Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

19. Combattimento


Scusate il ritardo di questo capitolo, ma lo avevo pubblicato qualche giorno fa, ma Wattpad mi ha mangiato le ultime 300 parole per cui ho dovuto riscriverle e durante la settimana il tempo scarseggia sempre. Buona lettura.

Il primo mese passò abbastanza tranquillamente, seguii le lezioni dove gli istruttori erano particolarmente attenti a farmi capire esattamente tutto, non feci amicizia con nessuno e nessuno ci provò, le lettere che Giacomo mi faceva avere erano piacevoli da leggere, però in una delle prime lettere mi informava che ai miei compagni era vietato ricevere la posta perciò l'unico con cui chiacchierare era lui. Sinceramente mi sarei aspettato degli scherzi cattivi da parte dei miei compagni di dormitorio però non c'è ne furono probabilmente anche grazie al fatto che in modo sempre molto discreto insieme a me c'era sempre almeno un'istruttore. Finito il primo mese fui trasferito. Quando arrivò Flavio per comunicarmi la decisione e scortarmi nelle nuove camere, stavo facendo dei pesi con il mio dormitorio "Visto che i tempi stringono è giunto il momento di trasferirla nel dormitorio successivo, prenda la sua roba è mi segua" presi i miei pochi vestiti e seguii Flavio fino a un'altro dormitorio dove mi fece vedere dove avrei potuto mettere la mia roba e quale fosse il mio letto, e poi mi accompagnò in una palestra che non avevo mai visto. "Stanno facendo un torneo, le regole sono semplici, forse un po' brutali, chi vince rimane sul ring chi perde esce, ci sono tre giudici a decidere chi è il vincitore è chi il perdente, tutto chiaro?" io annuii un po' agitato e lui aprii la porta per farmi entrare, appena entrato notai che la stanza era fatta completamente in granito e al centro di essa c'era un ring leggermente sopraelevato su cui stavano combattendo due ragazzi: il primo era massiccio e pieno di muscoli e con i capelli neri tagliati molto corti invece il secondo era Riccardo. Flavio stava per uscire, ma io lo fermai "Il ragazzo sul ring sa chi sono" lui si fermò "Questa è l'unico dormitorio che possa ospitarla" mi rispose preoccupato "Ah... L'unico modo è quello di travestirmi, dovrei avere un mantello con il cappuccio molto ampio fra i miei vestiti userò quello" "D'accordo, vuole che l'accompagni?" "No grazie so la strada" dicendo questo mi diede la tavoletta cerata con l'ordine di trasferimento e io mi diressi a cambiarmi, indossai la tunica rosso scuro, con il suo cappuccio che mi copriva interamente la testa, ed era abbastanza corta da permettermi di muovermi velocemente. Raggiunsi di nuovo la palestra e mi feci largo fra i ragazzi che stavano osservando lo scontro attenti a capire i punti deboli dell'uno e dell'altro, guadagnai parecchie occhiatacce e conquistai la curiosità di molti che preferirono seguirmi con lo squadro piuttosto che seguire lo scontro. Feci il saluto e consegnai la tavoletta all'istruttore che la lese almeno tre volte prima di bruciarla, senza dirmi una parola, ma evidentemente teso, fece fermare il combattimento e mi condusse sul ring "Lui è un vostro nuovo compagno, arriva da un città del regno abbastanza lontana da qui, i suoi genitori si sono trasferiti per lavoro e lui li ha raggiunti qui, adesso seguirà l'ultima parte del suo addestramento con noi" dicendo questo mi riaccompagnò giù dal ring e mi sussurrò all'orecchio "Maestà questo è l'ultimo combattimento di giornata se vuole domani..." lo interruppi "Voglio partecipare anche io quindi se non è un problema vorrei sfidare il vincitore è così che funziona giusto?" lui annuì preoccupato e fece ripetere la sfida.
