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23 - Obbligo o verità?

Venerdì 17 ottobre

Mi fermo per un attimo a contemplare le strade di Londra illuminate dai lampioni mentre il resto del gruppo si avvia a passo spedito verso il pullman dietro il professor Brown.
All'improvviso, qualcuno mi pizzica un fianco e, spaventata, sussulto. Mi volto di scatto e mi ritrovo davanti un Louis particolarmente divertito. Se ne sta con il cappuccio della felpa blu sollevato sulla testa e la maglietta bianca con la scritta "Jack the Ripper Museum", comprata nel pomeriggio, in bella vista. «Che ti prende? Non hai fame?»

«Certo. Volevo soltanto guardare un po' i vicoli di Londra prima di andare.»

«Ancora? Non ti è bastato il tour di Jack lo Squartatore? Abbiamo girato a piedi una buona parte della città.»

«Connie!» Zayn, fermo davanti al pullman, mi chiama.

«Visto? Andiamo.» Louis mi circonda le spalle con un braccio e mi scompiglia i capelli con una mano con fare affettuoso. «Mi spieghi che hai? Non ti sta piacendo questo fine settimana dell'orrore? È soltanto venerdì sera, siamo ancora all'inizio. Ho saputo che per domani è previsto un falò. Ci divertiremo.»

«No, il signor Brown ha avuto un'idea grandiosa. Cioè, mi sembra molto carina come gita e mi fa piacere che l'abbia proposta alla preside e che lei gli abbia dato il permesso di organizzarla sul serio con soltanto una settimana di preavviso. Sono solamente un po' preoccupata.»

«Perché sta arrivando Halloween, lo so. Ma sono sicuro che riusciremo a risolvere il caso prima del 31» , afferma con davvero poca sicurezza. «Ti ricordi quello che ci siamo detti quando il professor Brown ha aperto la gita ai ragazzi degli ultimi due anni? Che tra loro potrebbe esserci un complice dell'assassino e che avremmo colto l'occasione per indagare su chiunque. Non siamo in pausa. Possiamo divertirci e, allo stesso tempo, portarci avanti con le indagini. Andrà tutto bene, fidati di me.»

Una volta raggiunto Zayn, Louis mi lascia andare.
Saliamo tutti e tre sul pullman e occupiamo i posti vuoti rimasti mentre il professor Brown inizia a fare l'appello. Alzo la mano quando dice il mio nome e, subito dopo, mi volto a guardare Harry, seduto accanto a me. Sembra spento, triste. «Che cosa è successo?»

«Odio essere qui. Odio le gite. So già come andrà a finire la serata. Tutti si riuniranno nella stanza di qualcuno, Louis proverà a trascinarmi lì, discuteremo, non ci andrò e non riuscirò nemmeno a chiudere occhio perché la camera prescelta sarà sicuramente accanto alla mia e nel bel mezzo della notte a uno studente a caso verrà in mente di organizzare un'incredibile battaglia di cuscini e sarà così divertente che tutti i partecipanti non potranno fare a meno di ridere e urlare.»

Non riesco a trattenere un sorriso. «Un dramma creato dal nulla, sei incredibile.»
Sbuffa e mi dà le spalle. «Scherzavo, Harry.»

Liam si sporge dal sedile di dietro e mi tocca la schiena. «Nottata nella stanza di Olivia. Spargi la voce.»

Il riccio accanto a me sospira. «Visto? Lo sapevo.»

Comunico la cosa ai ragazzi seduti davanti a noi e poi mi volto nuovamente verso Harry. «Lo sai che non puoi mancare, vero? Non possiamo sprecare un'occasione perfetta per stare con tutti gli studenti che sono venuti qui in gita. Abbiamo un compito, te lo ricordi?»

Si gira a guardarmi. Sembra terrorizzato. «Connie» , mormora con tono supplichevole.

«Ti divertirai anche.»

«Non è vero.»

