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41 - Gigliola

Sabato 29, Gigliola's pov

Domani sarà esattamente una settimana che convivo con Giorgio. Ok, ok, non è tecnicamente una convivenza perché lo sto solo ospitando finché Michele non torna, ma per me è come se lo fosse. Non avrei mai pensato che un giorno me lo sarei ritrovato per casa. Marianna non sospetta assolutamente quanto mi piaccia o non mi avrebbe mai chiesto di ospitarlo. Condividere con lui la colazione, il pranzo, la cena o un buon film davanti alla televisione non ha prezzo. Erano quattro anni che aspettavo questo momento, il momento di averlo tutto per me. Mi è sempre piaciuto molto, fin dalla prima volta che l'ho visto. Mi intrigava perché non parlava, ma quelle poche volte che apriva bocca azzeccava la risposta, ti dimostrava che anche se stava zitto lui era lì, che ti ascoltava, pronto a carpire tutto di te, a conservarlo nella sua memoria e a rilasciarlo la volta buona in cui gli rinfacciavi che non stava ascoltando nulla di quello che dicevi. Sapeva capirti, anche in silenzio. Non aveva bisogno di grandi parole, gli bastava uno sguardo.

Mi alzo dal letto, apro l'armadio e prendo il mio completo da jogging. Di sabato mattina vado sempre a correre. Spalanco la porta del bagno sopprapensiero e sorprendo Giorgio nel momento in cui esce dalla doccia con l'asciugamano già avvolto in vita e i capelli sgocciolanti.

- Che cavolo ci fai già sveglia? - commenta, scocciato.

Non riesco a rispondergli, sto già facendo una fatica immane per non saltargli addosso. Di solito sono i ragazzi a portarmi subito in camera da letto, desiderosi di una notte d'amore o di una storia senza impegno, ma lui niente, non mi ha mai sfiorata. Mi sembra di essergli totalmente indifferente.

- Ti disturba molto lasciarmi solo così mi vesto?

- Non c'è bisogno di fare tanto l'acido, come se non avessi mai visto un ragazzo nudo o quasi - dico, entrando e chiudendo la porta.

- Non ti chiedo un'ora, ma giusto dieci minuti che mi vesto - continua, visibilmente scocciato.

- Ti puoi vestire anche davanti a me... Non mi imbarazza...

- Non rompere se poi ti sgocciolo in camera - dice, arrabbiato, raccogliendo i suoi vestiti.

- Dai, ma quanto sei infantile, però - commento, prendendolo per un braccio e avvicinandomi a due centimetri dal suo viso - hai paura di non resistermi fisicamente se rimani a vestirti qui invece che in camera?

- Io sarò solo suo - mi dice, laconico.

- Tranquillo, da me non lo saprà mai - gli rispondo, avvicinandomi alle sue labbra.

Ormai siamo vicinissimi, potrebbe finalmente succedere quello che aspetto da quattro anni. Baciarlo. In un attimo lascia andare i suoi vestiti, appoggia le mani sul mio collo e si accosta al mio orecchio.

- Lo capisci che non me ne frega niente di te o devo essere più esplicito? - mi sussurra.

Raccoglie i suoi vestiti ed esce dal bagno. Lo raggiungo nella stanza dove dorme.

- Marianna sarà anche venuta a letto con te l'altra notte, ma io sono decisamente più brava di lei - gli dico, con sguardo malizioso.

- Di te e di quell'altra mi importa ben poco - mi risponde, ridendo - non l'hai ancora capito che mi riferivo a Licia?

- A Licia? A quella cessa di Licia?

No, non l'avevo capito, non l'avevo neppure lontanamente sospettato.

- Oh, bada a come parli... non è affatto una cessa... - commenta, piccato.

- Dai, ma veramente? Ma lei ti ricambia? - lo guardo, stupita.

- Sì.

- Quindi state insieme? - chiedo, ridendo - ma da quando?

- Da sempre.

- Che cavolo stai dicendo? Che significa 'da sempre'?

- Ci siamo sempre appartenuti. Ancora prima di saperlo.

Rido. Non posso credere che mi stia veramente dicendo che stanno insieme e che si amano da sempre.

- Ridi per un motivo?

- Dai, ma stiamo parlando di Licia! Cos'ha di tanto speciale?

- È il mio sorriso.

- Tutto qui? È il tuo sorriso?

- Ma tu lo sai cos'è un sorriso?

- No, cos'è? - gli chiedo, ironica.

- Un sorriso è un battito d'ali in un universo ghiacciato dal freddo dell'ipocrisia.

- Beh, certo, una come Licia si sarà sciolta davanti a una frase del genere... ma per conquistare una come me dovresti sforzarti di più.... - lo provoco.

- Quelle come te non mi fanno nessun effetto.

- Dovrei credere che invece Licia ti riscaldi di passione?

- Credi quello che ti pare visto che non sono affari tuoi - mi risponde, ridendo - e ora, esci, mi devo vestire.

- Sei troppo infantile per i miei gusti - concludo.

- Fiero di esserlo visto che non devo soddisfare i tuoi, di gusti - conclude, mentre esco dalla sua stanza.

Mi ha fatto innervosire e non poco. Licia non doveva fare questo sgambetto a me e a Marianna. Ma che razza di persona è una che si mette con il ragazzo che è andato a letto con la tua migliore amica e che piace a un'altra tua amica? Ok che non poteva sapere dei miei sentimenti per Giorgio, ma che fosse andato a letto con Marianna lo sapeva. E lei decide lo stesso di mettersi con lui? Ma dove vive? Ma prima di tutto il rispetto per le amiche! Racconterò tutto a Marianna, lei sa sempre cosa fare in queste situazioni anche se adesso con la storia del fratello ha altro a cui pensare, ma Licia non la può passare liscia. Non dopo averci pestato così apertamente i calli. 

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