48 - Alvaro
Lunedì 1, Alvaro's pov
- Si può sapere che hai ultimamente? - sbotto.
Carolina non risponde e continua in silenzio a fare colazione. Da quando le ho detto che per vendicarmi di Marianna sono andato a letto con la sua migliore amica le faccio schifo. Mi parla sempre meno, mi evita, ha uno sguardo assente. La verità è che ho paura che si sia innamorata di un altro bastardo come Michele. Non voglio che soffra ancora. L'altra volta l'ho raccolta con un cucchiaino.
- Ti ho fatto una domanda - dico, battendo un pugno sul tavolo.
Sussulta, impaurita. Evita di guardarmi in faccia come se potessi leggerle negli occhi la verità che temo. Le afferro un polso e la costringo a guardarmi.
- Allora?
- Lasciami, sono già in ritardo per la scuola - risponde, divincolandosi dalla mia presa e uscendo dalla cucina.
Finisco di bere il mio caffè e poi guardo il cellulare, scocciato. È una vita che non sento Giorgio, ma sa che io e Licia l'abbiamo fatto. Non ho più sentito neanche lei, dopo aver vuotato il sacco era normale che non volesse più vedermi. Che non pensi però che m'arrenda: Marianna la deve pagare. Decido di telefonargli. Dopo tre lunghi squilli, risponde una voce femminile. Non è quella di Licia.
- Pronto?
- Cercavo Giorgio.
- Si sta facendo la doccia.... - balbetta - è urgente?
- In realtà no, volevo solo fare quattro chiacchiere con lui... ma tu chi sei, scusa?
- Un'amica - risponde.
- Un'amica di Giorgio? - commento, ridendo - ma ti conosco?
- Non credo.
- Giorgio non ha amiche, a parte Licia, ovviamente.
- Che palle, sempre con questa Licia! Fosse pure bella capirei tutto questo interesse nei suoi confronti, ma così....
- Ho toccato un brutto tasto? - chiedo, ridendo.
La conversazione si fa sempre più interessante. Inizio a chiedermi chi sia questa ragazza amica di Giorgio che non conosco.
- Licia la odio - commenta - ma solo perché va a letto con Giorgio...
- Cosa?
Quei due si sono finalmente dichiarati e dati alla pazza gioia senza avvisarmi? Ci stava che non mi volesse più vedere, si era capito che fosse una ragazza facile ma tutta questa velocità nel passare da un letto a un altro non me la aspettavo. Insomma, sembra quasi.... me! Il problema è che se va a letto con Giorgio devo trovare qualcun altro per arrivare a Marianna.
- Sì, è così, beh in realtà non ne ho la prova, ma sicuramente si sono messi insieme...
- Ti sento nervosa... ti scoccia che si siano messi insieme?
- Direi... Ma chi mi scoccia di più in questo momento è Marianna.... ma lascia perdere, tu forse non la conosci neanche....
Non appena sento quel nome mi si illuminano gli occhi. Marianna. Questa ragazza la conosce e in un qualche modo forse ce l'ha con lei. Questa ragazza mi sta già simpatica.
- No, no, dimmi, dai, intanto che aspetto che Giorgio finisca la doccia...
- Non ti conosco neanche.... E poi non lo sa nessuno quello che sto per dirti....
- Appunto, non ci conosciamo, a chi potrei dirlo?
Sento che fa un bel respiro prima di parlare.
- Sono innamorata di Giorgio.
- Beh, è un bene, no?
- No, è un male. Perché lui ama solo lei.
- Lei chi?
- Licia.
- Ah... Licia... E quell'altra che hai nominato prima allora cosa c'entra?
- Marianna dici? Eh, Marianna c'entra perché anche lei è innamorata di Giorgio e mi ha detto che farà di tutto per riprenderselo....
- Marianna è una tua amica?
- Sì, abbiamo fatto il liceo insieme. Ci conosciamo da quasi dieci anni ormai. Per me è una persona importante, ma Giorgio ci ha divise. Lei non lo sa che io lo amo e se lo sapesse credo che vorrebbe portarmelo via comunque.
