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24. Giuramento

Quando tutti ebbero finito di congratularsi con me tentai di raggiungere Riccardo e Andrea che erano già andati verso i bagni per farsi la doccia. Li vidi in fondo al corridoio e li chiamai per chiederli di aspettarmi così avrei potuto congratularmi con loro per il bellissimo scontro. Quando si voltarono mi videro e continuarono a camminare ignorandomi e sinceramente ci rimasi male, stavo per chiamarli di nuovo quando qualcuno mi mise le mani sulle spalle e mi fece voltare. Quando inquadrai il volto lo riconobbi come il mio Guardiano, il quale mi abbracciò immediatamente, appena si staccò "Congratulazioni, bellissimo incontro" "Grazie" mentre dicevo questo tentai di girarmi per vedere cosa facessero i miei amici, probabilmente Giacomo se ne accorse e mi chiese "Tutto bene?" annuii con la testa "Temo solo che dopo questa sfida io abbia perso dei buoni amici" lui si fece pensieroso "Non ti preoccupare per loro, gli brucia il fatto che nemmeno in due siano riusciti a batterti. Comunque, vieni che hai un sacco di cose da fare prima di domani" e così venni risucchiato, contro la mia volontà, in un turbine di torture. Per prima cosa venni lavato, se così si poteva definire lo sfregamento intensivo dello schiavo, avevo la sensazione che mi volessero scuoiare, ma non volevano che sporcassi. Dopo il "lavaggio" venni massaggiato e oliato, peggio di una patatina fritta e finalmente potei tornare a parlare con Giacomo.
"Siediti dobbiamo parlare di parecchie cose" io deglutii e mi sedetti. "I tuoi compagni hanno completato l'addestramento e sono diventati ottimi legionari e sono pronti a tutto per te" sorseggiò un bicchiere di vino, "Vuoi?" riferendosi al vino "Scusa mi ero dimenticato che odi gli alcolici. Comunque, prima di spiegarti le noiose procedure di domani, mi dovresti dire qual è il prossimo potere che vuoi imparare" la sua domanda mi spiazzò. "Non lo so, non ci avevo mai pensato. Mi piacerebbe imparare il dominio sulla terra o sull'acqua, ma non so quale scegliere " "Se vuoi posso darti qualche consiglio io",  gli feci un gesto per continuare. "Terra lo sconsiglio perché è la regione natale di Shawn e per questo è molto pericoloso per te, inoltre è la più lontana, acqua come puoi immaginare è il contrario del fuoco in tutti i sensi e il regno degli Egizi e vicino, sempre di regni vicini abbiamo il regno dei giapponesi che controllano la natura" "E il regno dei Maya? Controllano l'aria se non erro" gli chiesi curioso "Esatto, ma non mi fido, si sono schierati solo a fine guerra con Shawn e prima non hanno aiutato tuo padre a sedare la rivolta dei Siluri, sono infidi" mi rispose Giacomo "Sinceramente, sono curioso di imparare il dominio dell'acqua" gli dissi con aria disinvolta "Perfetto organizzerò la partenza, ci vediamo a cena" stava per uscire quando gli domandai confuso "Mangi in mensa anche tu?" "No, ma tu oggi hai finito il tuo addestramento perciò potrai mangiare nella sala da pranzo del direttore, il quale ha gentilmente acconsentito a cedercela visto che dovrò spiegarti tutta la cerimonia che dovrai tenere domani."

