53 - Nico
Lunedì 1, Nico's pov
- Nico, oggi stacchi a mezzogiorno, vero? - mi chiede Giada.
- Sì, esatto, fra mezz'ora vado - rispondo, forse un po' sbrigativo, ma senza la reale intenzione di essere scortese verso di lei.
Mi sorride e arrossisce.
- Se ho bisogno per fare i cappuccini chiedo a Gabriele? Non vorrei fare pasticci come l'ultima volta....
- Certo, è sempre abbastanza disponibile con le nuove arrivate, forse anche troppo - dico, ridendo.
- Ti ho sentito - commenta Gabriele, dall'altro capo del bancone.
- Meglio se hai sentito - dico, ricambiandogli l'occhiataccia.
Giada arrossisce di nuovo e scompare nel retro a finire di preparare i panini. È una ragazza molto timida e anche parecchio inesperta per fare la barista, ma quando si è presentata qui per chiedermi di assumerla non sono riuscito a dirle di no. Credo che a tutti vada data una possibilità. Io stesso quando ho aperto questo bar ero alle prime armi, ma poi ho imparato. L'esperienza sul campo fa la differenza. E poi Giada ha tante qualità, deve solo scoprirle lei stessa. I suoi sorrisi di prima mattina, per esempio, sono unici.
- Quando hai finito di sfottermi, c'è da fare il ginseng alla signora Trucchi, lo sai che lo vuole solo da te - Gabriele mi raggiunge, ridendo, con in mano dei piattini sporchi da portare nel retro.
- Vai di là, dai - brontolo, ridendo.
Gabriele va nel retro, lo sento fare delle battute squallide sui panini. Probabilmente Giada gli piace, ma lei è troppo timida per dargli la soddisfazione che cerca.
- Ecco qui il suo ginseng - dico, allungando la tazzina alla signora Trucchi.
- Nico, i panini al salame e al formaggio sono pronti - Giada esce dal retro e inizia a sistemarli nella teca.
- Benissimo... Gabriele si è perso invece? - chiedo, ridendo.
- È di là al telefono con suo fratello, adesso arriva - mi risponde.
- Ciao, vorrei una pizza - mi chiede un ragazzo.
- Ti servo subito - gli rispondo, ma Giada mi precede - lo servo io, tu fra un po' devi andare, no?
- Sì, grazie - le dico, togliendomi il grembiule e andando nel retro.
Gabriele è appoggiato alla parete, con il cellulare in tasca e l'aria scocciata.
- Che ti prende? - gli chiedo - abbiamo riso e scherzato fino a qualche minuto fa...
- Mi ha telefonato Manuel.... Vuole venire a tutti i costi con te adesso, ma gli ho detto che non può....
- Meglio che non venga, hai ragione, meno gente viene coinvolta, meglio è per tutti.
- Ha bigiato a scuola stamattina e ha detto che sta venendo qui....
- Dammi il telefono che lo chiamo e gli parlo io...
- Non lo convinci, Nico, mio fratello se si impunta su una cosa è la fine... Bisogna fare come dice lui...
- Capisco che siano amici, ma non può venire. Bisogna che si rassegni. Finché non si sente pronto per tornare spontaneamente, meglio che non veda nessuno della sua vecchia vita. Amici compresi.
- Comunque, Nico, grazie per tutto quello che stai facendo... Immagino quanto ti stia costando... - dice, indicando il contenitore dei panini che ho chiesto a Giada di tenere da parte per il mio pranzo, ma che in realtà non sono per me.
- Non sono così fiscale, per qualche panino sottratto al mio bar - gli rispondo - piuttosto temo che non finirà bene, qualcuno potrebbe farsi male seriamente...
- Cosa intendi?
- Non dobbiamo sottovalutare Marianna, quella ragazza è pericolosa....
- Te ne ha parlato?
- Ancora no, ma è molto terrorizzato all'idea di doverla affrontare nuovamente.... e tanto terrore non può che essere dovuto a qualcosa di veramente orribile...
- Beh, ho provato anch'io a chiedere qualcosa a mio fratello, ma mi ha detto di lasciar perdere perché sono cose davvero brutte...
- Ah, ti ha detto così?
- Sì, ma sono convinto che sappia di più di quello che dice....
- Va beh, senti, ti ha detto che è già per strada?
- Sì, secondo me fra poco arriva....
- Allora vado via adesso così non mi vede - dico, afferrando il contenitore dei panini e prendendo il cappotto - tu però torna di là e vedi di fare poche avances a Giada se ci riesci - gli dico, dandogli una pacca sulla spalla.
- Spiritoso - commenta, piccato.
- Ciao - dico, salutando Giada e aprendo la porta per uscire.
La richiudo e mi scontro con una ragazza che stava entrando.
- Nico! Sei sempre così di corsa? - mi chiede mentre impallidisco non appena vedo di chi si tratta.
È proprio vero. Parli del diavolo e spuntano le corna. Rientro nel bar, fingendo di non dover più uscire e vado a recuperare il mio grembiule. Gabriele mi intercetta.
- Ma che succede?
- Lascia perdere, oggi la fortuna non gira dalla nostra parte - commento, rimettendo il contenitore dei panini sul tavolo del retro.
- Perché?
- Guarda un po' chi è appena entrata. Non dobbiamo farla insospettire...
- Cazzo.... Questa non ci voleva - commenta Gabriele - e Manuel sta anche venendo qui....
- Manuel la conosce?
- Sì, si conoscono bene e conosce bene anche me... ma lei lo sa che lavoro qui, mi ha visto quella volta che è venuta a pranzo con quel tuo amico di Ravenna...
- Ah, già, è vero... Allora, senti, facciamo finta di niente, ma tuo fratello non deve mettere piede qui... se dice qualche frase di troppo, siamo spacciati....
- Ok, lo chiamo subito allora...
- Sbrigati, io intanto vado a sentire cosa vuole...
- Magari vuole solo un caffè...
- Conoscendola, non credo proprio....
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