- Hai delle sorelle più piccole, tu?
- No, sono figlia unica... Perché me lo chiedi?
- Ritieniti fortunata allora....
- Con chi cazzo stai parlando con il mio cellulare? - sento la voce di Giorgio che probabilmente le avrà strappato di mano il telefono - pronto?
- Ehi, vecchio mio...
- Ma vai a cagare, Alvaro! Mi fai veramente schifo! E lascia in pace Licia!
Giorgio mi riattacca il telefono in faccia. Immagino che Licia gli abbia detto tutto e cioè che sono andato a letto con lei solo per vendicarmi di Marianna. In quel momento, Carolina compare in cucina.
- Vado a scuola.
- Aspetta un attimo - la raggiungo e la afferro di nuovo per un polso - guardami bene in faccia e giurami che non sei innamorata di qualcuno.
Deglutisce, impaurita.
- Dimmi chi cazzo è - sbraito.
- Non sono affari tuoi - mi risponde, con un filo di voce.
- Ah, davvero? Non lo sono? Ricordati chi ti è stato vicino mentre vomitavi l'anima per quel disgraziato di Michele, ricordati chi ha asciugato le tue lacrime mentre soffrivi peggio di un cane per tutto il male che ti aveva fatto, ricordati chi ha sacrificato ogni attimo della sua vita per darti un futuro dopo che i nostri genitori ci avevano sbattuto in mezzo a una strada, ricordati chi ti ha soccorso dopo che hai tentato di farla finita, ricordati che chi c'è sempre stato in questi due anni sono stato io....
- Non puoi impedirmi di vivere... - risponde, guardando per terra.
- Adesso mi vieni a parlare di voler vivere? - la affronto - due anni fa tutta questa voglia di vivere dov'era, eh? Me lo spieghi, dove cazzo era??!
- Tu me l'hai fatta ritrovare - mi dice, con gli occhi lucidi.
- Tu stai solo cercando disperatamente qualcuno per sentirti un'adolescente come tutti gli altri! Sai che ti dico? Non lo sarai mai, non avrai mai una vita normale dopo quello che ti è successo!
- Invece l'avrò, cazzo, e tu dovresti essere il primo a incoraggiarmi!!
- Tu non sei cresciuta di un centimetro, Carolina, tu sei sempre quella quattordicenne spaventata di due anni fa. Sei identica, non sei cambiata.
- Sono diversa, invece, lo so che sono diversa! Sono due anni che cerco di essere diversa! Ho fatto una cazzata quel giorno e qualcuno ha deciso che non era la mia ora e mi ha dato un'altra possibilità! Io non la voglio sprecare, hai capito? Voglio rinascere, voglio riprendere ad amare qualcuno con tutta me stessa!
- Tu fallirai miseramente come hai fallito due anni fa.
- E tu invece hai vinto un premio a portarti a letto l'amica di Marianna? Ti senti così tanto migliore di me ad esserti approfittato di lei facendola magari passare per quella facile che non è? Eh, tutto per vendicarti di Marianna, vero? Tu non lo stai facendo per me, tu lo stai facendo per te! Credi che non lo sappia che è stato suo padre a proibirti di portarla a letto? Credi che sia così stupida da pensare che tu abbia deciso di non portartela a letto perché non provavi niente per lei? La verità è che tu non sei nessuno per venirmi a dire come devo vivere la mia vita perché ci sono già così tanti casini nella tua che il ruolo del fratello maggiore perfetto ti sta stretto da un pezzo!
Mi urla addosso tutta la sua rabbia e se ne va, sbattendo la porta. Rimango solo coi pensieri che si attorcigliano nella mia testa come serpenti impazziti e una frase, che mi rimbomba in mente all'improvviso e che forse avevo dimenticato, accecato dalla voglia di vendetta. Mia figlia non si merita di andare a letto con un orfano.
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