Speravo che vincesse Riccardo perché l'altro ragazzo era veramente grosso e mi faceva un po' paura, ma con due fruste di fuoco che colpirono simultaneamente Riccardo la vittoria fu aggiudicata all'altro ragazzo. Gli fu dato il tempo per riprendersi e poi mi feci avanti sul ring "Novellino cosa ci fai qui? Hanno già finito i combattenti" non risposi, voleva evidentemente irritarmi, prendemmo posto e un'istruttore ci fece segno di cominciare. Lui passò subito all'attacco lanciando una raffica di palle di fuoco striate di giallo, il fuoco che evochiamo è alimentato dai nostri sentimenti ed emozioni e lui evidentemente li stava alimentando con la sicurezza di se e con la superbia. Io feci quello che mi veniva meglio cioè rimanere in difesa e parai le sfere di fuoco senza difficoltà e rilanciandone qualcuna. Il mio avversario evocò delle fruste di fuoco e le usò per colpirmi, ma creai un scudo di fiamme che iniziò a vorticare e gli attacchi delle sue fruste si andarono tutti a schiantare sul mio scudo senza farmi danni, senza preavviso lanciai una raffica di palle di fuoco striate di verde, calma, ma l'emozione da cui traevano energia, evidentemente, era troppo debole perché lui li parò senza difficoltà. Iniziammo a girare in circolo mantenendoci uno di fronte all'altro e studiandoci "Tutto qua quello che sai fare? Cosa farai quando i tuoi compagni staranno morendo introno a te," dentro di me si ruppe qualcosa, la maschera di calma che avevo costruito in questo mese venne travolta da un fiume di paura e di rabbia "Cosa farai quando il nemico si avvicinerà ai tuoi amici per finirli e tu il massimo che farai sarà quello di lanciargli delle palle di fuoco troppo deboli?" qualcosa dentro di me cambiò "Cosa farai quando i tuoi nemici verranno da te con le mani sporche del sangue dei compagni a cui avevi promesso la tua vita e ti lasceranno andare ringraziandoti del tuo aiuto" "Farò questo" urlai. Immediatamente alzai le mani e dai bracieri che illuminavano la stanza fluirono verso di me delle lingue di fuoco che sempre più velocemente si riunirono al mio scudo e divennero quasi nere da quanto forte era l'emozione che le alimentava, le fiamme iniziarono a turbinare intorno a me sempre più velocemente e formarono una sfera, quando si fu formata completamente abbassai le mani e mi ritrovai sollevato in aria dentro la sfera. Rimasi sospeso mentre dalla sfera iniziarono a partire delle barriere di fuoco in tutte le direzioni, sia contro il mio avversario che contro il pubblico, tutti rapidamente evocarono chi spade, chi barriere per cercare di arginare il mio attacco. Le mie barriere erano come le onde del mare, a ogni battito del mio cuore una si abbatteva sul mio avversario e su tutti gli altri, come le onde che si abbattano sulla battigia. Non gli davo tregua, gli istruttori erano troppo impegnati a proteggere gli iniziati piuttosto che fermarmi e se anche avessero voluto evocai una barriera di fuoco intorno al ring. Le onde si fermarono solo quando il mio avversario era pieno di bruciature, esausto e con le spalle al muro, solo allora le onde cessarono, ma vennero sostituite da continui lanci di fiamme nere contro di lui, le parava sempre all'ultimo, sempre con meno energia, anche le sue fiamme erano striate di nero, paura. Ormai era evidente che aveva perso, ma io non mi fermai, mi allontanai da lui e mi inginocchiai, le lingue di fuoco che non avevano mai smesso di alimentarmi si fermarono in aria e iniziarono a modellarsi in un'aquila e in un serpente, ora gli istruttori iniziarono a tentare di fermarmi, ma le barriere fecero il loro lavoro. Mi rialzai e feci cenno al serpente di attaccare, lui strisciò velocemente fino al mio avversario ormai spacciato, ma comunque tentò di creare una barriera e sussurrò "Ti prego..." non riuscì a finire la frase perché la sua barriera fu infranta dal serpente e lui inghiottito dalle fiamme. Quando le fiamme del serpente si spensero stavo per lanciare anche l'Aquila, stavo per alzare la mano per mandarla quando sentii una mano sul braccio che con una stretta decisa, ma non forte mi impediva di alzarla per dare l'ordine, mi voltai e vidi Riccardo, con una parte dei vestiti che stavano ancora bruciando, che cercava di fermarmi. Improvvisamente capii cosa avevo fatto e abbassai la mano e l'aquila esplose in un miriade di stelle cadenti e mentre cadevano una di esse incendio il mio cappuccio, strinsi un pugno e sia le fiamme sul mio cappuccio sia