2 - Extra - La genesi di un'amicizia
Quando giocano a calcio, i bambini lo scelgono per ultimo perché pensano che sia un imbranato. Se possono, lo lasciano addirittura in panchina.
Le bambine lo ignorano.
Non piace a nessuno perché è timido.
Si sforza di far ridere gli altri e di risultare simpatico nella speranza di essere integrato nel gruppo classe, ma non ci riesce quasi mai.
A casa, sua sorella Gemma gli fa compagnia. Non sempre, però. Spesso, se ne sta con i suoi amici.
Si abitua alla solitudine.
Inizia a passare i pomeriggi al parco. Si porta sempre dietro un libro. Immedesimarsi nei suoi personaggi preferiti lo aiuta a stare meglio; nei panni degli altri, la vita sembra migliore.
Ogni giorno è sempre uguale. Poi, però, quando un pallone va a sbattergli contro la caviglia, qualcosa cambia.
«Perché te ne stai lì da solo?» Solleva la testa. Un bambino, per quel che sembra, più grande di lui (potrebbe avere circa undici anni), dai grandi occhi azzurri lo sta osservando con curiosità.
«Perché non piaccio a nessuno» , si limita a rispondergli Harry.
«Sul serio?»
«Credono tutti che io sia strano perché parlo poco o, certe volte, per niente.»
«Essere diversi non è una cosa brutta. Significa che sei speciale. I bambini che incontro dicono la stessa cosa di me e mi piace essere unico nel mio genere.» Il maggiore si lascia cadere accanto a lui sul prato. «Però, io non riesco mai a tenere chiusa la bocca.»
«Almeno tu hai degli amici con cui giocare.»
«Non li definirei esattamente così. Sono soltanto i miei compagni di scuola e mi hanno portato qui al parco con loro perché ho un bel pallone da mettere a disposizione per fare partite a calcio. Non sanno nulla di me.» Gli tende una mano. «Comunque, io sono Louis.»
«Harry.» Il bambino gliela stringe.
«Vuoi venire a giocare con noi?»
«No. Sono un imbranato, mi vergogno.»
«Vuoi giocare con me e basta, allora? Posso portarmi via il pallone.»
«Non sarebbe carino nei confronti degli altri» , gli fa notare il riccio.
«Non sono stati carini nemmeno loro con te; ti hanno visto e non ti hanno invitato a stare insieme. Allora, giochiamo da soli?»
Harry chiude il libro e, sorridente, accetta la proposta.
Iniziano a crescere fianco a fianco.
Louis parla sempre, è impossibile da ignorare. Non viene mai escluso dai suoi coetanei perché, con il suo modo di fare travolgente, riesce a imporsi nelle loro vite, ma si confida soltanto con Harry, che ritiene il suo unico vero amico.
Harry se ne sta per fatti suoi, ma sa che, fino a quando Lou sarà al suo fianco, lui non sarà mai più solo o triste.
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