«Perché lo pensi? Piaci a tutti. Ti ricordo che ti hanno votato come rappresentante d'istituto.»

Sospira, ancora. «Quando si fanno queste nottate si finisce sempre a giocare a giochi stupidi come quello della bottiglia e io non voglio partecipare.» Avvicina le labbra al mio orecchio. «Non ho mai dato il mio primo bacio» , mi confessa. «E non ci tengo a baciare una persona a caso davanti a tutti per non fare, come al solito, la figura dello sfigato.»

Mi viene istintivo prendergli la mano. «Non giocheremo al gioco della bottiglia. Semmai qualcuno dovesse proporre agli altri di farlo, ci opporremo. Non sarai costretto a baciare nessuno, te lo prometto.»

•••

Dopo una rapida doccia, mi cambio e raggiungo la sala da pranzo dell'albergo, situato in un paesino poco distante da Londra, per la cena. Zayn, Niall, Liam, Harry e Louis sono già seduti a tavola insieme agli altri studenti.
Mi accomodo accanto a Lou, esattamente di fronte a Zayn. Liam se ne sta alla mia sinistra e Niall, invece, tra Harry e il suo migliore amico.

«Siete pronti per la serata da Olivia?» , chiede il biondo e, accanto a lui, il riccio si irrigidisce subito.

«Non dovremmo andarci» , afferma, con mia grande sorpresa, Zayn.

«Siamo venuti qui in gita per avvicinarci al resto degli studenti. Non possiamo isolarci» , gli ricorda Louis.

«Conosceremo meglio tutti al falò.»

«Andremo da Olivia stasera» , insiste Lou.

«Che cosa ti preoccupa, Zayn?» , gli domanda Liam in modo gentile.

«In certe occasioni si finisce sempre a giocare al gioco della bottiglia.»

«E quale sarebbe il lato negativo della cosa?» Louis appoggia un braccio sullo schienale della mia sedia e rivolge a Zayn un'occhiata di sfida.

«Potrebbe capitarci di dover baciare chiunque e, se ci tirassimo indietro, daremmo nell'occhio.»

«Lui e Connie non possono farsi vedere insieme dagli altri in prossimità di Halloween per non correre rischi e non vuole baciare nessuno o vedere Connie baciare un'altra persona» , traduce per lui Liam, sporgendosi verso Louis e abbassando il tono della voce.

Harry inizia a fissare il suo piatto vuoto da riempire al buffet. Non dice nulla, sicuramente per non creare problemi. Sa perfettamente che siamo qui per indagare e che, se si opponesse a sua volta alla serata, si creerebbe una divisione all'interno del gruppo.

«Zayn, un bacio è un problema irrilevante rispetto a quello che potrebbe accadere tra pochi giorni. Non possiamo non partecipare alla serata» , tenta di farlo ragionare Niall.

Lui resta in silenzio a guardare il biondo per qualche istante. Dopo un po', sbuffa. «Va bene» , cede alla fine.

«Ci opporremo al gioco, semmai qualcuno dovesse proporlo» , tento di rassicurarlo, riuscendo a strappargli un flebile sorriso.

•••

Una trentina di ragazzi ammassati in una stanza. Credo sia l'incubo di Harry, che se ne sta seduto su un letto a forzare sorrisi mentre rilancia a persone a caso i cuscini che gli arrivano accanto.
Liam, seduto a gambe incrociate vicino a me sul pavimento, mi dà un gomita e mi indica Louis che sta disegnando una faccina sorridente sulla guancia di Zayn che si è addormentato con la testa sulla spalla di Niall. Rido, divertita, e poi torno a guardarmi intorno. Mi chiedo se davvero il complice di un assassino si stia nascondendo tra noi come se nulla fosse.

«Giochiamo al gioco della bottiglia?» Mi volto di scatto verso la rossa dell'ultimo anno che ha parlato, una ragazza di cui nemmeno so il nome.

