31 - Licia
Domenica 23, Licia's pov
Mi sveglio verso mezzogiorno e vado a vedere se Triccia è già alzata. Il letto è disfatto, in bagno non c'è. Scendo in cucina e la trovo a darsi lo smalto insieme a mamma.
- Buongiorno - dico, stiracchiandomi.
- Oh, ti sei svegliata, eh? - commenta mamma - fra un po' sarei venuta a fare casino in camera tua con pentole e coperchi.
- Allora per fortuna che mi sono svegliata prima - rispondo, sedendomi e appoggiando il mio cellulare sul tavolo.
Non riesco a guardare in faccia mia sorella, non dopo quello che mi ha detto ieri sera. Mi sento male per lei e poi sapere che non è riuscita a raccontarmi tutto mi fa stare ancora più male.
- Stavo dicendo a tua sorella che potrebbe essere un'idea invitare Giorgio a cena una di queste sere....
Grandioso... con tutti i casini di questi ultimi giorni, ci mancava giusto questo.
- Magari più avanti - dico.
- Comunque... sono buoni i biscotti che hai fatto ieri... - commenta mamma - ti dovevi scaricare?
- Come?
- Beh, di solito quando cucini dolci è perché sei nervosa per qualcosa e hai bisogno di rilassarti...
- E perché lo sai tu e non io? - fingo anche di scherzare mentre bevo un bicchiere d'acqua.
- Forse perché sono tua madre? - risponde, sorridendo.
- Gliel'ho detto anch'io che sono buonissimi - interviene Triccia.
La guardo e ricambia con un'espressione da bambina bisognosa di coccole. Non posso pensare che il fratello di quella che consideravo la mia migliore amica abbia fatto tanto male alla mia pulce. Non ci posso pensare perché già mi sento in colpa per non essermi accorta di niente, per non averle chiesto prima perché stava male, per non aver fatto qualcosa quando ancora si poteva forse evitare il peggio. Sono una sorella maggiore di merda, questa è la verità. E, cosa ancora più insopportabile, non sono in grado di scegliermi le amiche. Come ho fatto a non capire prima quanto fosse falsa Marianna?! Come cazzo ho fatto?! Mentre penso a tutte queste cose, sento suonare il mio cellulare. Mamma fa una smorfia, lo so che le dà fastidio che lo tenga sul tavolo mentre facciamo colazione, mentre pranziamo e mentre ceniamo.
- Scusa - dico, imbarazzata - posso rispondere?
- Ormai... - commenta, infastidita.
È Nico. Vorrà sicuramente parlarmi del pranzo con Giorgio e Marianna. Ieri sera ha provato di telefonarmi un sacco di volte, ma io non volevo parlare con nessuno. Adesso però non posso più rimandare, è stato così carino l'altra sera che non voglio che pensi che ce l'abbia con lui.
- Pronto?
- Licia, sono Nico... È da ieri sera che provo a telefonarti, mi sono anche preoccupato.
- Hai ragione, scusami, ma ero un po' stanca e sono andata a letto presto.
Odio dovergli mentire, ma c'è mia madre presente e non posso parlare. Non posso dirgli che sto male perché mia sorella mi ha detto che se sta così male è solo per colpa di quella stronza che ieri era a pranzo con lui e Giorgio. Ma se non ci fosse mia madre glielo avrei detto.
- Senti, io ti ho chiamato per sapere se per caso ti ha già chiamato lei per dirti di suo fratello...
Mi cadono le braccia! Marianna non avrà mica avuto il coraggio di sbandierare a lui e a Giorgio quello che suo fratello ha fatto a Triccia, vero??! Anzi, sicuramente è andata così e Nico mi voleva avvisare subito, ecco il perché di tutte quelle chiamate! Oh, ma che stronza, Marianna, veramente!
- Sì, sì, ho saputo - mi alzo e vado in corridoio - me l'ha detto mia sorella.
- Ah.... ma tua sorella lo conosce?
- Beh... sì... Lo conosce...
- Mi sembra assurdo che un ragazzo di 17 anni possa arrivare a tanto...
- Non è tutta farina del suo sacco....
- In che senso, scusa?
- Nel senso che dietro a tutto quello che ha fatto c'è lo zampino di Marianna.
- Ma non penso proprio o Marianna non sarebbe così preoccupata! - fa una pausa.
- Marianna è una carogna...! Finalmente ho capito che sarebbe capace di tutto!
- Lo so che lo è, sono stato io il primo a dirtelo, ma in una situazione come questa credo che sia il caso di mettere da parte le ostilità e darle il nostro appoggio...
- Cosa? Io dovrei darle il mio appoggio dopo quello che suo fratello ha fatto a mia sorella?
- Certo. Lo so che è difficile, perché si tratta di una persona che ti ha fortemente deluso e ancora non sai niente del pranzo di ieri e di quanto Marianna parli male di te, ma... Aspetta un attimo... Cosa c'entra tua sorella?
- Tu stai parlando di quello che Michele ha fatto a mia sorella, vero?
- No....
- Oddio, aspetta, di cosa abbiamo parlato fino adesso?
- Fammi capire, stiamo parlando di due cose diverse?
- Tu di cosa stai parlando?
- Io sto parlando del fatto che Michele non è rientrato a casa a dormire stanotte e Marianna è preoccupatissima perché potrebbe essere scappato via...
