23 - Licia
Venerdì 21, Licia's pov
Neanche il tempo di uscire dalla facoltà che squilla il cellulare. È Giorgio. Sono praticamente due settimane che non ci sentiamo o meglio che io non riesco a chiamarlo. Non dopo quello che è successo con Alvaro. Mi sento uno schifo. Non solo sono andata a letto con il suo amico, ma ho fatto persino credere ai miei e a mia nonna che quello con cui ho fatto l'amore era lui. Da quel giorno, io e Alvaro ci sentiamo sempre, rimaniamo ore incollati al telefono, ridiamo, scherziamo, mi fa sentire viva. Lui ci sa fare. E poi, soprattutto, mi sto convincendo di una cosa. È sinceramente innamorato di me, come io mi sento sinceramente innamorata di lui. Forse è presto per dirlo, perché è successo tutto così in fretta, ma fra noi c'è qualcosa che non so spiegare, c'è un'intesa che non ho mai avuto con nessun altro ragazzo. L'unica cosa che mi lascia un po' perplessa è il fatto che non si sia ancora sentito pronto per raccontarmi di sua sorella. Forse gli do l'impressione di una persona che giudica le persone senza conoscerle. In realtà sono esattamente l'opposto, proprio perché io per prima sono sempre stata giudicata per il fatto di essere grassa e so cosa voglia dire vivere un disagio. Probabilmente non è lo stesso tipo di disagio vissuto dalla sorella di Alvaro, questo sicuramente no, però vorrei che si fidasse un po' di più di me. Siamo diventati fisicamente intimi nel giro di qualche ora, ma non voglio che la nostra storia sia solo una storia di intesa fisica. Io voglio innamorarmi di lui come persona, non voglio innamorarmi di lui come di un ragazzo con cui vado a letto. Mentre penso a tutte queste cose, il cellulare ricomincia a suonare. È sempre Giorgio. A questo punto non ho più scuse, devo rispondere o potrebbe pensare che non lo voglia davvero sentire.
- Pronto? - dico, sforzandomi di essere allegra.
Mi deve sentire normale o potrebbe pensare che abbia davvero qualcosa che non va.
- Ciao... - risponde.
Lo sento strano.
- Ciao.
- Come va? - chiede.
Ha una voce strana. Avrà saputo qualcosa? Eppure Alvaro mi aveva promesso che non gli avrebbe detto niente di noi, almeno per il momento.
- Bene.. tu?
- Bene - è sempre più serio - oggi è venerdì...
- Già, è venerdì.
Ti prego, non chiedermelo. Non ce la faccio a venire a dormire da te dopo quello che è successo con Alvaro.
- Domani vieni?
Ecco, l'ha chiesto. Ci sono sempre andata. E ora cosa gli dico?
- Veramente... Ecco... Io....
- Hai un impegno? - ora lo sento mogio.
- Sì... Scusa.... Non sono riuscita a spostarlo...
Perché mi sento uno schifo lo stesso? Forse perché non ho nessun impegno e mi manca il coraggio di dirgli di me e di Alvaro?
- Vuoi che venga io a Milano? - si lancia - magari ci vediamo solo domenica?
- No, no, non venire....
Se venisse, sarebbe la fine. Mamma e papà sanno una cosa che non è successa con lui.
- Ah...
- Scusa, non è che non voglia che tu venga - e anche questa è una balla - solo che questo weekend proprio non riesco...
- Ti vedi con Alvaro?
- Come, scusa? - impallidisco.
Ha mangiato la foglia. Probabilmente anche Alvaro non l'ha più chiamato.
- Ti ho chiesto se ti vedi con Alvaro - ripete, secco.
- Perché me lo chiedi?
- Mi ha chiesto il tuo numero l'altro giorno. Ti ha cercata?
- Ci siamo sentiti, sì...
- Quindi adesso preferisci uscire con lui piuttosto che con me?
- Io non esco con Alvaro.
Non ci esco. Ci vado solo a letto. Ok, è successo una volta. Quando la smetterò di sentirmi in colpa?
- Ah, e allora con chi ce l'hai l'impegno?
- Non sono affari tuoi - gli rispondo, scocciata.
- Prima di essere amica di Alvaro, sei amica con me.
- Io e te non stiamo insieme - gli dico - siamo solo amici... perché mi fai sentire come se ti avessi tradito?
- Se ti senti così è perché sai di aver fatto qualcosa che potrebbe farmi arrabbiare.
- Io non ti ho mai promesso niente e tu non hai mai promesso niente a me - esplodo.
- Ci sei andata a letto per arrabbiarti così tanto?
Non rispondo. Mi prende in contropiede, ha già capito tutto.
- Ti prego, dimmi che non è vero....
- Te l'avrei detto a voce.... - provo a spiegare, ormai non serve più a niente negare.
- Ti sei fatta usare così! Non ci credo!
- Usare per cosa? - gli chiedo, con un groppo in gola.
- Alvaro è una carogna...
- Da quando Alvaro è una carogna? Credevo fosse tuo amico! - lo interrompo.
- Lasciami finire... Alvaro è una carogna che si porta a letto tutte quelle che piacciono a me! L'ha sempre fatto da quando lo conosco e lo continuerà a fare. Per questo non te l'ho mai presentato prima!
Le sue parole mi spiazzano.
- Mi stai dicendo che non me l'hai mai presentato prima perché io ti piacevo?
- Sì... Mi piaci ancora se è per questo, ma fra noi non potrà mai nascere niente.
- Non me lo potevi dire prima che ti piacevo? - sbuffo.
- Cosa sarebbe cambiato?
- Ti avrei risposto 'anch'io'....
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