me.
Non passa molto tempo prima che mi venga un'erezione. Ed eccolo, quel minimo movimento che quei cavi elettrici stavano aspettando.
È impossibile non urlare, il dolore è troppo forte.
Mentre una scossa segue l'altra, cerco con non poche difficoltá di ignorare quelle immagini e a pensare solo a Jack.

Pensare a lui allevia il dolore.

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Heylá! Come avevo anticipato, in questo capitolo ho spiegato un pò cosa sono i centri di conversione(o di riparazione).
Voglio solo dirvi che questi luoghi sono più che reali, ed esistono ancora oggi, nonostante siano illegali! Probabilmente non tutti ne erano a conoscenza. È un argomento abbastanza censurato. Tuttavia potete trovare un bellissimo film su Amazon Prime video che si chiama "Boy Erased- Vite cancellate" che illustra molto bene questa realtà. Inoltre ci sono molte informazioni anche  su internet e a questo proposito vi ho lasciato qualche link (che dovete copiare e incollare da PC perchè I don't know why su wattpad mobile non funzionano).
Se volete saperne di più riguardo questi postacci cercate pure voi stessi, e vi renderete conto che le torture sono davvero atroci.
Si va da scosse elettriche ai bagni col ghiaccio. Senza parlare della pressione psicologica che viene esercitata su queste persone.

Articolo della repubblica:
http://m.repubblica.it/mobile/d/sezioni/attualita/2015/03/31/news/omosessualita_diritti-2540710/

Se preferite, Wikipedia:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Terapia_di_conversione

Esperienza di un superstite.
http://www.uaar.it/news/2011/08/26/usa-esperienza-di-terapia-riparativa/

(I link si possono aprire dal pc, non dall'app!)
Chiedo umilmente scusa se ho turbato qualcuno decidendo di affrontare questo tema! Ma penso sia importante conoscere questa realtà! Per quanto dure certe verità possano essere, vanno affrontate!

💕

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