Il giorno dopo

Venni svegliato dal solito istruttore che sbraitava sbattendo la mano sulla porta e insieme ai miei compagni ci cambiammo e ci dirigemmo in mensa a fare colazione. Il pomeriggio precedente non avevo avuto occasione di riparlare con Andrea e Riccardo perché per tutto il pomeriggio mi avevano evitato e rientrato dalla cena stavano già dormendo. Mentre andavamo a colazione cercai di parlargli, ma venni costantemente bloccato da alcuni ragazzi che ne approfittavano per congratularsi con me. Dopo colazione ognuno di noi si doveva preparare per la cerimonia, perciò venni rapito dagli innumerevoli servi che avevano il compito di vestirmi. Per prima cosa mi lavarono di nuovo e mi riempirono di oli profumati. Non che odiassi i bagni, sia chiaro, ma a tutto c'è un limite. Riuscii a evitare il massaggio perciò passammo subito alla fase di vestizione. Iniziarono mettendomi una toga nuova era di un bianco brillante era bordata di porpora e ricamata d'oro, mi misero un mantello rosso porpora sulle spalle e venne fermato sul davanti con la spilla d'oro con lo stemma di famiglia. Per concludere mi misero la corona da cerimonia sulla testa, immediatamente notai che era molto più pesante di quella normale; pensandoci un'attimo era giusto perché era molto più complessa e decorata rispetto a quella normale. Era formata da una base di oro e salendo sembrava che l'oro si sciogliesse e colasse verso l'altro; nella parte frontale erano incastonate 5 pietre preziose   che rappresentano i 5 elementi e di conseguenza i 5 Regni. Mi guardai allo specchio e costatai che avevo un'aspetto molto regale, in quel momento entrò Giacomo che appena si volse verso di me si inginocchiò per poi dire "Salute Sire, siete pronto?" avevamo raggiunto un'accordo che consisteva nel rispettare l'etichetta in presenza di estranei, ma se eravamo solo io e lui ci saremmo comportati da amici cosa che comunque eravamo "Alzati" Giacomo si alzò "Si sono prontò accompagnami" dicendo questo uscii dalla stanza senza neanche aspettare che Giacomo mi seguisse. In corridoio mi raggiunse immediatamente "Pronto?" mi chiese preoccupato "Si" risposi esitante "Ti ricordi tutti i passaggi?" "Spero di si" avevamo appena raggiunto la sala delle cerimonie e mi fermai un attimo per prepararmi mentalmente a quello che mi aspettava.
Appena aprii la porta, Giacomo si mise subito dietro di me e io entrai nella stanza buia. Mentre avanzavo nella sala buia lungo un percorso delineato da bracieri spenti mi rilassai e evocai il fuoco; dalle mie mani, stese lungo il fianco, fluirono serpenti di fuoco che andava ad accendere i bracieri che progressivamente superavo, passo dopo passo la sala si tingeva di colori sempre diversi, si perché la solita mia amica etichetta voleva che ogni cavolo di coppia di bracieri fosse alimentata da un'emozione diversa, cosa affatto facile. Finalmente tutti i bracieri furono stati accesi e io ero arrivato alla mia sedia. Non era una sedia normale ma nemmeno un trono era una buona via di mezzo infatti al contrario delle altre, che erano degli sgabelli, la mia aveva lo schienale e i poggia mani ed era stupendamente intagliata, ma almeno non era in oro massiccio incastonato di pietre preziose. Quando mi sedetti potei finalmente osservare la sala, oltre al fatto di essere gremita era bellissima aveva un soffitto alto, non come la sala dei combattimenti ma comunque alto, sorretto da una doppia fila di colonne in un materiale nero che non riuscivo a riconoscere e il pavimento, per quel poco che riuscivo a vedere, era un mosaico che riprendeva un non so quale combattimento di non so chi. Dopo di me si sedettero tutti e Flavio vestito con la divisa da cerimonia inizio a parlare; ringraziò tutti di essere venuti ci fece presente del grande onore che avevano nel essere al mio cospetto e iniziò a chiamare per ordine di classifica i ragazzi che avevano finito l'addestramento perché mi prestassero giuramento e mi facessero richiesta per la loro professione. "Riccardo e Andrea secondi classificati a pari merito si facciano avanti e prestino giuramento" scandì con voce calma e tonante Flavio, i miei due amici si fecero avanti insieme e si inginocchiarono davanti a me con la testa rivolta al terreno e pronunciarono il giuramenti di rito "Da adesso fino alla fine dei tempi dedichiamo la nostra vita al nostro re. Andremo dove lui vorrà, uccideremo chi lui vorrà, moriremo quando lui vorrà; affidiamo il nostro destino al nostro unico e vero re" erano parole forti e anche se Giacomo mi aveva avvertito comunque mi fecero sentire inadeguato a tutta questa fiducia, ma cercai di non darlo a vedere "Come vostro re accetto il vostro giuramento, alzatevi. Quindi quale sarà la vostra professione?" chiesi. I due ragazzi davanti a me si alzarono e si scambiarono uno sguardo e Riccardo parlò "Parlo per entrambi maestà, noi vogliamo essere la sua ombra " disse in maniera molto strana l'ultima parte. Tutto il pubblico iniziò a vociare, evidentemente le ombre erano qualcosa di speciale, ma io non ne avevo idea infatti i miei dubbi vennero confermati da come si stava avvicinando Giacomo; evidentemente erano qualcosa di più. Quando mi fu vicino si inginocchiò velocemente e mi sussurro all'orecchio "Le ombre sono le più strette guardie del re, sono come i Guardiani, ma di carne e ossa la loro fedeltà è a livelli impressionante se il loro protetto viene ucciso o muore per cause naturali loro hanno l'obbligo morale di morire con lui, sono anche i suoi consiglieri infatti hanno l'obbligo del silenzio" le sue parole, se è possibile, mi agitarono ancora di più "Cosa dovrei fare?" gli chiesi "Non hai molta scelta puoi solo accettarli" mi rispose a bassa voce, poi si inginocchiò e se ne tornò al suo posto. Mi alzai dal mio seggio e mi avvicinai ai due ragazzi , che nel frattempo si erano nuovamente inginocchiati e gli posai le mani sulla spalla e gli sussurrai in modo che mi sentissero solo loro due "Siete sicuri?" entrambi mi sorrisero "Si sono sicuro" mi rispose Andrea "Anche io" concordò Riccardo. Se loro ne erano sicuri dovevo esserlo anche io perciò tornai a sedermi al mio seggio e con voce solenne risposi alla loro richiesta "Sia fatta la vostra volontà adesso e per sempre" detto questo un servo gli consegnò la divisa e vennero da me per prendere la fascia rossa che gli distingueva come στοιχεῖον del fuoco che si legarono sul capo e presero posizione ai fianchi del mio seggio. Il seguito della cerimonia fu molto noiosa poiché dovetti ascoltare ogni singolo iniziato che pronunciava il giuramento, rispondergli che lo accettavo, chiedergli la professione desiderata e rispondere con la solita forma di rito.

Una noia mortale.

Scusate se vi rubo due secondi ma vorrei ringraziare _Carter4_ che da adesso in avanti mi aiuterà diventando il mio BetaTester (mi corregge i capitoli in parole povere) e se il mio racconto vi piacerà in buona parte sarà anche grazie a lui.

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