- Ah... - mi sembrava strano che Marianna potesse aver deciso di vuotare il sacco - ah, sì, allora stiamo parlando di due cose diverse... ma tu come fai a sapere che non è rientrato a dormire stanotte? Ti ha telefonato lei stamattina?
- No, mi ha telefonato Giorgio...
- Giorgio? Ma che c'entra Giorgio?
- Giorgio stanotte ha dormito a casa di Marianna.
- Coosa?? Perché??!
Adesso esplodo. Adesso esplodo. Ok che sono andata a letto con Alvaro, ma perché lui va a dormire da Marianna? Se è un modo per farmi ingelosire, ci sta riuscendo benissimo, cazzo.
- Lasciami finire di spiegare.... ieri pomeriggio proprio mentre ci salutavamo, Marianna ha ricevuto una telefonata da sua madre che le diceva che suo fratello non era rientrato a casa dopo la scuola e non rispondeva al cellulare. Così lei l'ha chiamato, ma squillava a vuoto.
- Ma che ora era?
- Era pomeriggio tardi...
- Ah.. e Giorgio cosa c'entra in tutto questo?
- Marianna ha cominciato a dire che suo fratello di solito rispondeva subito al telefono e che era strano questo suo comportamento. Era molto preoccupata e Giorgio si è offerto di riaccompagnarla a casa. Poi stamattina quando mi ha telefonato mi ha detto che ha dormito da lei.
- L'hanno fatto? - è la cosa che mi preme di più in questo momento.
- Licia, ti prego, non è il momento. La situazione è abbastanza preoccupante. Michele bisogna trovarlo, Marianna ha paura che possa fare qualche gesto estremo.
- Addirittura?
- Ieri sera hanno avuto una brutta litigata...
- Capisco la preoccupazione di Marianna, ma dimmi solo se sai se l'hanno fatto.
- Ti farei solo del male se te lo dicessi...
- Maledizione - commento.
Grandioso! Un altro problema da affrontare! Non bastava il male che lei e quella carogna del fratello hanno fatto alla sorella di Alvaro e a mia sorella! Adesso deve persino portarsi a letto Giorgio. Fortuna che Marianna era preoccupata... Io se sono preoccupata l'ultima cosa che faccio è andare a letto con un mio amico. Ok, io non ho scusanti, mi sono comportata male per prima e Giorgio mi sta ripagando con la stessa moneta. Dovrei solo stare zitta, dovrei solo stare zitta.
- Ehi, Licia, ci sei ancora?
- Sì, dimmi....
- Fra poco vado là da Marianna. Gli altri sono tutti là. Ci sono Giorgio e anche Gigliola. Michele lo dobbiamo trovare.
- E come pensate di trovarlo?
- Andiamo nei posti che di solito frequenta per vedere se per caso è lì.
- E se non lo trovate?
- A quel punto i suoi genitori andranno alla polizia per denunciarne la scomparsa.
- Va bene, dai, per quanto mi costi, vengo anch'io...
- Ok, ti passo a prendere fra venti minuti.
- Grazie.
- A presto.
Riattacco e ritorno in cucina. Mamma ha capito che dev'essere successo qualcosa dalla mia faccia.
- Che succede? - mi chiede, alzandosi in piedi.
- Devo uscire - le rispondo.
- Hai una faccia strana...
Triccia si alza in piedi e mi guarda.
- Fra venti minuti viene a prendermi un mio amico, speriamo che la giornata si concluda bene - rispondo, uscendo dalla cucina.
Salgo in camera e scoppio a piangere. Non posso pensare a come avrei potuto reagire io se a scappare di casa invece di Michele fosse stata mia sorella. E poi penso anche a te, Michele.... ma dove sei andato, probabilmente travolto dai sensi di colpa? Triccia apre la porta e mi trova in lacrime. È la prima volta che mi vede piangere e capisce che dev'essere successo qualcosa di parecchio grave.
- Cos'è successo? Ti prego, lo devo sapere, me lo devi dire....
La guardo e le faccio una carezza.
- Sei stata forte anche prima, quando non riuscivi a dirmi niente, ma adesso devi essere ancora più forte... - le dico, cercando di non piangere ulteriormente.
- Perché? - sento che sta per cedere.
Mi vede piangere e fra poco crollerà anche lei.
- Michele....
- Michele? - mi chiede, mordendosi un labbro.
- Michele è scappato di casa e Marianna ha paura che possa farla finita...
Non reagisce. Mi guarda, immobile, senza dire una parola. La abbraccio, ma lei è come impietrita. A un certo punto si siede per terra, con le spalle al muro, tirando le ginocchia al petto. Si slaccia lo chignon improvvisato, i capelli le ricadono sul viso e sulle braccia. Trema. Mi siedo di fianco a lei e la circondo con un braccio.
- Io sono con te - le dico - e ci sarò sempre e comunque.
Non risponde. Le sposto una ciocca di capelli dietro un orecchio. Mi guarda.
- Se lui la fa finita, io cosa dovrei fare?
- Farla finita non è reagire, farla finita è arrendersi... - le dico - e io lo so che tu non ti vuoi arrendere.
- E come lo sai?
- Perché finalmente hai trovato la forza e il coraggio per raccontarmi tutto.
- Ci sono cose che ancora non ti ho detto.
- Quando ti sentirai pronta per dirmele, ti ascolterò - concludo, facendole una carezza.
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