quelle che stavano ustionando Riccardo si spensero non prima però di lasciarmi senza cappuccio, quindi riconoscibile, e Riccardo pieno di dolorose ustioni. Con l'aquila si spense pure la barriera di fuoco che impediva agli istruttori di intervenire, irruppero nel ring pronti a dare battaglia, ma riconoscendomi rimasero spiazzati, di loro mi interessava poco e per prima cosa controllai le condizioni di Riccardo che erano stabili ed era cosciente, ma stava visibilmente soffrendo molto, mi feci coraggio e mi avvicinai al mio sfidante che sembrava più un pezzo di legno bruciato che un ragazzo di 17 anni, mi inginocchia vicino a lui e cercai la giugulare per controllare le pulsazioni, rimasi sorpreso quando ne sentii alcune anche se molto deboli, non c'era tempo da perdere. Mi alzai e mi diressi verso un istruttore "Portami immediatamente dell'acqua" gli dissi con la voce più autoritaria che riuscii a mettere insieme "Non prendo ordini da te, mostro" mi aveva veramente chiamato mostro e questo non fece altro che far ritornare la mia rabbia, mi avvicinai a lui e con una mano li presi il collo inchiodandolo a una parete "Tu sai chi sono io vero?" gli ringhiai contro e lui annuii terrorizzato "Hai visto di cosa cosa sono capace" mi incendiai la mano che lo stingeva al collo, ma feci attenzione a non bruciarlo "Quindi vai a prendere quanta più acqua tu possa portare in un solo viaggio, hai capito?" lui annuii e quando lo lasciai si allontanò da me quasi scappando. Mi rivolsi a tutti quelli che erano rimasti nella sala "Penseremo dopo ha quello che ho fatto prima aiutatemi..." venni interrotto da una voce nella folla "Noi non prendiamo ordini da te, sei venuto qui per ucciderci tutti" esplosero delle grida di assenso, ma nessuno tentò di aggredirmi, probabilmente mi temevano "Non sono venuto qui per uccidervi" ripresi "Sono venuto qui per imparare solo che ho avuto poco tempo. Io sono James erede al trono dei 5 regni e tanti altri titoli che devo ancora imparare perciò ora sapete chi sono e ho bisogno di aiuto per rimediare ai miei errori" indicai i due corpi stesi sul ring. In quel momento esatto arrivarono il direttore e Flavio insieme a una nutrita guarnigione di στοιχεῖον, probabilmente pensarono che qualcuno mi stesse attaccando. Appena entrati il direttore e Flavio si inginocchiarono subito imitati dagli altri, invece i στοιχεῖον corsero verso il ring e si schierarono creando un cordone protettivo intorno al ring. Ero in imbarazzo, ma per fortuna il combattimento mi aveva lasciato il viso coperto di fuliggine che impediva agli altri di vedere il mio rossore, venni salvato dall'istruttore che avevo mandato a prendere dell'acqua che era rientrato in palestra e senza accorgersi di tutti i ragazzi inginocchiati venne verso il ring e consegnò l'acqua ai στοιχεῖον che a loro volta la passarono a me. Per primo andai verso Riccardo, mi inginocchiai vicino a lui e gli versai tutta l'acqua addosso, lui sentendola scorrere su di se aprii gli occhi "Cosa stai..." "Sto cercando di salvarti quindi zitto e fermo" lui si zittì; chiusi gli occhi e pregai che l'istinto prendesse il sopravvento cosa che per fortuna fece. Quando riaprii gli occhi il corpo di Riccardo divenne sempre più sfuocato e insieme al ring gradatamente scomparve per lasciare il posto alla vista che si poteva godere da una curva del mio sentiero preferito su nelle Alpi, mi sentivo veramente in pace. Improvvisamente la visione cessò e vidi Riccardo sorpreso, ma completamente ristabilito; mi alzai, ma barcollai vistosamente e 2 στοιχεῖον e Riccardo si affrettarono a farsi avanti per sorreggermi, ma con un gesto gli allontanai. Chiesi altra acqua e questa volta due iniziati corsero a prenderne altra senza fiatare nel frattempo mi avvicinai al mio sfidante e controllai nuovamente le pulsazioni, c'erano, ma erano deboli. Mi consegnarono l'acqua e come prima mi inginocchia di fianco a lui e gli versai l'acqua addosso, mi sforzai di tornare con la mente a quella curva sul mio sentiero e come prima il corpo bruciato del mio sfidante, che più che un corpo di un ragazzo di 17 anni sembrava un tronco carbonizzato, iniziò a sbiadire fino a scomparire e mi godetti il paesaggio alpino come se fossi lì. La visione durò più a lungo e quando finì e tornai a mettere a fuoco il corpo del mio avversario lo vidi senza bruciature e che con faccia sorpresa si stava alzando, sorrisi e poi svenni.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro