Mi aggiravo per i corridoi del castello accompagnata da un suono che potrei paragonare a quello di una testa sbattuta contro il muro. Non osai indagare da dove quel suono provenisse.

Sel era, come sempre, al mio fianco e si limitava a ridacchiare sotto i baffi quando incespicavo nei numerosi strati del mio vestito. Ne avevo scelto uno verde petrolio, ma era talmente scuro che sembrava nero. Non ero solita indossare vestiti chiari.

Dovevo incontrare le mie dame da compagnia per il tè di metà mattina e non ne avevo affatto voglia. Era solo l'ennesima e inutile tazzina di tè bevuta tra un pettegolezzo ed un altro. Arlynn aveva sempre un posto in cui fuggire in queste occasioni. Pensare a lei mi faceva male, ma saperla felice e libera mi sollevava.

Arrivai alla sala e le dame mi salutarono con un piccolo inchino per poi spostare tutta l'attenzione su Sel con la bava alla bocca. Lui, in cambio, rivolse loro un sorriso raggiante. Lo fulminai con lo sguardo, ma questo lo fece sorridere ancora di più. Avrei dovuto perfezionare la mia tecnica, dato che di solito riuscivo a ghiacciare sul posto chiunque. Tranne lui ed il suo bellissimo, meraviglioso, strepitoso sorriso. Mi costrinsi a rivolgermi nuovamente al tavolo pieno di dolcetti davanti a me.

Amavo i dolci. Mi preoccupai solo di rimpinzarmi per bene mentre quelle pettegole erano già passate all'argomento successivo. I pettorali di Jensen.

"Come mai conoscete così bene i pettorali del principe, Duche?" chiesi fredda ad una di loro.

Duche rimase di sasso, diventando rossa appena lesse tra le righe.

"Io... io ascolto solo i pettegolezzi che girano, principessa."

"Ragazze, a dire la verità non penso sia appropriato parlare di quanto sia vigoroso il... principe." ripresi con sguardo allusivo.

Quelle ragazze erano davvero imbottite di ormoni.

Quella conversazione era a dir poco scandalosa...forse era per questo che mi interessava tanto.

"Cosa mi dite della principessa Parees?" chiesi riferendomi alla giovane principessa di Ghesmene.

Le ragazze si bloccarono, stupendosi del fatto che mi interessasse parlare con loro. Quel giorno mi ero svegliata con il piede giusto. Forse perché depistare le guardie reali era stato divertente. 

"Alcuni dicono sia andata a letto con uno della servitù." iniziò a raccontare una.

Da lì venni sommersa da notizie scandalose sul conto della principessa.

Poche ore dopo mi trovavo in giardino.

Avevo messo un abito viola più pratico, senza corsetto, così da potermi arrampicare sul grande pino ai margini del prato.

"Cosa vedi lassù, principessa?" chiese Sel guardandomi dal basso.

"Decisamente troppo sole." risposi con le sopracciglia aggrottate.

"Nyliss tra un paio di settimane sarà estate, cosa pensi di fare a quel punto? Ti chiuderai in una stanza dove il sole non può raggiungerti?"

"Probabile."

"Mi ricordi una nuvola carica di pioggia."

"Lo prenderò come un complimento."

"Ok Nuvoletta."

Nuvoletta. Seriamente?

"Come mi hai chiamata?" gli chiesi con l'ombra di un sorriso sul viso.

"Nuvoletta. Preferisci Raggio di Sole?"

"Sei talmente allegro che potrei vomitare."

"Sei talmente triste che potrei cavarmi gli occhi piuttosto che continuare a guardare il tuo broncio."

Lo guardai con la bocca spalancata, fingendomi offesa.

Stavo per ribattere quando un maggiordomo ci interruppe: " Mia Signora, ho un messaggio per voi. Viene da Nabond."

Rimasi stupita dalla notizia, cercando di immaginare chi potesse mandarmi una lettera da così lontano.

Forse Arlynn voleva aggiornarmi sui suoi spostamenti.

Con rinnovata speranza scesi dall'albero, rifiutando l'aiuto di Sel, per poi afferrare la lettera.

Notai con disappunto che la lettera riportava il sigillo della casata reale.

Cosa caspita potevano volere da me?

Aprii la lettera con foga aspettandomi di leggere le solite stronzate di cui i nobili amavano parlare.

Mia Cara Principessa Nyliss di Earondia, vi stupirete di leggere una lettera scritta di mio pugno. D'altronde, chi non vorrebbe ricevere una lettera da parte mia?

Ho un urgente bisogno di parlare con voi di persona, la questione di cui dobbiamo discutere è troppo importante per essere scritta su un foglio di carta.

Sentitevi libera di recarvi a Nabond quando volete, ma vi prego di affrettarvi. La mia incoronazione avverrà la prossima settimana nella capitale e non vorrei che ve la perdeste per nulla al mondo.

Mi rincresce non poter rivedere la vostra cara sorella, date le sfavorevoli circostanze.

Vi starete chiedendo di quale incoronazione io stia parlando. Ebbene, Sua Maestà il Re, ovvero mio padre, è passato a miglior vita. Sarò lieto di prendere il suo posto sul trono.

Conto su una vostra risposta, Jensen

Cazzo.

Congedai il maggiordomo e scalai nuovamente l'albero facendo segno a Sel di seguirmi, per poter parlare indisturbati.

"Jensen vuole vedermi. Ad Histol. Il giorno della sua incoronazione. Il re è morto."

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Ciao amici, ho dovuto cancellare il capitolo 13 e ripubblicarlo oggi perché alcuni di voi non riuscivano a visualizzare il capitolo (me compresa). Spero il bug non si ripresenti. In ogni caso, buon lunedì.

Baci,

A. C. Forbs