6. Spiegazioni
Mi svegliai sentendo un profumo di vaniglia nel naso e un piacevole solletico alle orecchie, ci misi un un momento a capire; ero sdraiato sul mio letto e abbracciavo la mia ragazza e stavo premendo il mio naso sul suo collo e non so come i suoi lunghi capelli castani mi coprivano la faccia. Feci per alzarmi, ma mentre mi alzavo sentii Sofia muoversi e mi bloccai, non volevo svegliarla, allora inizia a baciarla dalla clavicola fino all'angolo della bocca, quando finalmente la baciai sulle labbra lei aprii gli occhi "Giorno" sussurrò, io gli risposi con un sorriso "scusami se ti ho svegliato ieri sera, ma ero terrorizzata..." la interruppi "grazie" gli sussurrai a un'orecchio e ritornai a sprofondare nel suo collo.
Ci alzammo molto tardi perché volevamo stare un po' da soli, lei tornò nella sua camera per cambiarsi e io mi misi lo stesso completo nero di ieri.
Dopo essermi cambiato mi diressi verso la cucina, che quando arrivai, aveva la porta chiusa, ma sentivo comunque provenire dall'interno le voci dei miei compagni di classe; mi bloccai non volevo affrontarli dopo tutto potevano avere ragione loro e io potevo essere un mostro. Pensando a tutto ciò non mi accorsi neanche di Sofia che mi raggiungeva, mi accorsi di lei solo quando mi strinse la mano e disse "come mai qui fuori?" sorrise, sorriso che si spense quando dissi "se avessero ragione e fossi stato io il colpevole di tutto ciò? Se fossi io il cattivo?" lei con infinita dolcezza mi rispose "se tu fossi il cattivo avresti salvato Giulia? Ci avresti portato qui al sicuro? Ci daresti 3 pasti al giorno? Io non credo quindi sii forte e reagisci" " forse hai ragione, andiamo" dicendo questo entrai in cucina.
Appena entrai in cucina tutti si zittirono e si voltarono a guardarmi, strinsi la mano di Sofia per farmi forza, ci dirigemmo a prendere il necessario per fare colazione. Per me presi una tazza di latte, invece per Sofia presi una tazza di caffellatte, per entrambi presi due cornetti uno alla crema per lei e uno alla marmellata per me. Ci sedemmo e iniziammo a mangiare chiacchierando fra di noi, ci raggiunse anche Giulia con la sua tazza enorme di caffè e iniziammo a scherzare come facevamo sempre; dopo qualche minuto gli altri smisero di fissarci e ripresero a fare colazione. Finita la colazione lasciai le due ragazze a chiacchierare fra di loro e io mi diressi in bagno per lavarmi i denti e poi andare in palestra.
Giunto in palestra decisi che per quel giorno non avrei nuotato e andai a correre su i tapis roulant, mentre correvo sentii la porta della palestra aprirsi, ma non ci prestai molta attenzione finché Jack non si fermò davanti a me. Per la sorpresa ormai inciampavo nelle le mie stesse scarpe, ma ripreso il controllo delle mie gambe gli sorrisi e gli dissi "Garda te chi è ritornato dal mondo di Ade" lui sorrise a sua volta " Non mi sono fatto tutto il Tartaro per farmi prendere in giro da te" dicendo questo fece la faccia offesa e si diresse verso gli spogliatoi per cambiarsi. Sapevo benissimo che non si era offeso, perché erano i soliti battibecchi, sugli dei Greci, che facevamo da quando avevamo letto la seria dei Percy Jeckson, infatti uscii dallo spogliatoio 5 minuti dopo in tuta e anche lui iniziò a correre sul tapis roulant di fianco al mio.