Niall raddrizza di colpo la schiena e Zayn si sveglia, spaventato.
Liam mi stringe un ginocchio e mi viene istintivo guardare Harry che è sbiancato.

«La lotta con i cuscini è divertente» , tento di dissuaderla dall'idea.

«Non stai nemmeno partecipando» , mi fa notare.

«È divertente da guardare» , viene subito in mio soccorso Liam.

«Ha ragione Connie, dovremmo evitare il gioco della bottiglia» , interviene anche Niall.

«Gioco della bottiglia?» , chiede Zayn. «È noioso» , dice subito dopo, ancora stordito dalla dormita.

«Concordo» , entra anche Harry nella conversazione.

Almeno una decina di persone, invece, trovano l'idea della sconosciuta divertente e decidono di aggregarsi a lei per giocare. Olivia è tra queste. «Chi non vuole giocare, può anche andarsene dalla mia camera» , afferma.
Inizia a starmi antipatica. L'ho conosciuta oggi al museo e mi sembrava divertente. Beh, mi sbagliavo. O forse no, ma, in questo momento, la trovo insopportabile. Non può davvero metterci tutti alle strette per costringerci a giocare.
Invece sì, e lo ha appena fatto.

Io e gli altri ci rivolgiamo occhiate complici.
Mi soffermo su Zayn. Non approva minimamente la cosa, ma annuisce per farmi capire che si limiterà ad accettarla per le indagini.

«Sarebbe divertente, piuttosto, fare un qualcosa tipo "obbligo o verità". Con delle domande per conoscerci meglio, insomma» , propone Louis.

Olivia e gli altri studenti sembrano approvare la sua idea.

«Va bene, allora, giochiamo» , parla alla fine Harry per il nostro gruppetto.

Così, ci sediamo in cerchio. Cinque persone decidono di tornarsene a dormire. Niall si segna i loro nomi sulle note del telefono.

Cercheremo di conoscerli meglio al falò.

Mi passa il cellulare per farmi leggere la frase e io sollevo un pollice in segno di approvazione.

Un ragazzo biondo finisce di bere la sua birra e allunga la bottiglia vuota a Olivia. «Usiamo questa. Falla girare» , le dice e lei, subito, la posiziona sul pavimento.

«Pronti?» , chiede. La fa girare. Dopo poco, la bottiglia si ferma. Sta puntando un ragazzo riccio e moro dell'ultimo anno. Lo conosce Louis. Ha parlato con lui a Londra oggi pomeriggio. «Obbligo o verità?» , gli domanda la biondissima proprietaria della camera.

«Verità» , risponde lui.

«Uccideresti mai qualcuno per soldi? Tanti, davvero tanti, soldi» , si affretta a chiedergli Lou, beccandosi occhiate confuse dal resto dei presenti.

«No» , afferma con certezza il ragazzo.

«Bene, andiamo avanti.» Louis sorride e toglie la bottiglia dalle mani di Olivia per poi farla ruotare sul pavimento. Si ferma davanti alla rossa di prima, quella che ha avuto la brillante idea di proporre a tutti il gioco. «Obbligo o verità?»

«Obbligo» , gli risponde lei.

«Ti obbligo a baciare la prossima persona che la bottiglia indicherà» , sceglie Olivia. Zayn la fulmina con lo sguardo e Harry, a disagio, abbassa il capo.

Lou, seccato, fa girare la bottiglia. Tutti, in silenzio, la osserviamo ruotare sul pavimento. All'improvviso, si ferma. Indica un punto a metà tra Zayn e Harry.
Sembra un incubo.
Anzi, è un incubo.

«Che faccio?» , chiede la rossa. «Li bacio entrambi?»

«Non esiste!» , sbotto, attirando l'attenzione di tutti.

«Non sarebbe giusto» , cerca di venire in mio soccorso Liam.

«Sì, Connie intendeva esattamente questo» , mi aiuta anche Niall. «Dovremmo rigirare e basta.» Fa per allungare una mano verso la bottiglia, ma Olivia lo ferma.

