7 - Extra - Gli altri
Quando Niall torna a casa, sua nonna è in cucina e sta preparando il pranzo.
«Devi usare la stampella per camminare» , le ricorda dopo esserle comparso alle spalle. Lei sbuffa e lui, divertito, le dà un abbraccio.
«Nemmeno tua madre si preoccupa così tanto per me. Stai tranquillo.»
«Qualche giorno fa sei caduta.»
«A proposito, le manchi» , lo ignora totalmente. «Perché non torni a vivere a casa tua? Non devi per forza stare qui con me. So badare da sola a me stessa.»
«Mamma non è sola e poi, a me piace stare a farti compagnia.» Si siede a tavola e la guarda armeggiare con i fornelli.
«Sei giovane, tesoro. Dovresti uscire più spesso con i tuoi amici e non starmi dietro.»
«Io e Zayn ci siamo già visti a scuola; non preoccuparti. Sono felice di passare del tempo con te. Vuoi sapere che cosa ho studiato oggi?»
La nonna gli sorride. «Mi piacerebbe molto.» Lui prova a spiegarle alcune nozioni di algebra e lei, allegra, si limita ad annuire, sebbene capisca poco di ciò che sta ascoltando.
Niall è uno dei doni più belli che la vita le abbia mai fatto, ma non vuole pesare su di lui. «Perché non mi porti a casa una bella ragazza?»
Lui scoppia a ridere. «Non sono fidanzato, nonna.»
«Dovresti. Lo saresti, se passassi più tempo in giro e meno con me.»
«Sto bene così, sul serio» , prova a farle cambiare argomento.
«Lì fuori c'è sicuramente la donna della tua vita e tu ti stai privando dell'opportunità di conoscerla.»
«Quel posto lo occupi tu, adesso, e voglio dedicarti tutto il mio tempo. Non parliamone più, ti prego.» Lui sorride per non sembrare troppo duro e lei, commossa, smette di provare per un istante a mandarlo fuori di casa e, in silenzio, gli accarezza una guancia.
•
Quando Zayn entra in cucina i suoi genitori, come al solito, stanno parlando a telefono. «Ciao» , saluta, non ricevendo risposta. Soltanto sua sorella Doniya, allegra, gli sorride. «Ho preso un'insufficienza in storia.»
La madre, distrattamente, gli risponde un "va bene, tesoro".
Lui, furioso, corre a chiudersi nella sua camera. Non c'è modo di attirare la loro attenzione.
Doniya, preoccupata, lo segue. C'era da aspettarselo. Si è sempre presa cura di lui, come farebbe una mamma, sebbene abbiano soltanto pochi anni di differenza. «Sei davvero andato male in storia?»
Lui si stende sul letto e incrocia le braccia dietro la testa. «No, ovviamente.»
Lei, dispiaciuta, si siede accanto a lui sul materasso e gli accarezza una spalla. «I nostri genitori ti amano. Sono soltanto un po' impegnati con il lavoro.»
«Sono impegnati da sempre» , le ricorda.
Lei sospira. «Sai che ci sono sempre e comunque io per te.» Lui, grato di averla nella sua vita, si lascia sfuggire un sorriso. «Che hai fatto di bello oggi? Sei tornato più tardi del solito.»
«Un giro al parco» , le risponde in modo sbrigativo.
«Con Niall?»
Le rivolge una rapida occhiata. «Con una ragazza.»
Lei, euforica, gli dà una spintarella. «Voglio sapere tutto.»
«Si chiama Connie e si è trasferita qui a Notting Hill da poco. Abbiamo passato l'intera giornata a parlare.»
«Vi siete già baciati?»
«Doniya» , la richiama lui, imbarazzato. Dopo un po', però scoppia a ridere, divertito. «Le ho tenuto la mano.»
«Sembri un bambino dell'asilo che ha appena trovato la sua prima fidanzatina.»
La colpisce con una cuscinata e lei gli dà un buffetto sulla guancia.
Connie gli piace perché è impacciata e sembra molto sensibile, ma soprattutto perché gli trasmette fiducia e crede che sarebbe in grado di amarlo e di dimostrarglielo come i suoi genitori non hanno quasi mai fatto.
•
Liam si volta quando si accorge che sua madre è ferma in corridoio davanti alla sua porta.
«Sei stato di nuovo da Louis?»
«Sì. Scusa se sono tornato un po' tardi. Dobbiamo cenare?»
Lei gli sorride e scuote il capo. «Sono felice che tu abbia finalmente deciso di legarti di nuovo a qualcuno.»
Basta quell'affermazione a fargli rivivere in testa tutto.
Vede Lucas, il suo migliore amico, correre in strada a recuperare il pallone finito fuori dal giardino e un'auto inchiodare troppo tardi.
Grida. Sangue sull'asfalto.
Aveva appena dieci anni.
Si impone di tornare in sé. «Anche io» , afferma e un sorriso sincero compare sul suo volto al pensiero di Harry, Louis e Connie.
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«I tuoi amici sono andati via?» Louis sbuffa quando Lottie compare in garage. «Preparati, sta arrivando. Cenerà con noi anche oggi.»
«Io non ho fame.» Si alza dalla poltrona e si dirige verso la porta che collega il box a casa loro.
«Non puoi continuare a comportarti così.»
«Dici? Lo sto facendo proprio ora, invece.»
«Louis» , lo richiama la sorella.
«Mi è bastato quel vigliacco di nostro padre, non ne voglio uno nuovo. Spero che mamma capisca che stavamo bene insieme soltanto noi tre.»
•
Harry si lascia cadere sul letto mentre sorride come un idiota. Non è soltanto timido; il suo carattere ha molte sfaccettature.
Sa essere anche insopportabile, ad esempio. E lo rende felice il pensiero che, adesso, non lo sappia soltanto Louis.
Non è più come prima.
Ha degli amici. Ha, soprattutto, un'amica che, nonostante sbagli, continua a stargli accanto.
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