"Cosa mi sono perso in questi 3 giorni?"chiese, io provai a essere arrabbiato con lui dopo tutto era stato lui a portarci qui senza darci uno straccio di informazione decente, però non ci riuscii dopo tutto era un mio amico e per me l'amicizia era tutto, quindi gli risposi "niente di che, dopo che sei andato a farti un sonnellino abbiamo esplorato la casa dove abbiamo trovato uno strano arco in pietra che si è rivelato una sottospecie di portale dove abbiamo visto una serpente che sembrava mi volesse parlare, stavo per toccare il portale quando i miei amici mi hanno tirato indietro io per impedirglielo ho provocato delle folate di vento e alcune scosse di terremoto. Dopo questo si sono quasi rivoltati contro di me e ci siamo, credo, riappacificati solo questa mattina a colazione" lo dissi tutto in un fiato e mi misi a osservare Jack in attesa di una risposta. Si prese il suo tempo per rispondere, ma quando mi rispose lo fece con lo stesso atteggiamento che a scuola aveva quando affrontava verifiche o interrogazioni, cioè lo stile io non ho emozioni, "quello che è successo non doveva accadere, o almeno non ancora. Quello che hai visto era il portale che conduceva al nostro mondo di origine e l'animale che hai visto potrebbe avere due significati: il primo è che il portale dall'altra parte è controllato allora non avremmo scampo, invece il secondo è che avresti visto il tuo corak " io ero sorpreso per cui ci misi un attimo a rispondere "cos'è un corak?" Jack mi rispose con fare misterioso "tutto a suo tempo ".
La sua risposta mi fece infuriare volevo informazioni e le avrei avute, gli urlai contro "NO ORA TU ME LO DICI ADESSO" stavo per saltargli addosso quando gli comparve un sorriso in faccia "si calmati intendevo dire che dovrai aspettare 10 minuti il tempo di cambiarmi e di radunare tutti in sala da pranzo".
Ci ritrovammo 10 minuti dopo in soggiorno dove; chi si era seduto sul divano, chi per terra e chi seduto sulle sedie che avevano portato dalla cucina e aspettavamo con ansia l'arrivo di Jack, io ero talmente impaziente che non riuscivo a stare seduto e inizia a girare per la sala ,al quinto giro della sala corsi il rischio di sbattere contro di lui.
Mi sorrise e mi accompagnò al centro della sala e con me di fianco a lui iniziò a parlare "prima di tutto vi prego di non interrompermi, perché o ascoltate tutto o non capirete nulla. Dovete sapere che parallelamente al nostro universo esiste un'altro universo e noi possiamo viaggiare attraverso questi grazie a dei portali come quelli che avete visto in questa casa" si concesse un'attimo di respiro e poi riprese " ora arriva la parte più difficile da credere perché nell'altro universo, cioè il mio universo, ci sono alcune persone che nascono con il potere di controllare uno o più dei 5 elementi della natura che sono: terra, acqua, fuoco, aria e natura. Inoltre a ogni essere umano è legato un animale che lo segue per tutta la vita è le loro esistenze sono eternamente legate, se uno muore anche l'altro muore, se uno soffre anche l'altro soffre, questo legame si chiama corakem e il compagno animale corak e il compagno umano crakes".
Giacomo si fermò un attimo, giusto il tempo di fare capire l'ultima parte "Noi ci troviamo qui perché nel mio mondo c'è stata una rivolta contro il vecchio re da parte di Shawn Relmer, con un'enorme sacrificio da parte di tutta la corte del castello, durante l'assedio, riuscimmo, io e Giacomo, a fuggire e scappammo verso un villaggio lontano, sulla costa, e isolato da tutti. Quando arrivammo al villaggio scoprimmo che il castello era caduto 4 giorni dopo la nostra fuga e il re e la regina nonché padre e madre di Giacomo erano stati uccisi, l'unica via di scampo era arrivare in questo mondo perciò fabbricammo un portale e scappammo in questo mondo con l'intenzione di ritornare e vendicare il re e la regina quando Giacomo avrebbe già controllato i suoi poteri" detto questo rimase in silenzio e aspettò il fiume di domande che, ovviamente, non tardò ad arrivare.
"STAI MENTENDO" "SI PUÒ SCEGLIERE IL PROPRIO CORAK?" "PERCHÉ PROPRIO ADESSO?", Jack sorrise e alzò una mano e tutti si zittirono, "dunque non si può scegliere il proprio corak, perché è lui a scegliere te, inoltre tutto questo sta succedendo adesso perché Giacomo sta per accedere ai suoi poteri, cosa che succederà fra 3 giorni" io sussurrai "perché proprio io, perché la mia famiglia?"; quando Jack mi rispose, quasi con dolcezza "come molti, Shawn era geloso della capacità della tua casata di controllare tutti e 5 gli elementi, per questo erano loro a governare, inoltre alcuni membri della tua stirpe avevano anche il controllo sulla vita e sulla morte" i miei compagni mi guardarono sbigottiti "potevano dare vita a esseri inanimati oppure semplicemente con una mano assorbire la vita di un qualsiasi altro essere vivente per curarsi; erano molto potenti e dove c'è il potere c'è purtroppo sempre invidia e paura".
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