«O potrebbe semplicemente scegliere lei chi far baciare a Emily. Per evitare tensioni, insomma. Le piace uno dei due, chiaramente, e nessuno vuole che questo gioco faccia rimanere male qualcuno, giusto, ragazzi?» Tutti i presenti, divertiti, le danno corda.
Mi sono scavata la fossa da sola. E detesto ufficialmente Olivia.

«Smettila» , ringhia Louis.

«Scegli» , insiste Olivia. «Scegli tu o scelgo io.»

«Zayn» , rispondo di getto.

Sollevo lo sguardo verso lui ed Harry giusto quando qualcuno alle mie spalle bussa alla porta. Liam si alza per andare ad aprire. Volto appena la testa. Il professor Brown ci fissa, incredulo. Penso possa arrabbiarsi, ma poi, inaspettatamente, sorride. «Mi dispiace disturbarvi, ragazzi, ma state facendo troppo rumore e alla reception stanno ricevendo lamentele dagli ospiti dell'albergo. Devo costringervi a tornare nelle vostre stanze, ma non preoccupatevi, vi divertirete domani al falò.»

Sbuffando, tutti, compresi i ragazzi, salutano Olivia e si avviano in corridoio, pronti a tornarsene nelle loro stanze. Io e gli altri stiamo al piano di sopra. Mi limito a rivolgere anche io alla bionda un cenno della testa prima di uscire per correre dietro a Zayn.
Quando lo raggiungo, dopo due rampe di scale, e provo a prendergli la mano, lui la allontana subito dalla mia in modo brusco.

Sto per scoppiare a piangere per il nervosismo. «Posso spiegarti tutto.»

«Cosa?» , mi chiede, furioso. «Che ti piace Harry? Volevi farmi baciare un'altra ragazza!» , mi ricorda. Si stringe i capelli tra le dita.

«È colpa mia.» Ci voltiamo entrambi. Harry se ne sta in piedi sulle scale a guardarci. «Voleva soltanto proteggermi. Non ho mai dato il mio primo bacio.»

«Basta prendermi in giro!»

«Perché vuoi stare con Connie, se non ti fidi di lei, brutto idiota? Nemmeno ci provi ad ascoltarla» , sbotta il riccio.

Zayn, con fare minaccioso, si prepara a tornare indietro per raggiungerlo.

«Fermi!» Louis accorre con Liam e Niall al seguito.

«Non fare sciocchezze, Harry» , lo ammonisce Liam.

Niall mi sorpassa per raggiungere il suo migliore amico. «Sei troppo agitato, Zayn. Come speri di poter ragionare in questo stato? Corri a letto, adesso. Parlerete domani, Connie» , si volta poi verso di me. «Tranquilla. Andrà tutto bene.»

«Che sta succedendo?» Sento la voce del professor Brown dal piano di sotto.

«Nulla» , gli risponde Louis con fare sbrigativo. «Stavamo andando tutti a letto. A domani» , lo saluta, portandosi via Harry e Liam.

«Sì, dorma bene» , dice anche Niall, vedendolo salire le scale, prima di allontanarsi con Zayn che non mi degna nemmeno di un'ultima occhiata.

Resto ferma, sola, a guardare gli altri andare via. Il professor Brown compare alle mie spalle. Mi volto soltanto quando mi tocca per un attimo la schiena, sorpresa. «Stai bene?» , mi domanda.

«Sì» , mento.

Sorride. «Ricordo i miei drammi adolescenziali come se fosse ieri. Forse perché ho soltanto qualche anno in più di voi ragazzi. So di cosa parlo. Vuoi dirmi che è successo?» A disagio, abbasso lo sguardo.
Sento i suoi occhi blu puntati su di me. «Va bene, non fa niente. In ogni caso, semmai cambiassi idea e volessi sfogarti o un consiglio, puoi contare su di me. E sappi che starai meglio, qualsiasi cosa sia accaduta.»

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